I like your laugh

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"Certo che sei buffo."

Manuel sbuffò fuori e a Simone sembrò di vivere un déjà vu.

Alzò lo sguardo dal fondo della piscina per osservare l'altro ragazzo che aveva gli occhi puntati sulla canna che teneva tra le dita.

Gli occhi rossi, il sorriso sghembo e il tono divertito.

Erano passati mesi, eppure a Simone ancora tremavano un po' le mani — ancora si ostinava a dare un po' la colpa dello stomaco che gli si contorceva alla puzza di erba.

"Ah, ora anche buffo?" domandò, fintamente piccato, nonostante sentisse le guance far male per il sorriso che di sicuro gli si era disegnato sulle labbra.

Distolse lo sguardo per cercare di nasconderlo, mentre Manuel gli rubava la canna dalle dita.

"Ma che ne so. C'hai sta risata strana quando te prende particolarmente bene."

Ancora quella parola: strana.

Sono strano.

La mia risata è strana.

Strano.

...

...Queer?

Una risata gli partì spontanea dal petto, prendendolo alla sprovvista. Non sapeva perché quel collegamento improvviso fosse così divertente, ma si ritrovò piegato in due con le lacrime agli occhi.

"Ecco, vedi?" Sentì l'altro dire. "È proprio strana."

"Strana in che senso?" chiese, allora, con la risata che ancora gli solleticava la gola.

"Strana nel senso de buffa, Simò. Non t'o so spiega'." 

Simone restò in silenzio, mentre Manuel fissava il vuoto, stranamente concentrato. Un brivido scosse la schiena del più piccolo, che si ritrovo a ridere di nuovo. 

"È come... sai quando se 'ngolfa 'na macchina? Ecco."

"Una macchina ingolfata?" 

A quell'immagine, Simone si portò la canna al naso per annusarla. La allontanò immediatamente, disgustato. "Manuel, ma te sei proprio sicuro che sta roba è buona?" domandò, passandogliela di nuovo. "Non ce siamo appena fumati roba rancida, no?"

"Rancido ce sarai" sbuffò quello, prendendone un tiro per poi spegnere il mozzicone contro il bordo della piscina. "Ma secondo me non capisci perché non te senti ridere."

"E meno male." Si lasciò cadere all'indietro con un sospiro e piegò il braccio destro per appoggiarci su la testa. "Se continui così, mi farai venire i complessi."

Manuel si stese accanto a lui — così vicino che Simone quasi sentiva di potergli leggere nella mente soltanto guardandolo negli occhi.

Quasi, Manuel era pur sempre Manuel: sarebbe stato più semplice risolvere tutti i problemi del millennio piuttosto che capirlo.

"No, e perché?!" La bocca dell'altro si distese in un sorrisetto divertito. "Mica ho detto che è 'n problema. A me la risata tua piace."

Senza starci troppo a ragionare || #simuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora