Can I kiss you?

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Parte tre

CW: Nina (ig??)

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La prima cosa che Manuel vide appena aprì gli occhi fu il viso di Simone a, forse, mezzo centimetro dal suo.

Non sapeva esattamente come il più piccolo fosse finito sulla sua brandina, nel sonno, ma non poteva affatto lamentarsi della posizione in cui erano: si tenevano stretti a vicenda, le gambe intrecciate, i respiri che si univano nel misero breve spazio tra i loro nasi.

Sarò ancora qui, quando sarai pronto per...

Manuel non sapeva esattamente se gli sarebbe mai passato quella sensazione di panico che sentiva ogni volta che pensava a un modo per definirsi, per etichettarsi. Però, però, stava così bene con Simone. Simone e basta.

Si erano addormentati che era già mattina presto con addosso ancora un po' dell'adrenalina che quella discussione aveva portato. Manuel aveva osservato Simone svestirsi e si era lasciato per un attimo desiderare di baciarlo fino a quando non si sarebbero addormentati.

Voleva farlo anche in quel momento.

Gli accarezzò il viso con la mano libera, piano piano per non svegliarlo, e lo vide sorridere nel sonno. Un secondo dopo, Manuel si ritrovò quasi ad annaspare tra i capelli del più piccolo, quando il suo Simone e basta lo strinse un po' di più a sé, affondando il naso contro il suo collo.

"T'ho svegliato io?" domandò contro la testa dell'altro, sentendolo mugugnare qualcosa.

"Non sono sveglio" protestò Simone, il suo fiato a solleticargli la pelle. "Non mi vedi? Sto dormendo."

Manuel provò inutilmente a tirarselo un po' di più addosso: era fisicamente impossibile star più vicini di così, l'unica alternativa sarebbe stata fondersi. "È mezzogiorno" disse, dopo aver lanciato un'occhiata all'orologio appeso alla parete. Un pensiero gli attraversò la mente, fulmineo. "Dici che tuo padre o tua nonna possono entra' da un momento all'altro?"

La sola idea di farsi trovare così gli faceva sudare un po' le mani.

Simone mugolò assonnato. "Papà potrebbe, non si fa mai i cazzi suoi."

Manuel appoggiò la guancia contro i capelli dell'altro e prese un respiro profondo. "Se entrasse, ce vedrebbe così."

"Mh-mh."

"E... te va bene?"

Gli si attorcigliò lo stomaco per la possibilità. Simone strofinò le labbra contro il suo collo, probabilmente senza nemmeno rendersene conto. "Cosa?"

"Che... Che ce veda così."

Probabilmente la sua voce tremò appena, perché Simone si staccò da lui quanto bastava per guardarlo negli occhi. Sembrava preoccupato e triste, ma giusto un po'. Abbastanza per far sentire Manuel in colpa. "A te va bene?"

Il più grande sospirò. "Non lo so."

L'altro annuì. "Se vuoi posso tornare sul mio letto." Aveva gli occhi lucidi di sonno e Manuel quasi lo baciò. "Così se entra qualcuno..."

Nel momento esatto in cui Simone si stava per allontanare, Manuel si accorse di non volersi staccare ancora. Di voler restare ancora un po' in quella piccola realtà che si era creata mentre dormivano, lontani da qualsiasi inibizione.

"No, no" protestò e il più piccolo quasi gli ricadde addosso. "Io... voglio prova' a fa' finta de niente."

"Sì?"

Senza starci troppo a ragionare || #simuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora