I dreamt about you last night

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Era come se fosse in un mondo a sé; come se il tempo e lo spazio non esistessero, come se la realtà non fosse altro che un insieme di stati d'animo e immagini distorte.

Manuel era steso su un letto che non aveva mai visto, sulle gambe di una persona senza volto. Era completamente rilassato, in pace con il mondo, eppure il cuore gli batteva così forte che sembrava quasi essere il motore che portava avanti ogni singolo e minuscolo dettaglio di quella vita.

Rideva, non sapeva perché lo faceva, ma rideva forte, libero, come non aveva mai fatto prima. Così tanto, che se ne vergognava; si imbarazzava e nascondeva la faccia contro la coscia dell'altra persona, mentre il corpo ancora sussultava.

Persona, che in realtà non era solo una persona, ma un ragazzo.

Un ragazzo che gli piaceva da morire: lo aveva capito immediatamente, appena aveva iniziato a ridere. Tutta quella felicità, quella serenità e quel calore potevano solo derivare dall'essere innamorati.

Ecco, era stata forse tutta quella serenità che gli aveva fatto capire che doveva trattarsi di un sogno: era lì, con il ragazzo di cui era innamorato, che lo baciava, con cui si rotolava qui e lì sul letto e... 

Non aveva paura. Né imbarazzo.

Nessuna vergogna per quello che provava, nessuna inibizione mentre lo baciava così a lungo che il tempo era già andato avanti veloce, che erano già lì, stesi a fare l'amore.

Ed era bello, bello, vedersi da fuori, specchiarsi in una realtà possibile. In un mondo fatto di sicurezze e paure trasformate in speranze.

E risultava quasi ovvio il nome che gli scivolava via dalla bocca, quando si strappava via a malavoglia da quel sogno per svegliarsi.

"Simone" non era nemmeno un sussurro, ma solo il movimento istintivo delle labbra, prima ancora che il cervello se ne accorgesse.

E Simone era lì, come ogni mattina, accanto a lui. Così uguale ma diverso da quello che Manuel aveva vissuto a occhi chiusi: pieno di una lontananza che era soltanto colpa del più grande.

A cui avrebbe dovuto rimediare, in qualche modo.

*

"Simò?"

"Sì?"

"L'altra notte t'ho sognato."

E la notte prima, avrebbe voluto dire, e quella prima ancora.

Così, a ritroso, a iniziare da quando non erano altro che punti indefiniti di energia in un universo fatto di idee, in cui nulla è reale, nulla è concreto.

Tranne l'identità pura e autentica di chi, pur avendo paura, s'arrende all'amore.

Senza starci troppo a ragionare || #simuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora