Is your seatbelt on?

598 57 1
                                    

Simone non stava nella pelle. Era da quando aveva preso il foglio rosa che sperava di poter guidare con qualcuno che non fosse il suo istruttore.

Ci aveva già provato con suo padre, due giorni fa, ma avevano finito per discutere prima ancora che Simone potesse accendere il motore.

"Simone, hai regolato il sediolino? E gli specchietti?" aveva iniziato non appena si era seduto. "Ecco, io magari aprirei un po' di più gli specchietti laterali. E... non sei troppo vicino col sediolino?"

Simone era sceso dall'auto all'ennesimo "Simone, ma...", gli aveva ridato le chiavi ed era andato agli allenamenti con la Vespa.

Aveva avuto il morale a terra per tutto il giorno, finché Manuel non era tornato e si era offerto di aiutarlo a fare pratica.

"Però voglio esse' pagato bene, eh."

"Te pareva. Sempre a pensa' ai soldi, stai."

"Ma chi ha parlato di soldi?" aveva detto il più grande, attirandolo a sé per farlo sedere sulle sue gambe. "Voglio 'n bacetto per ogni minuto di guida" e lo aveva guardato con quell'espressione da paraculo.

Simone gli aveva spostato i capelli dalla fronte con una mano, facendogli piegare leggermente la testa e gli aveva posato un bacio sulla punta del naso. "Comincio a darti un piccolo acconto."

Ora che erano in auto, Simone si sentiva un po' strano. Aveva passato gli ultimi sei minuti a regolare gli specchietti e ora se ne stava fermo, con le mani sullo sterzo, incapace di andare avanti.

"Amò, tutto bene?"

Simone sbatté le palpebre. "Sì, sì."

Aveva soltanto un nodo in gola che lo stava bloccando.

"Te posso di' 'na cosa?"

"Cosa?"

Manuel gli rivolse un sorrisetto sornione. "Gli specchietti me paiono 'n po' regolati male, e il sediolino..."

Simone gli diede uno schiaffo sul braccio, mentre quello rideva a crepapelle. "Quanto sei divertente."

"So' 'n comico nato, ve'?" scherzò, prima di prendergli una mano e intrecciare le dita con le sue.

"Divertentissimo."

Restarono alcuni secondi così, mano nella mano, mentre qualsiasi sorta di ansia gli era presa stava scemando via.

Manuel gli baciò il dorso della mano e Simone annuì, determinato. Distaccò a malavoglia la mano da quella del più grande e inserì la chiave nel quadro. "Okay, ora partiamo. Hai allacciato la cintura, vero?"

"Guarda che non ce corre dietro nessuno."

"No, no, no. Sono tranquillo, ora" disse, girando la chiave. Quando il motore non partì, si voltò a guardare il più grande con gli occhi sbarrati. "Perché non parte?"

"Sono tranquillo" gli fece il verso Manuel. "Hai premuto la frizione?"

No. Non gli rispose, ma schiacciò il pedale e mise l'auto in folle. "Ora possiamo andare" disse, un po' imbarazzato.

Quello gli diede un bacio sulla guancia. "Sta' tranquillo, andrà tutto bene."

Senza starci troppo a ragionare || #simuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora