Ecate, Hypnos e Thanatos si trovavano ai piedi dell'Olimpo, la loro figura oscura e potente, un contrasto netto con la maestosità del monte che ospitava gli dei. Non erano mai ben visti dagli olimpici, erano antichi e reietti, ma ciò che li distingueva era la loro forza, la loro natura di esseri che si trovavano oltre la morte stessa, oltre l'immortalità che gli dei pensavano di possedere esclusivamente loro.
<Ci siamo,> disse Ecate, le sue tre teste muovendosi all'unisono, come se parlassero una lingua antica <Dobbiamo fare attenzione. Zeus non ci vuole qui, ma dobbiamo ottenere le informazioni necessarie.>
Hypnos, con il suo solito sorriso energico e disinvolto, annuì. <Non preoccuparti, Ecate. Con il mio talento, riusciremo a fare in modo che non ci notino. Lo faccio tutti i giorni, non è niente di nuovo.>
Thanatos, sempre silenzioso e introverso, alzò un sopracciglio. <Non sottovalutiamo gli dei, però. Sono più astuti di quanto pensiamo.>
In effetti, mentre avanzavano verso la cima, il loro passo era più lento, calcolato. Non c'era bisogno di farsi notare troppo. Arrivarono nei pressi di una delle sale principali dell'Olimpo, dove una conversazione sembrava in corso. I tre si nascosero dietro una colonna dorata, i loro sensi amplificati dalla loro natura divina, permettendo loro di sentire ogni parola, ogni sussurro.
Dentro la sala, Zeus stava parlando con Eris, la dea della discordia. La tensione era palpabile. La conversazione che si stava svolgendo tra i due sembrava gravata da un peso oscuro.
Zeus, il suo volto severo e autoritario come sempre, incrociò le braccia. <non pensavo che quella strega mortale potesse accettare così facilmente la tua proposta>
Eris, che stava giocando con una mela dorata tra le dita, sorrise con un'espressione di disprezzo. <Zeus, Zeus... sempre così preoccupato. Malefica è solo una pedina e come tale si può piegare come si vuole. Onestamente non è servita la magia, Ade per lei è un problema bello grosso>
Zeus sbuffò, visibilmente frustrato <anche per noi, non posso credere che sia sopravvisuto, quei mortali lo odiavano chi diavolo farebbe amicizia col diavolo?>
Eris si avvicinò a lui, il suo sorriso diventando più malizioso <Non è un gioco, è una guerra. E i mortali sono imprevedibili come al solito. Piuttosto, da Malefica ho sentito uno strano odore che mi ricordava quello di Ade ma affievolito>
Thanatos guardò i suoi compagni, la sua voce bassa e ponderata. <se dovessero scoprire della figlia di Malefica ed Ade si ripeterebbe la storia di Macaria>
Ecate strizzò gli occhi, intuendo qualcosa. <Eris... forse sa più di quello che lascia intendere. Dobbiamo capire cosa sa >
Hypnos, sempre un passo avanti, osservò il movimento di Eris. <Sì, ma non ci possiamo permettere di restare qui troppo a lungo. Gli dei olimpici non sono noti per la loro pazienza.>
Con un cenno di testa, Ecate fece un movimento discreto verso i suoi alleati. <Andiamo. Non possiamo restare qui. Ma ora sappiamo che Malefica sta giocando una partita più grande di quanto avessimo immaginato.>
Prima che potessero ritirarsi, però, un altro dio apparve nella sala: era Apollo, il dio del sole, con il suo volto splendente e la sua aura di potere. Si avvicinò a Zeus con uno sguardo severo <padre, Eris. Sbaglio o parlavate di Malefica? Non vi sembra un po'...brutto...per degli Dei come noi chiedere aiuto ad una mortale? Potrei occuparmi io di Ade>
Zeus lo guardò, il suo volto si indurì ancora di più <Lo so, Apollo, non è bello. Ma non abbiamo molte possibilità, se tu affrontassi Ade perderesti senza neanche che Ecate o gli altri due combinaguai dei gemelli si intromettano quindi sta al tuo posto.>
Eris si voltò verso i tre Dei reietti nascosti tra le ombre. Il suo sorriso si fece ancora più malizioso mentre sussurrava a sé stessa <Spero che abbiate sentito. La guerra è imminente.>
Ecate, Hypnos e Thanatos si ritrovarono nel buio di un'antica caverna ai piedi dell'Olimpo, lontani dalle orecchie indiscrete degli dei. La tensione era palpabile, i loro pensieri aggrovigliati in un gioco di alleanze e tradimenti. Mentre si preparavano a riflettere su quanto appena ascoltato, la rivelazione che Malefica avesse ceduto alle lusinghe di Eris li colpì come un fulmine.
<Se Malefica ha davvero accettato l'offerta di Eris...> iniziò Hypnos, la sua voce più grave del solito, <allora siamo in un problema molto più grande di quanto pensassimo.>
Ecate strizzò gli occhi, osservando il vuoto davanti a sé, come se stesse scrutando il futuro. <Non è solo una questione di alleanza. È un gioco di potere. Malefica ha capito che, per distruggere Auradon, dovrà prendere il controllo di tutti i suoi pezzi il che vuol dire liberarsi di Ade. E ora, con Eris dalla sua parte, ha in mano la chiave per farlo.>
Thanatos, silenzioso come sempre, guardò i suoi compagni <Ma cosa c'entra questo con Ade? Perché ci siamo messi in questa guerra? Lui è sulla terra dei mortali perchè lo hanno imprigionato lì. Lo hanno esiliato da Olimpo ed Inferi dove diavolo doveva andare. Non dimentichiamoci che la Bestia non lo avrebbe mai catturato se gli Olimpi non lo avessero aiutato...e nessuno sembra saperlo ad Auradon>
Ecate sollevò la testa, il suo sguardo penetrante rivolto verso Thanatos < e non dovranno saperlo, i mortali giocano così. Ade è il punto di svolta. Malefica sa che se divide Ade, costringendolo a scegliere tra gli dei e gli esseri umani, lei avrà carta bianca senza lui di mezzo. È questo il piano.>
<Non è un gioco,> continuò Ecate, <è un'arma. Ade è l'ago della bilancia. Ma dobbiamo fare in fretta. La guerra sta arrivando, e lui non ha più tempo. Dobbiamo avvisarlo, capire cosa fare, proteggere Mal...>si fermò un attimo <e i mortali di Auradon>
Thanatos sbiancò <non può dire sul serio...lo hanno rinchiuso per 20 anni e ora vuole salvarli>
Ecate sospirò <Sai come è fatto, se si affeziona ad uno lo aiuterà. Da quello che ho notato si è affezionato a Mal più che altro ma anche Ben non è da meno e di sicuro quei due vorranno avere ancora una famiglia. Ade sacrificherà sè stesso pur di non ripetere la tragedia di Persefone e Macaria>
Thanatos osservò il paesaggio desolato davanti a lui. <Dobbiamo aiutarlo, non ci sto a perderlo...non gli abbiamo ancora parlato di...di Caronte...del perchè...>
Ecate fissò le ombre della caverna, il suo sguardo deciso. <Andiamo. Non possiamo permettere che Ade venga diviso tra due fuochi. Di Caronte ne parleremo a breve>
Nel frattempo, gli dei stavano già preparando la battaglia, e Malefica aveva il vantaggio. Ora, Ecate, Hypnos e Thanatos dovevano lottare per evitare che la guerra devastasse tutto ciò che avevano conosciuto, soprattutto Auradon.

STAI LEGGENDO
Sinfonia degli Abissi [Descendants]
FantasíaTra le mura scintillanti di Auradon, un'ombra inattesa si insinua nell'aria impregnata di magia. Ade, il signore degli inferi, emerge da un passato oscuro, portando con sé non solo il peso delle tenebre ma anche la sfumatura di un'anima in cerca di...