CAPITOLO TRENTATRE

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GIULIA 

IL GIORNO DOPO 

21/04

Sono più o meno le otto di sera 

siamo tutti riuniti attorno a Rocco, Piera compresa. 

ha lo sguardo distrutto

"Allora? Cosa dicono i medici?" - chiede Leo 

"Toni, tu lo puoi sentire Rocco?" - chiede lei 

"Qualche volta mi sembra di si" - risponde lui 

"Ti sembra o lo senti veramente?" - continua la donna 

"Non lo so. Io lo sento, penso di si" - risponde il nostro amico 

"Dimmi, adesso lo senti?" - chiede dopo poco Piera 

"No, però ci posso riprovare" - risponde Toni 

"Rocco! Rocco! Rocco mi senti?" - lo chiama 

tutti siamo sulle spine 

speriamo che lo sente 

ti prego 

continua a chiamarlo, con le lacrime agli occhi 

"No, non riesco proprio a sentirlo. Non ci riesco" - dice dopo poco Toni 

"E finora mi rispondeva sempre" - continua

a quelle parole scende una lacrima sul viso di tutti 

poco dopo Leo, Vale, Toni e Cris tornano nelle loro stanze 

"Giulia, secondo te che devo fare?" - mi chiede Piera 

"In che senso?" - chiedo non capendo e così mi spiega tutto. 

Di come Rocco ha rotto la corazza che lo teneva prigioniero e ora è rimasto solo un velo, ma bisogna agire. 

Entro stanotte deve scegliere se farlo operare o no. Se non lo opera c'è la possibilità che tra un paio di giorni si svegli, o che rimanga così per sempre. Se lo opera c'è la possibilità che lui non possa farcela. 

"Piera vorrei tanto dirti cosa fare, ma non posso. Certo, se lo operi c'è la possibilità che lui ce la faccia, ma allo stesso tempo che non ce la faccia, così come se non lo operi. Devi scegliere tu se attendere o rischiare. Dentro di te cosa pensi che sia meglio? Rischiare o attendere? Pensaci e prendi una decisione. In entrambi i casi sappi che noi braccialetti ti supporteremo" - dico mentre il riccio annuisce 

"va bene" - dice lei e così esce fuori a pensare 

"Coco, vedi di non fare brutti scherzi. Mi raccomando. Voglio vedere il mio fratellino sveglio. Non ci lasciare, ti prego" - dico prendendogli una mano, mentre con l'altra gli accarezzo i capelli

mentre pronuncio queste parole alcune lacrime iniziano a rigare il mio viso 

Aridaje co sti pianti 

"bambolina" - sussurra Davide 

"vieni qua dai" - continua allargando le braccia e così io corro ad abbracciarlo 

anche sul suo viso scendono delle lacrime, ma è normale 

che cavolo 

ormai anche per lui Rocco è come un fratello 

"ho paura" - sussurro 

"anche io, tanta" - sussurra lui e io lo stringo di più a me 

LA MATTINA SEGUENTE 

22/04

ieri sera sono tornata a casa a dormire e stamattina, subito dopo aver fatto colazione, sono corsa in ospedale.

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