CAPITOLO SESSANTAQUATTRO

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GIULIA 

IL GIORNO DOPO 

17/09

Oggi la giornata non è iniziata nel migliore dei modi. 

Voi sapete che mio padre è morto quando io ero piccolina mentre mamma ha deciso di andare a vivere in America. 

Io sono rimasta a vivere in Italia e con me fino a tre anni fa viveva mia nonna, che poi è morta. 

Da quel momento mamma mi ha sempre mandato i soldi necessari per vivere qui, dall'America. 

Ogni tanto, in estate andavo a trovarla. 

Lì ha conosciuto Alexander, che tutti chiamano Alex. 

È un uomo davvero bravo, ha fatto ritornare in mamma quella luce che non vedevo in lei da quando è morto papà

Ma non è questo il punto 

Stamattina, appena sveglia ho ricevuto una chiamata proprio da quest'ultimo 

"Giulia! Come stai?" - dice con un tono strano appena rispondo al telefono 

"Ciao Alex! Sto bene. Ma è successo qualcosa?" - rispondo 

"Siamo arrivati in Italia, last night" - dice 

"Non me lo potevate dire? Al posto di farvi dormire in un hotel venivate a casa!" - dico 

"No no no. Giulia maybe you didn't understand" - risponde 

"What do you mean?" - chiedo iniziando a preoccuparmi 

"Siamo at the hospital. Tua mamma ha detto di farsi portare in Italia. At the same hospital dove sei stata ricoverata tu" - mi dice 

"Cosa? Perché siete in ospedale?" - chiedo iniziando a preoccuparmi 

"Your mum is sick" - dice 

"Giulia! Giulia! Ci sei? Do you hear me?" - mi chiede dopo poco dal momento che non ho proferito parola 

"Two minutes and I'm there" - dico chiudendo la chiamata 

Mi cambio velocemente

 prendo la borsa, ci metto il telefono e le chiavi di casa, prendo le chiavi della macchina e corro in ospedale 

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 prendo la borsa, ci metto il telefono e le chiavi di casa, prendo le chiavi della macchina e corro in ospedale 

Appena vedo Alex corro nella sua direzione 

"Alex!" - dico abbracciandolo 

"L'hanno portata dentro" - dice e io mi dirigo verso le porte della sala pre-operatoria 

"Non ti fanno entrare!" - mi dice ma io lo ignoro 

"Mamma" - dico piano avvicinandomi al letto dove era stesa

"Tesoro" - dice a bassa voce 

"Perché sei qui?" - chiedo con gli occhi lucidi 

"Ho un tumore" - dice 

"Perché non me l'hai detto prima? Sarei venuta in America, lo sai" - dico 

"Giulia, non mi resta molto da vivere. Non c'è più niente che si possa fare per me. Hanno trovato troppe metastasi diffuse nel mio corpo. Perciò mi sono fatta portare qui in Italia.  Così almeno ti posso salutare" - dice sorridendo debolmente 

"È uno scherzo" - dico cercando di non piangere 

Non posso mostrarmi debole davanti a lei 

Soffrirebbe più del dovuto 

"No tesoro, purtroppo non è uno scherzo" - dice 

"Da quanto va avanti questa storia?" - chiedo 

"Due settimane" - mi dice 

"Giulia! Esci! Non puoi stare qui" - dice Laura facendomi uscire 

"Giulia! Esci! Non puoi stare qui" - dice Laura facendomi uscire 

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Mi appoggio alla parete e chiudo gli occhi 

Qui c'è Alex, non posso farmi vedere mentre piango da lui 

No no 

Non se ne parla 

Prendo un respiro profondo e torno vicino all'uomo 

"Perché non me lo avete detto sin dall'inizio?" - chiedo 

"Non volevamo farti soffrire" - dice e io annuisco 

"Non hanno detto quanto le resta da vivere?" - chiedo 

"Potrebbe essere questione di giorni, così come di settimane. Sicuramente le rimangono al massimo due mesi" - dice e io annuisco 

Cazzo cazzo cazzo cazzo 

Vorrei spiegarvi come mi sento in questo momento ma non trovo le parole esatte

Ecco, immaginate un buco nero che vi strascina dentro e voi non riuscite ad uscirne fuori, una strada senza uscita, un vicolo cieco dal quale non sapete come scappare

Mi sento morire dentro 

Anche se non è stata fisicamente vicino a me, ci vogliamo bene, è pur sempre mia mamma

Vorrei piangere, urlare, cacciare fuori tutto ciò che sto provando, ma non posso

Non posso permettermi di crollare! Non ora e non qui. Non davanti ad Alex o davanti ai braccialetti

E a proposito di questo, loro non devono sapere niente

Neanche Davide deve sapere niente perché so già come va a finire

Finisce che se lui mi vede così mi chiede cosa c'è che non va, io inizio a sfogarmi, lui mi abbraccia e io scoppio a piangere senza sosta 

Ora non me lo posso permettere 

Devo essere forte per Alex e soprattutto per mamma 

Non voglio che mi veda soffrire


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