CAPITOLO SESSANTASEI

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DAVIDE

IL GIORNO DOPO

20/09

Arrivati in ospedale ci dirigiamo verso la stanza della mamma di Giulia

Quando ieri mi ha raccontato tutta la storia, sono rimasto senza parole

Non sapevo che dire

E pensare che lei non voleva dirmi niente, voleva tenere tutto il dolore per sé

E questo perché? Perché non vuole vedermi soffrire

Ma come fa? Come fa a pensare agli altri anche quando sta male?

Mette sempre al primo posto le persone che ama, quando al primo posto dovrebbe mettere sé stessa

La verità è che Giulia è semplicemente una forza della natura

È la ragazza perfetta

Voi ora direte <eh vabbè ma la ragazza perfetta non esiste>

Avete ragione

La perfezione non esiste...o meglio: la perfezione oggettiva non esiste

La perfezione è soggettiva e se qualcuno mi chiedesse <cos'è, o chi è per te la perfezione?> io risponderei Giulia

Senza ombra di dubbio

"Ciao mamma! Come stai oggi?" - chiede la mia ragazza mentre entriamo nella sua stanza

Io rimango sulla soglia della porta

"Tesoro! Peggio di ieri. Mi sento molto più debole...penso che mi manca poco per andare via" - le risponde la mamma

Giulia sorride leggermente ma non versa neanche una lacrima

Zero

Capite perché vi dico che è una forza della natura?

"Ho una sorpresa per te" - dice Giulia dopo poco sorridendo

"Hai parlato con Davide?" - le chiede la mamma e lei annuisce

"Te l'ho detto che ci avrei pensato. Alla fine gli ho raccontato tutto" - risponde la figlia

"Brava amore. Hai fatto la cosa più giusta" - risponde la mamma

"Sai, lui è venuto a trovarti, è qui" - dice la mia ragazza indicandomi

Io sorrido leggermente

"Vieni qua caro" - dice la mamma rivolta verso di me

Così mi avvicino al suo letto

"Salve signora" - dico sorridendo

"Chiamami pure Amelia" - mi risponde

"Va bene" - dico

"Giulia, ci puoi lasciare un attimo da soli?" - chiede poi rivolta verso la figlia

Lei annuisce e dopo averle lasciato un bacio sui capelli e averle sussurrato "ti voglio bene" esce fuori dalla stanza

"Non vedevo l'ora di conoscerti. Quando Giulia ha iniziato a raccontarmi quello che le è successo nell'ultimo anno ha parlato subito di te. Le brillavano gli occhi" - mi dice e io sorrido leggermente

"Ti stavo aspettando. Sapevo che Giulia alla fine ti avrebbe raccontato tutto. Non volevo andare via senza prima conoscerti e poter parlare con te" - continua con una voce debole

"Mi dispiace che ci siamo conosciuti così, speravo di poterla conoscere in una situazione più allegra. Ma la vita è stronza a quanto pare" - dico e lei annuisce

"Tu la ami Giulia" - dice e io annuisco

"Non era una domanda. Si vede dai tuoi occhi. Si illuminano ogni volta che si parla di lei" - dice

"Te la affido. Ti devi prendere cura di lei. Non farla precipitare. Quando lei non sta bene finisce per non mangiare. Tu le devi far capire che deve andare avanti nonostante tutto perché siete giovani, non sapete come sarà il vostro futuro. Deve godersi la vita, non può restare ferma a questo momento." - mi dice

"Può contare su di me. Le prometto che non la lascerò mai sola" - dico mentre i suoi occhi si chiudono un po'

"Dammi pure del tu" - dice debolmente

"Sono felice che Giulia abbia trovato un ragazzo come te e sono felice di averti conosciuto prima di andare via. Somigli molto a suo papà" - continua

"Anche io sono felice di averla, averti conosciuta Amelia. Sua figlia è speciale, è un'anima pura, anche se già lo sai" - dico sorridendo leggermente e lei annuisce

"Ora posso andare. Mi raccomando, ricordati ciò che ti ho detto. Ciao Davide" - dice per poi chiudere definitivamente gli occhi

Smette di respirare

Il suo cuore non batte più

È morta

Amelia, la mamma di Giulia, è morta

È morta davanti ai miei occhi

Ho gli occhi lucidi ma non voglio piangere

Non posso

Esco fuori dalla stanza e corro ad abbracciare Giulia, che però non piange 

"Mi dispiace tu l'abbia dovuta conoscere così, in punto di morte" - mi dice appena ci stacchiamo dall'abbraccio

"Non ti devi dispiacere bambolina" - le dico 

"Invece si. Sono un fottuto disastro. Potevo portarti in America per conoscerla perché ho pensato: vabbè ci sarà tempo per fargliela conoscere. Tanto mamma mi ha promesso che scende a Natale. E invece no!" - dice mentre i suoi occhi diventano lucidi

"Lei...lei non scenderà a Natale, non più. Io non andrò più in America per andarla a trovare e non ci sarà più la chiamata di quattro ore una volta al mese dove le racconterò tutto quello che succede qui! L-Lei è...lei è morta! Dannazione!" - predica mentre scivola con la schiena vicino al muro, sedendosi a terra 

"È morta. Mamma è morta" - ripete a bassa voce mentre il suo corpo inizia ad essere scosso dalle lacrime

Io mi siedo vicino a lei e l'abbraccio

Io mi siedo vicino a lei e l'abbraccio

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"Giulietta sfogati, ti fa bene. Dici tutto quello che pensi. Puoi anche dire che mi odi o che non mi ami più ma per favore non dire che sei un fottuto disastro perché non è così" - dico a bassa voce

"Tu sei tutte quelle cose belle che è possibile immaginare, ma non sei un disastro. Mi hai capito?" - continuo e lei annuisce 

"Come potrei mai dirti che ti odio o che non ti amo più? Sei stato il mio primo tutto e poi...Dio se ti amo ricciolì!" - mi dice asciugandosi le lacrime

"Ti amo anche io bambolina" - dico lasciandole un bacio tra i capelli mentre lei piano piano si calma

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