Neporama

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Ruolo:Roman Blake
Età:22
Sessualità:etero (a differenza del sottoscritto)
Personalità:ESTJ.
Prestavolto: young leo woodall.

Università:lmu, Major in finanza.

(Ho buttato anche io una os, anche se un po' scollegata)

Roman stava facendo del suo meglio per stare al passo con la lezione, ma segretamente i suoi coglioni stavano rotolando giù per i successivi dieci metri mentre ascoltava quella vecchia racchia di professoressa spiegare. Se almeno fosse stata bella donna avrebbe seguito anche con interesse, ma invece si ritrovava una di almeno sessant'anni e pure con un espressione che se le schioccavi le dita davanti agli occhi non se ne accorgeva nemmeno.
Lo faceva solo perché voleva finalmente togliersi questa cavolo di Major dal groppone e poter finalmente trovarsi un lavoro che suo padre definiva "Postofisso". Ma per favore.  Eppure non sembrava avere critiche per Elias quando faceva quelle sua canzonette che almeno erano abbastanza orecchiabili.
Una volta uscita dalla lezione, urtó contro una ragazza, facendole cadere i libri.
"Ehi, stai più attenta. Mi hai quasi rovinato i capelli"disse quello, mentre raccoglieva le sue cose.
"Scusami, ma tu mi hai urtato, e non volevo cadere"disse quella brusca, mentre si rialzava.
"Oh, che nervosetta. Hai il ciclo?" Chiese quello, con un sorrisetto storto, mentre si allontanava trattenendo una risata alla propris battuta idiota.
Si chiese se alla grigliata di quella settima sarebbe venuto anche Elias. Era da un po' che non lo sentiva. In effetti, non sentiva da un po' nemmeno sua madre. Forse sarebbe stata l'occasione per invitarli? Magari avrebbe potuto convincere Elias a venire con il pretesto di mostrare alcune delle sue canzoni. Bah, ci avrebbe pensato dopo. Ora, palestra.

Dopo tre ore passate in palestra ad allenarsi, Roman osservo il suo corpo nello specchio del bagno.  Il suo fisico era sicuramente il suo più grande motivo di vanto, oltre al ficcare le teste degli omega nel gabinetto o picchiarlo, cosa che credeva le ragazze apprezzassero.
Ma mentre usciva, anche lì urtó, qualcuno, ma prima che potesse urlare addosso a chi aveva urtato, si accorse quanto la persona fosse molto più alta e allenata di lui. Ed era una donna.
"Mi scusi..."disse con la voce improvvisamente piccola. Cazzo, cosa aveva appena visto?
No, doveva aver sognato... Era impossibile che una cosa del genere fosse possibile.
Ebbe un brivido lungo la schiena, mentre tornava alla sua macchina(segnandosi mentalmente che avrebbe dovuto riparare quel brutto graffio che quakcve idiots aveva fatto alla sua bambina)

MARIA1MDRUNK Sorry per il ritardo

A machine for OC| I Miei Oc Per Varie RoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora