Il matrimonio 1.

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Apro lentamente un occhio, con la speranza di non dover aprire l'altro. Una chioma bionda si avvicina a me gridando come una pazza:
"Non mi voglio sposare! Non lo voglio fare"
Di scatto apro entrambi gli occhi e la stessa chiama bionda mi strattona violentemente.
"Ma cosa..", sussulto quando le ante dell'armadio si aprono.
"Jennifer, che stai facendo?"
Mi metto in piedi, con le braccia incrociate e decido se uccidere ora la mia migliore amica, oppure farla ragionare.
"Ho paura! Non voglio sposarmi Lotte, se mio padre saprà del bambino andrà su tutte le furie!"
Mette via tutti i miei vestiti in una valigia.
"E vuoi scappare?", chiedo io.
"Sì, scappiamo fra due ore. Va a lavarti io continuo con la tua valigia."
Sembra davvero una pazza convulsiva.
"Stai ferma e siediti.", le indico il letto. Lei continua a scuotere la testa, come se fosse un tic. "Oh, diamine. Siediti!", urlo. Rimane con i jeans in mano, scioccata per la sparata. In realtà lo sono anche io, non alzo quasi mai la voce.
"Smettila di farti tutti questi problemi! Tu lo ami, lui ti ama. Sarete felici."
Jennifer non sembra molto contenta, strofina in continuazione le mani sulle gambe, scuotendo la testa.
"Sono incinta cazzo, se lo verrà a sapere la mia famiglia io mi posso considerare morta! Non posso sposarmi! Andiamo a Cuba. Facciamo due nuove identità e ripartiamo da zero."
Scoppio a ridere e lei con me.
"Ti preparo la vasca con i sali da bagno, così ti rilassi ed aspettiamo la parrucchiera. Dai, alza il culo."
"Ho una cattiva influenza, Charlotte." ridacchia e corre verso la sua stanza.
Io, invece, raggiungo il bagno e sistemo tutto per la mia pazza amica. Credo che sarà davvero difficile dire a Luke che sua figlia è rimasta incinta prima del matrimonio, la gente parlerà ancora e tutti la prenderanno come una ragazza facile. Eppure sin da piccola, Jennifer, ha sempre avuto l'amore dei cittadini e persino di suo padre. Ricordo ancora il nostro primo incontro alla messa della Domenica; lei era una bimba bellissima, ricca, solare, abbagliava tutti. Stringemmo subito amicizia, e man mano lei si trasformò in una specie di dark con le parolacce sempre in bocca. Diceva che sarebbe rimasta sempre sola, senza fidanzato o marito, perché lei era innaturale. Non poteva trovare qualcuno alla sua altezza, fin quando non arrivò Richard. Stanno insieme da un anno e lui è stato adottato da una famiglia di Dallas, anche lui credeva che nessuna era alla sua altezza. Ecco perché sono due anime gemelle.
"Jennifer il bagno è pronto!", grido per farmi sentire.
"Sì, arrivo!"

La mattina passa senza intoppi, nessun tentativo di fuggire da parte di Jennifer, nessuno sbaglio. La parrucchiera ha sistemato i capelli alla sposa, in uno chignon alto con diamanti spruzzati qua e là. Due ciuffi scendono sul viso, rendendolo più dolce. Le solite chiazze nere sono rimpiazzate da uno sfumato rosa e marrone, anche il solito rossetto è sparito, lasciando il posto ad un lucidalabbra ciliegia.
"Charlotte, prova il vestito!", urla per l'ennesima volta Jennifer.
Esco dalla sua stanza e raggiungo la mia, il vestito è stirato e pulito sul letto. È davvero molto semplice, come del resto lo sono io. Arriva fino alla caviglia, di un colore pesca con un cinturino in vita. Il pezzo forte però sono le scarpe, altissime con lustrini ovunque, abbinate ad una clatch.
Fino ad oggi non sapevo nemmeno cosa fosse una clutch, la chiamavo semplicemente 'borsetta'. Mi chiudo in bagno ed indosso il mio vestito, facendo attenzione perché non vorrei si strappasse, con la mia solita indole di creare danni.
Raggiungo Je nella sua camera, nelle mani ho le scarpe e la clutch.
"Che bella!", dice mentre entro in camera.
"Dio, sei splendida. Sei così bella senza quelle gonne."
Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo. La parrucchiera mi rapisce, facendomi sedere in una sedia. Gioca con i miei capelli, sento che passa l'arriccia capelli, poi la lacca. I miei capelli castani sono posti sulla spalla destra, in morbide onde, qualche ciuffo sfugge dalla treccia che parte da sinistra e si perde nelle onde. Sono fantastici. La ragazza parrucchiera annuisce felice e poi mi lascia con la ragazza truccatrice. Non mi sono mai presa cura di me stessa, ma per oggi potrei lasciarlo fare.
Prima di iniziare, la truccatrice, sistema un lenzuolo per non sporcare eventualmente il vestito.

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Poche ore dopo siamo tutti pronti, vestiti, truccati e soprattutto ansiosi. La sposa ha indossato il vestito all'ultimo minuto, e per poco non è scoppiata a piangere. Stavo per risponderle con un "sono gli ormoni in gravidanza" ma sono stata zitta, per non rovinare il suo grande giorno.
Io e Jennifer siamo in ritardo di mezz'ora, ma si sà che le spose devono farsi aspettare. Saliamo sulla Ford che abbiamo scelto per gli spostamenti, Jenny è sull'orlo di una crisi. Impreca per il vestito, ha paura di sporcarlo, impreca perché devo smetterla di magiare le unghie, impreca perché mio padre è lento e se la prende persino con i bimbi che si godono la Domenica pomeriggio.
Arriviamo finalmente in chiesa.
"Sto per sposarmi, non ci credo.." dice Jennifer sull'orlo della chiesa. Le stampo un bacio e corro dalle damigelle che hanno preso posto di fronte al testimone. Samantha e Carol hanno due vestiti uguali, anch'essi lunghi ma il colore è diverso dal mio; perché io sono la damigella d'onore. Il mio ego sta mostrando una coppa a tutti i partecipanti, io invece, sto nel mio posto e guardo il futuro sposo agitato, molto agitato. Il padre di Jennifer è seduto in prima fila, accanto alla moglie, anche quell'uomo ha un cuore. I parenti di Richard sono molti, e quasi tutti sono uomini. Sarà un maschilista? Lui mi guarda ansioso ed io gli sorrido, qui Jennifer direbbe "che uomo senza palle".
La musica parte; Jennifer è a braccetto con mio padre, il mio cuore accelera. Sono così felice per lei, la sento così tanto una sorella, è una cosa letteralmente fantastica.
Appena Richard incontra il suo sguardo si rilassa, sembra che nel mondo adesso ci siano solo loro due.
A metà cerimonia, quando gli sposi si scambiano gli anelli, sento la presenza di qualcuno che mi sta fissando. Mi giro ed incontro i suoi occhi. Di quell'azzurro così.. Alt. Cosa ci fa qui? Sarà un parente di Richard? No, no...il boquet di Jennifer mi cade per terra. Cazzo, cazzo. Lo raccolgo, cercando di non dare troppo all'occhio, ma sento ancora il suo sguardo.
La cerimonia finisce, tutti si congratulano con i neosposi e Jennifer lancia il boquet a noi donne. Nonna Matilde lo afferra con sicurezza e fa la linguaccia a tutte noi, certamente sarà la prossima a sposarsi.
Cammino velocemente e do gli auguri a Richard, con un caloroso abbraccio, e a Jennifer sussurandole nell'orecchio: "Pompiere ad ore tre"

Un dolce imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora