Tutto in una notte

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Sono passati quattro giorni dalla decisione di Mason, tutto sta andando a meraviglia. Ieri sera siamo usciti in centro, poi mi ha portato in un ristorante italiano. Non abbiamo fatto altro che stare avvinghiati, scambiandoci le nostre solite tenerezze. Proprio ieri sera ha cercato di andare oltre ai nostri baci, ma io ho rifiutato. Credo ancora che sia giusto aspettare, non l'ho mai fatto e mi piacerebbe esser convinta che lui sia la persona giusta.

Adesso è sdraiato sul divano, a godersi la tv con Silvestro in braccio. Sembra passata un'eternità da quando, grazie al micio, io e Mason ci siamo conosciuti. Guardo l'orologio mentre sistemo la spesa. Sono le cinque passate.
"Ho una buona notizia!" esclamo. Il salotto è immerso nel suo odore, sempre molto forte con una spunta di tabacco.
"Quale?" sorride dolcemente.
Proprio stamattina, con Jennifer, dopo un po' di chiacchiere, ho trovato un bar vicino al centro. Cercavano una cameriera e così mi sono presentata, il salario mensile è davvero ottimo e riuscirò a pagare tutte le spese per la casa.
"Ho un lavoro!" l'euforia mi fa battere le mani come una bimba.
"Davvero? Dove?" domanda Mason. I suoi occhi brillano di felicità.
"In un bar, cercavano una cameriera e mi sono proposta."
Arrossisco quando Mason inchioda i suoi occhi blu nei miei, il sorriso sempre nelle sue labbra e mi chiede di andare con lui ad una festa. Non siamo mai andati ad una festa, forse è proprio quello che ci vuole...siamo una coppia, no?
"Dove andremo?" chiedo. Lui fa quello che ormai entrambi amiamo, prende le mie gambe e le poggia sulle sue, accarezzandole dolcemente. "È una confraternita si chiama Jyw, conosco molta gente lì."
Annuisco e poggio la testa sulla sua spalla. "Vanno tutti all'università?"
"Sì la maggior parte, sono persone apposto." mi sorride.
È strano andare ad una festa, l'ultima a cui ho partecipato è stata molto...intensa.

"No, no, no." esco tutti i miei abiti, bocciandoli tutti. Non ho niente da indossare per stasera.
Mason fa capolinea nella mia stanza, forse dopo aver sentito quello strano tonfo, una gruccia rotta.
"È tutto okay?"
Cammina verso il letto con nonchalance, sedendosi con molta poca grazia. Osservo la sua scelta di stile, un maglioncino blu notte, i jeans neri e i suoi anfibi neri. Sembra un modello. I tatuaggi sono nascosti dalle maniche lunghe, ne spuntano alcuni dal collo. "Quindi?" sghignazza. "Si...tutto okay." sento le guance prender fuoco. Torno al mio guardaroba, cercando qualcosa di carino da mettere. Mason mi chiama. "Charlotte" sussurra dolcemente. Mi giro verso la sua posizione, ma un grande petto mi blocca il passaggio, il suo profumo è nell'aria. "Si?" incrocio il suo sguardo ed il suo sorriso più bello, quello un po' timido. Si avvicina a me e per un attimo credo mi voglia baciare. "Credo che questo andrà molto bene." sussurra sul mio orecchio. Fruga nell'armadio e poi mi mostra la sua scelta, la sua vicinanza sembra mi voglia far scoppiare il cuore. Prendo la sua scelta e lo osservo, ha scelto un tubino rosso amaranto, con le maniche a tre quarti ed una scollatura a barca. È davvero molto corto. "Beh, si può andare." mi allontano verso il bagno. Quando mi specchio, stento a credere che questa sia la vera Charlotte. Il mio viso è rosso, gli occhi sono luminosi e mancano addirittura imperfezioni, così decido di non esagerare con il trucco. Applico il mascara e una linea di eyeliner, anche se con molta difficoltà.
Lascio i capelli con le loro solite onde e raggiungo Mason, che ha il telefono in mano. Lo mette giù appena mi vede. "Wow.." sussurra. Sorrido e faccio un inchino, provocando in lui gonfie risate. Corro in camera mia ed ispeziono le mie scarpe. Ne ho comprato giusto un paio nuovo oggi, per il mio nuovo lavoro. Credo si chiamano Dr. Martens, sono davvero molto carine. "Alla fine ti ho convertito agli anfibi" commenta Mason mentre infilo la seconda scarpa. "Non sono proprio come le tue, però." indico i suoi piedi. Le sue hanno più lacci, sono più basse e più opache. "Andiamo donzella." mi prende a braccetto ed usciamo fuori di casa. Quando raggiungiamo la moto indossiamo i caschi e partiamo, mentre il vento sfreccia su di noi.
Il viaggio è breve, Mason accosta davanti ad un'edificio interamente rosso e vicino alla porta di entrata, ha la scritta 'Confraternita Jyw'. Entriamo in questa grande casa, subito l'odore di fumo si fa largo fra le mie narici.
"Se qualcuno si avvicina a te, avvertimi." mi dice Mason seriamente quando la musica si fa più forte. La gente ci guarda compiaciuta, anzi, guardano Mason compiaciuti. Alcuni gli urlano 'Bentornato a casa' 'Da quanto tempo' ed anche 'Sei arrivato con una nuova preda!'
Queste urla non sembrano arrivare alle orecchie di lui mentre ci facciamo largo fra la folla. Ci sono moltissime persone, è Venerdì sera quindi deve essere per questo che tutti gli universitari sono qui. "Seguimi!" urla Mason lasciandomi la mano per afferrare un drink al bancone. C'è così tanta gente che persino lui fa fatica a prendere il bicchiere. Ricordo che ho sempre odiato l'alcool, ma adesso prenderei volentieri un drink per rendere piacevole la serata. Ne acciuffo uno mentre Mason è girato di spalle, così che non possa vedermi.
Dopo aver superato tutto l'ammasso di gente, saliamo le scale ed arriviamo al piano di sopra. Ci sono solo stanze. Lui bussa alla stanza numero 10, ripetutamente e con furia. Ci apre un ragazzo, scuro di pelle con gli occhi neri pece. Mi guarda per un secondo e poi guarda Mason.
"Stronzo! Allora, hai portato una tua conquista della serata? È un record, hai già rimorchiato e la festa è iniziata da circa quaranta minuti." guarda Mason con aria di approvazione, annuendo. Bevo un lungo sorso del mio drink, mollando la presa della mano di Mason. Lui si gira a guardarmi con aria severa, io rispondo facendo spallucce. Il drink era davvero buono.
"No George, non è una mia conquista. Lei è Charlotte, una mia amica."
Il suo sguardo è cambiato, più freddo. Mi ha chiamato amica, io sono solo una sua...amica? George mi porge la mano ed io lentamente la stringo, stordita per l'effetto di un semplice sorso di alcool e il pugno al cuore di Mason. "Piacere Charlotte, questa è la mia tana. Ci riuniamo sempre qui, lontano dal fracasso di sotto. Sei la benvenuta." spalanca la porta, ci sono altre persone.
C'è Sharon, che mi saluta con un abbraccio e una pacca di incoraggiamento sulla spalla. Dopo Sharon si presenta Nash, un ragazzo biondo con la pelle chiara come il latte. Poi è il turno di Demon un collega di Mason, che ho conosciuto quella volta nel ristorante messicano, con i capelli castani ed un sorriso da mozzare il fiato. Ed infine si presenta Lucy. Una ragazza mora, che mangia con gli occhi Mason. Mi porge la mano smaltata di rosso. "Ciao io sono Lucy, tu sei...?" mi guarda con sufficienza. "Sono Charlotte." sussurro. Il drink è ancora nella mia mano. "E non sei la benvenuta." sghignazza.

Un dolce imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora