Eternit finchè dura

6.4K 230 4
                                    

Le urla si fanno più intense, mischiati a gemiti di piacere. Infilo la testa sotto il cuscino, sperando di coprire almeno un po' tutte quelle moine. Sento la porta della mia camera aprirsi, una risata roca; quella di Mason ed una risata stridula. Femminile.
"Hai sbagliato stanza." dice Mason, ridacchiando. È ubriaco?
"Ma questa mi piace!" urla la ragazza. Oh cazzo, cazzo, cazzo.
"Allora vada per questa, facciamo in fretta sono stanchissimo."
Merda ed ora? Me ne sto lì col cuscino in testa, sperando che tutto finisca, mentre loro si esplorano con la lingua. Sento i suoni dei loro baci. Poi, grazie al cielo, Silvestro si sveglia e si alza. Inizia ad arrabbiarsi, scappa dal letto e va a mostrare i denti ai due piccioncini. Graffia qualcosa. Poi sento delle imprecazioni, dalla parte di lei e la luce si accende.
"Ma che cazzo!" grida. È bionda ed ha un seno scoperto.
Le ferite sulle gambe indicano che il gatto ha graffiato proprio lei. Mason mo guarda con un'intensità tale, che devo distogliere lo sguardo. Capisco dai suoi occhi che è mortificato, e lo sono anche io.
"Chi cazzo è questa?!" sbotta la ragazza. Lui si schiarisce la voce, sembra sobrio tutto d'un tratto.
"È una mia amica."
Mi sorprende la sua risposta, mi sarei aspettata un 'Una stronza che sta nella stanza al momento sbagliato.' La ragazza mi guarda torvo, con gli occhi stretti a fessura. Si sistema la gonna ed il reggiseno, portando all'attenzione lo sguardo di Mason. Tutto questo mi provoca una fitta dolorosa al petto, così tanto che sento quasi le lacrime farsi strada dal mio condotto lacrimare. Richiudo lentamente gli occhi, cercando di non far notare tutte le mie emozioni. Ma quando li riapro c'è solo Silvestro a guardarmi, con gli occhi dolci e pieni d'affetto. Dove si saranno cacciati? Mi alzo, curiosa di scoprire di più. Loro sono in cucina, lei si asciuga le lacrime e lui è poggiato sul muro, a braccia conserte. I suoi tatuaggi adesso si notano ancor di più.
"Non capisco proprio perché piangi, cosa te ne importa a te di chi sta qui o no?" dice. Ho paura che mi vedono così corro in stanza, accostando il visto al margine della porta.
Lei è scossa dai singhiozzi.
"Mi importa! Io ti amo, Mason. Cosa ci sei venuto a fare alla festa dei ragazzi, se non per me? Tu mi ricambi!" urla. Sento una risatina.
"Sciocca Sharon, non ti amo e mai amerò qualcuno. Volevo solo distrarmi un po', e poi chi cazzo credi di essere? Scendi dal piedistallo e fuori da casa mia." ordina. Diamine, è davvero furioso. Ma perché è così stronzo?
"Allora potevi distrarti con quella tua amica, non mi cercare più."
La vedo alzarsi e precipitare verso la porta di uscita.
Ancora la risata di Mason.
"Fra una settimana sarai ancora distesa sul mio letto, a gambe aperte. Perché questo sai fare, darmi piacere." sputa lui. Questo è davvero troppo. I singhiozzi aumentano a dismisura. Apro la porta e corro verso la scena. Mason è sorpreso di vedermi, così come la ragazza.
"Sharon, giusto?" chiedo a lei. Annuisce.
"Sharon, va' via. E tesoro non lo dico per me, o per farti un dispetto. Noi donne dobbiamo essere rispettate, non ti far mettere i piedi in testa da questo uomo senza palle."
Lei fa un sorriso tirato, e poi annuisce ancora. Mason è fuori di sé.
"E così sono un uomo senza palle?" urla avvicinandosi a me, poi aggiunge: "Sharon, vai via." e lei così fa. Non ho paura di Mason, non mi può spaventare. La sua vicinanza però, mi scombussola le idee anche se puzza di whisky.
"Dimmi che sono un uomo senza palle." ulula.
"Lo sei, altrimenti non avresti trattato quella povera ragazza così." cerco di rimanere tranquilla.
"Cosa cazzo ne sai tu di me? Credi che non basta il vitto e alloggio che ti ho offerto? Cosa vuoi da me? Sei saltata subito nelle mie grinfie, solo perché ho un bel visino?"
Oh, non può averlo detto.
"Non avevo una casa, non sapevo dove andare e ti ricordo se sei stato tu a chiedermelo!" sottolineo le ultime parole. Lui scuote la testa.
"Beh, sono stato un vero coglione."
Poi mi guarda, mi squadra da testa a piedi. "Sei così bella.." sussurra. Il mio cuore accelera. Fa dei passi per venirmi ancora più incontro, il suo respiro è pesante. Mi guarda negli occhi, carichi di emozioni. Non sono più arrossati per l'alcol, deve sapere ciò che sta facendo.
"Da quando ti ho vista, con quella gonna immacolata e quel sorriso amorevole. Dal primo momento ti ho desiderato, ti ho voluto con me qui perché sarebbe stato divertente. Vedo però che sei impicciona, e anche femminista." dice ancora più vicino, "Ma a me sta bene così come sei."
Le sue labbra sfiorano le mie, portandomi in un luogo sconosciuto; forse il paradiso. Stringo i suoi capelli fra le mani, tirandoli un po'. Lui mi da segni di apprezzamento e chiede il permesso di esplorare la mia bocca. Quando le nostre lingue si incontrano, una danza prende le eredini. Continuiamo a baciarci fin quando lui si stacca, senza fiato.
"Wow, non me lo sarei aspettato così. Wow." dice. Sorride e poi mi guarda, aspettando una mia reazione.
"Già.." riesco a sussurrare.
Il bacio è stato come la quiete dopo la tempesta.
"È davvero tardi, devo andare a dormire." dice dolcemente. Sfiora ancora il mio viso, adorante.
"Ti prego non te ne andare, rimani qui..." Il suo sguardo è serio, carico di promesse.
"Scusami per prima, davvero." sussurra. Io sorrido debolmente, lui mi stampa un bacio sulla guancia e va via. Siamo passati dal gridarci in faccia a baciarci, dalla voglia di strangolarlo alla voglia di abbracciarlo. Mi fa davvero uscire pazza, potrò resistere? Silvestro, che ha assistito a tutta la scena, mi guarda sulla soglia della cucina, pronto alle coccole. Torno nel mio letto accompagnata dal gatto. Che giornata pesante.

Un dolce imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora