"Così è questo il posto in cui lavori?" mi chiede Mason. È poggiato al bancone e con una mano regge il mento, subito noto che i suoi occhi sono spenti.
Annuisco. "Cosa vuoi prendere?"
"Un caffè macchiato, grazie."
Con passo svelto mi avvicino alla macchina del caffè di ultima generazione e seleziono la bevanda. La sua presenza qui mi mette ansia e non riesco a ragionare bene. La macchinetta finisce di versare il caffè nella tazza ed io glielo porgo, scotta un po' quindi lo avvolgo in due tovaglioli.
"Ecco, tieni." avvicino le bustine da zucchero e mi incammino per servire Demon, che si sta avvicinando. Mason mi blocca, dicendo dolcemente il mio nome. Mi fa sempre un certo effetto sentire il mio nome detto da lui, come la l sbatte su suo palato e da vita ad una melodia unica.
"Dimmi." pulisco distrattamente le mani sul grembiule ed evito il suo sguardo.
"Richard mi ha detto che hanno trovato casa con Jennifer. Proprio lei mi ha detto di dirti che ti chiamerà in giornata. Credo voglia che tu vada ad abitare lì..."
Finalmente la ruota gira anche per me! Non posso crederci che finalmente tornerò ad abitare con la mia migliore amica, e allo stesso tempo mi lascerò la storia di Mason alle spalle.
Il mio sorriso svanisce quando penso al ragazzo che è seduto di fronte a me, i tatuaggi che spuntano dalle maniche e un po' dal collo, mentre mescola il suo caffè come se fosse la persona più triste e desolata della terra.
No.
Niente compassione.
"È davvero una bella notizia! Grazie per avermi avvertito." dico entusiasta. Lui annuisce e forza un sorriso.
"Se tu vuoi...puoi rimanere." sistema i capelli e chiude gli occhi, inalando qualcosa.
"Non credo che rimarrò.." mi blocco e lo guardo "Che stai facendo?"
Mason riapre gli occhi e scuote la testa.
"Odoravo il tuo profumo per l'ultima volta.." sussurra.
Questo ragazzo triste e sconsolato, non sembra affatto quello che ieri sera mi ha sputato tutte quelle parole odiose addosso. Non sembra lui, è diverso. Forse ha capito la gravità della situazione ma, purtroppo per lui, non posso dimenticare.
Lo lascio al suo caffè e raggiungo Demon, ha già un caffè e dev'essere stato l'altro ragazzo a servirlo.
"Ehy, non sapevo lavorassi qui." è sorpreso della mia presenza.
"È il mio primo giorno."
"Allora congratulazioni!" mi guarda e sorride, è un ragazzo dolcissimo. A differenza di Mason, che fa lo stronzo ventidue ore su ventiquattro.
"Grazie." mi sporgo dal bancone e gli stampo un bacio sulla guancia.
È in imbarazzo, si vede dalle sue guance rosate. Ridacchio e gli scompiglio i capelli.
"Sei perfetto, adesso." non riesco a trattenermi e scoppio dalle risate, sembra un pazzo con quella chioma ribelle. Ride anche lui, ma poi mi annuncia che deve andare a lavoro e se ne va.
Mentre vado verso il bagno, noto Mason. Mi sta guardando ed impiego due secondi a capire che vorrebbe dirmi qualcosa, ma non ci riesce.
"Quindi adesso te la fai con Demon? Sembravi così triste ieri sera, credevo di averti ferito, ma invece eccoti qui a flirtare con un altro. Brava Charlotte, complimenti."
Il suo sguardo mi incendia.
"Non stavo facendo nulla di male, non posso avere un amico? Da quando decidi tu per me? Non puoi neanche immaginare cosa provo dentro, non guardare solo la superficie!"
Sto perdendo la calma ed ho paura di iniziare a gridare qui nel locale, il mio primo giorno di lavoro, perciò conduco Mason fuori tirandolo per un braccio. Una ventata di aria fredda mi sfreccia in faccia e sul corpo, provocandomi brividi.
"Ah, non stavi facendo nulla quindi?!" urla.
"Cosa te ne importa a te? Non ero una tua amica, una preda più facile?!" urlo di rimando. Sono davvero furiosa e la sua incoerenza non mi aiuta.
"Hai ragione, non mi devo preoccupare. Ci si vede in giro, ciao." infila le mani in tasca e parte.
"Sì, bravo vai via. Solo così sai affrontare i tuoi problemi!" urlo nel vento, mentre Mason è lontano da me. Sbuffo per la frustrazione e rientro nel locale. Maxì mi guarda con fare apprensivo.
"Tranquilla Charlotte, tutto si sistemerà."
Non riesco più a trattenermi e scoppio a piangere, maledicendo Mason per avermi rovinato questa giornata.
"Scusa Maxì" asciugo le lacrime, "torno di là." indico il bancone e lui annuisce con un sorriso addolorato sul volto.A metà giornata i clienti aumentano e serviamo i nostri piatti per il pranzo migliori. Le ore passano in fretta, fortunatamente. La clientela è sempre stata gentile e i pompieri non sono più venuti a farci visita. Sono le quattro ed è appena finito il mio turno, quindi poso il grembiule nel gancetto dove sono appesi gli altri. Maxì fa capolinea e mi da un caloroso abbraccio.
"Ci vediamo domani, Charlottina. Mi hai fatto una bella impressione. Sei una grande donna." mi sussurra all'orecchio. Annuisco e lo ringrazio.Sono quasi vicino all'appartamento di Mason quando mi squilla il telefono. È una chiamata di Jennifer, scorro sul tasto verde.
"Tesoro, siamo a casa di Mason! Ti aspettiamo, muoviti." dice.
"Sì, sto arrivando." attacco la chiamata e cammino a passo più svelto. Salgo le scale ed entro nel famoso posto che chiamo 'casa'.
L'odore di Mason è nell'aria.
"Lotte mia! Finalmente sei arrivata!" urla Jennifer. La sua pancia è abbastanza evidente, ha indosso una maglia non troppo larga e risalta all'occhio.
Andiamo in salotto dove troviamo Richard e Mason che guardano la tv. Jennifer mi guida verso la mia stanza e mi aiuta a fare la valigia. Una volta completata sono pronta a dire addio a questa casa e soprattutto a chi c'è dentro. Mentre raggiungiamo l'uscita, Silvestro si accoccola ai piedi di Jennifer e lei lo solleva. Apre la sua mega borsa e lo infila dentro.
"Povero Silvestro.." ridacchiamo, in memoria di quando portammo Silvestro in borsa perché il negozio non accettava animali e non potevamo lasciarlo solo.
Torniamo sul pianeta Terra e aspettiamo Richard, che arriva con Mason affianco.
"Allora belle donzelle, avete preso tutto?" annuiamo entrambe. Lo sguardo di Mason brucia sulla mia pelle.
"Allora...ci si vede in giro. Ciao Charlotte." dice e si avvicina goffamente. Mi allontano e incrocio i suoi occhi.
"Si, ciao Mason. Grazie per il soggiorno." lo saluto con la mano ed apro la porta. Jennifer mi guarda scioccata e Richard passa lo sguardo da me a Mason freneticamente. "Andiamo?" chiedo in un sussurro. Annuiscono e scendiamo le scale, faticando per la mia valigia. La macchina di Richard è parcheggiata di fronte il portone. Prima di prendere posto sistemo il bagaglio e chiudo il cofano. Mi fermo a guardarmi in torno, mi mancherà questo posto. Ma più di tutto mi mancherà la complicità con Mason. Scaccio quei pensieri e salgo in auto.Addio brividi e battiti di cuore improvvisi, addio piccoli momenti di felicità, addio Mason Walker.
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Un dolce imprevisto
ChickLitIn una cittadina del Texas vive una semplice ragazza; Charlotte, dai grandi occhi verdi e i capelli scuri. Ama studiare, arricchire le proprie conoscenze ed ha una migliore amica; Jennifer. Tutto il suo essere si stravolgerà con l'arrivo di Mason. ...