Insieme

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Nella strada per il ritorno a casa, sono estremamente euforica. Quando Mason accelera grido come una pazza, tanto che i passanti ci guardano in malo modo. Non mi sono mai sentita così viva, lontano dal prototipo della vecchia Charlotte. Adesso sono quella vera e felice, come dovrebbe essere una diciannovenne. 

"Stavo pensando..che ne dici di invitare Jennifer e Richard a cena da noi?" mi chiede Mason mentre si caccia il casco. Sistema i capelli indietro, ma ovviamente non stanno fermi e gli ricadono subito sulla fronte. "Sarebbe una splendida idea, ma le mie doti culinarie non sono proprio altissime." mi guarda per alcuni secondi, sembra che il cuore mi voglia scoppiare in petto. "Cucinerò io, ovviamente." sussurra. "Allora la chiamo." Saliamo le scale per arrivare all'appartamento, scambiandoci battutine su quanto la gente ci possa guardare e giudicare. Siamo due poli opposti, è praticamente impossibile paragonarci insieme. Arrivati a casa telefono Jennifer, che mi manca già un casino. Ero abituata ad averla sempre in casa, con la battuta pronta e un carico di felicità. "Lotte!" urla dall'altro capo del telefono. "Jenny! Senti...tu e Richard fate qualcosa stasera?" incrocio le dita. "No, perché me lo chiedi?" "Perché io e Mason avevamo in mente di preparare una cenetta, e di invitarvi." sento il suo tono addolcirsi, è molto preoccupata per me e la storia della 'convivenza' con Mason. "D'accordo, ci vediamo per le otto circa, ti dico quando siamo vicini." "Va bene, a dopo." "Non mi avvelenate il bimbo!" ride, è la solita testa bacata. "Ci vediamo dopo." sorrido e chiudo la chiamata. Mi avvio verso la cucina, osservando un pompiere/tatuatore che cerca di cucinare. 

"Arriveranno per le otto circa, sai dov'è Silvestro?" chiedo cercandolo. "Credo sia fuori, non vuole averci fra i piedi." ridacchia. Vedo subito la sua testolina arancione sbucare dalla finestra. "Devo ammettere che il Mason cuoco non è niente male." scherzo io. Lui guarda il suo abbigliamento, e scoppia a ridere. Indossa una maglietta con la scritta 'Non mi rompete' e poi due palle da calcio che rendono la frase più d'effetto. Ridiamo ancora un po' fin quando non sento il campanello suonare. "Vado io" dico. Non aspettiamo nessuno, almeno non aspetto nessuno. Quando la porta si apre compaiono Jennifer e Richard. "Cosa...ma..." vengo interrotta da Richard. "Mi mancava troppo il mio cuginetto! Perdono." 

Lascio aperta la porta, per far passare i miei amici. Jennifer si ferma, proprio davanti a me. "Ha insistito così tanto!" alza gli occhi al cielo, facendo delle smorfie disgustose. "Come sta il piccolo pallino?" indico la pancia. Nel frattempo raggiungiamo il salotto, pieno di odori per via della cena di Mason. "Sta bene, molto bene. Ho deciso i nomi." fa un urletto di gioia. "Dimmeli!" lei sospira e tira i suoi capelli biondi indietro. I cerchi neri si chiudono, facendosi ancora più scuri. "Skylynn se è un femmina, Cameron se è un maschio." "Ma Cameron è brutto!" dico, lei scatta e mi lancia uno schiaffetto sul braccio. "Non bestemmiare davanti a pallino." sorrido, complice delle sue scemenze. "Continuerai a vestirti di nero anche quando ci sarà pallino?" domando indicando i leggins di pelle, le sneakers borchiate e la maglietta con il suo gruppo metal preferito i Guns N' Roses. Salta in piedi sul divano con un balzo, saltellando come una pazza. "Pallino sarà un metallaro già da neonato!" urla. Gesticola con le mani, creando una finta chitarra. Richard e Mason entrano in salotto, e assistono al suo teatrino. "Saranno gli ormoni!" grido per sovrastare le urla di Jen. Richard carica in spalla la pazza della mia migliore amica, portandola alla realtà. Mason ridacchia e si avvicina a me, sedendosi sul divano. Prende le mie gambe e le poggia sulle sue. Mi sorride dolcemente, dandomi un leggero bacio sulla fronte. "Spero che siano solo gli ormoni." dice con la fronte sulla mia. Scoppiamo in una fragorosa risata, che genera le risate di Jennifer e Richard. E' davvero bello essere riuniti insieme. "Cosa avete combinato voi due oggi?" chiede Richard a suo cugino. "Niente di che, Charlotte mi ha portato a pranzo dai suoi. Suo padre mi ha fatto il terzo grado, alzate di voci, pranzo buonissimo e la nonna impertinente." 

Jennifer strabuzza gli occhi, "Cosa?!" mi nascondo con il torace di Mason, per non rispondere al terzo grado della bionda. Sento il mio coinquilino ridacchiare. 

Stronzo. Esco dalla protezione di Mason e le dico :"Ho presentato il mio coinquilino ai miei genitori." le faccio l'occhiolino. "Non ci credo!" urla battendo le mani. Solo adesso mi ricordo che le devo dare i soldi per i vestiti. Sparisco in camera mia, prendo la borsa e il portafoglio che contiene i soldi. Rimetto tutto a posto, ma una strana musica attira la mia attenzione. Proviene dalla camera di Mason, sarà sicuramente il suo cellulare. E' posto sul suo comodino, ha un lucina lampeggiante. Appena lo prendo nelle mani lo schermo si sblocca, mostrando il messaggio. 

*Stronzo ci si vede al solito posto, stasera?* 

Il numero salvato è di un certo George. Qual'è il solito posto? Mi sposto più in là, verso la porta e raggiungo la cucina con il telefono di Mason in mano. Lui sorride con Richard e Jennifer, sembrano tutti felici ma io ho una strana sensazione. "Mason, il tuo telefono suonava." glielo porgo e lui aggrotta le sopracciglia. Vado da Jennifer e le do i soldi che le spettano. Lei fa un po' di storie ma alla fine la convinco e li prende. Mentre io e lei parliamo dei nostri giorni di solitudine, ben lontani dalle giornate in campagna, Mason ci avverte che è tutto pronto e ci invita a sederci in tavola. Ha cucinato la pasta ai frutti di mare, con qualche spezia che rende il tutto più buono. Ne ha cucinata così tanta che non c'è bisogno nemmeno del secondo. 

"Come va in caserma?" chiede Richard mentre porto il dessert già preparato. E' una buonissima torta al cioccolato, Mason ha davvero occhio e gusto per le cose che prende. "Davvero bene, adesso hanno aumentato lo stipendio e pensavo di raccogliere ancora soldi per il negozio." 

Negozio? Ah si, i tatuaggi. Lo guardo con occhi sognanti, è un ragazzo a dir poco stupendo. Suo cugino annuisce, mentre ingoia un pezzo di torta. "Sarebbe fantastico." dice. Già sarebbe fantastico. Dopo il dessert Jennifer si appisola sul tavolo, poggiando la testa sulla tovaglia bianca che Mason ha scelto. "Forse è meglio se andiamo." dice Richard ridacchiando. Solleva delicatamente la bionda e raggiunge la porta con poco sforzo dato che è una piuma. Ci salutiamo, Jennifer farfuglia qualcosa di incomprensibile ed io le scatto una foto mentre richiama la mia attenzione con l'indice. E' stanchissima, tanto da sembrare una drogata. 

Alla fine rimaniamo solo io e Mason, l'aria che si respira è molto secca e imbarazzante.  "Stasera esci?" chiedo. Lui scuote la testa e si avvicina a me. "Non stasera." sussurra sulle mie labbra. Guardo l'orario; sono solo le dieci. La notte è ancora giovane. "Allora prendimi!" grido. Mason ridacchia mentre io scappo via, raggiungo il tavolo e mi posiziono dalla parte opposta alla sua, l'aria è più leggera adesso. Lui mi segue, se vado alla mia sinistra lui va alla sua. E' un circolo vizioso, "Non mi scappi Charlotte." sussurra. Milioni di brividi percorrono il mio corpo. "Credi?" riesco a dire con tutto il coraggio che mi rimane, annuisce e continua a seguirmi cercando di afferrarmi. Ad un certo punto uno strano luccichio passa sul suo volto, inchioda il suo sguardo nel mio e pian piano si sfila la maglietta. Cosa? E' sleale, poi i suoi pettorali...io...Okay, basta. "Ti ho preso!" grida. Solo adesso mi rendo conto che mi ha acciuffato, portandomi nel divano. "Sei uno stronzo." ridacchio. "Non è affatto vero, ti sei fregata con le tue manine." le fossette nascono sul suo volto e i suoi occhi si accendono di gioia. Voglio che questa felicità rimanga per sempre, ma uno strano presentimento mi turba.

  

   

Un dolce imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora