Ad un passo da te

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"Guarda che bella la mongolfiera, Charlotte!" dice ad alta voce Demon. Sorrido ed annuisco, è davvero mozzafiato. Con dei disegni astratti di un paesaggio estivo, l'hanno creata ispirandosi ad un quadro molto moderno. Sono presenti molti tulipani, subito i ricordi si fanno strada fra la mia mente. Il campo dei tulipani. Il segreto dei tulipani, Mason. Scuoto la testa e continuo a guardare in alto, ammirando le decine e decine di mongolfiere. Come ogni anno, in campagna, c'è il Festival delle mongolfiere. Arrivano da tutti i paesi e nazionalità, è il Festival più importante della contea e, con quest'anno, è la ventunesima volta che gli uomini di tutto il mondo giungono qui per gustarsi due giorni di meraviglie.
Camminiamo ancora, passando per le bancarelle e guardando i bambini correre fra le giostre. Ogni anno l'aria cambia e diventa una gioia per tutti esser presenti qui. Fin da bambina amavo venirci con Jennifer e nonna Matilde, compravano dolciumi di tutti i tipi e ammiravamo le mongolfiere come si guarderebbero le ultime stelle dell'intero Pianeta. Eppure, a distanza di anni, per noi è sempre la stessa gioia.
"Lotte! Il nostro gioco preferito!" urla Jennifer.
Sono passati undici giorni dal momento in cui ho lasciato Mason e tutto il resto alle spalle, diciamo che ora 'esco' con Demon. È un bel ragazzo, gentile e dolce, ma in lui ci vedo solo un amico e questo lui lo sa benissimo.
Jennifer mi afferra la mano e corre verso la bancarella del nostro gioco preferito. Ci sono sette castorini di plastice e con una mini mazza devo ucciderli quando escono dalla tana. Sono molto veloci, solo una volta Jennifer è riuscita ad ucciderli tutti.
"Vai Charlotte! Uccidi quei bastardi!" grida.
Una folla si forma intorno a me quando raggiungo il quinto castorino ucciso, dalla buca sinistra spunta il sesto e schiaccio la sua testa premendo la mini mazza. Il settimo spunta dall'ultima buca di destra, non ce la posso fare perciò lancio la mini mazza...tutti aspettano trepidanti il momento in cui colpirà la testa del castoro, e lo fa. La folla urla e gioisce e, per premio, il proprietario del gioco mi regala un mega peluche di scimmia.
"Ottimo lavoro." si congratula con me Demon, mentre avvolge il suo braccio sulla mia spalla. Un bambino passa accanto a me e fissa la mega scimmia che ho in braccio, mi si stringe il cuore. Ha due occhioni azzurri come il mare, come faccio a resistergli? Glielo porgo e lui sorride, compiaciuto del suo lavoro.
Jennifer nel frattempo corre e si posiziona di fronte alla mia visuale, cammina al contrario e mi guarda.
"Perché cammini così?" chiedo.
"Devo ecco..." sbuffa e aggiunge: "devo solo riuscire a non farti girare."
E ci stai riuscendo, penso. Ma perché non mi devo girare?
"Da dove vuoi che non giro il collo?" domando.
"Dietro di te...ecco devi girarlo sia a destra che a sinistra ma non osare guardare dietro." ribatte, adesso cammina di lato a me e Demon.
"È una specie di favola, tipo Orfeo ed Euridice?" ironizzo, lei invece è serissima.
"Peggio.." sussurra.
"D'accordo non mi giro, posso almeno andare a prendere una mela caramellata?"
Lei annuisce e va via. Raggiungiamo la bancarella da me tanto amata e prendo la mia mela, di dimensioni medie che prendo ogni anno. Demon tossisce e si schiarisce la voce. Lo guardo e aggrotto le sopracciglia, lui è occupato a fissare qualcuno dietro di me. "Demon?" lo scuoto per una spalla. "Sì, scusa...c'è una persona. Una persona che da quando l'ho vista l'ultima volta è cambiata moltissimo...di male in peggio." sussurra con lo sguardo perso. Alzo gli occhi al cielo e mi giro a guardare questa persona di cui tutti parlano.

Mason ha la barba lunga fino a metà collo, indossa i suoi soliti jeans neri e una maglia bianca. I capelli sono cresciuti e noto una cosa luccicante sul suo viso. Poggio la mela sul bancone, mi è passata la voglia di mangiare. Sistemo i miei skinny jeans e la maglia che ho preso in prestito a Jennifer, una t-shirt nera con tanti teschi bianchi.
"Vuoi andare a salutarlo?" mi chiede dolcemente Demon. Non mi va neppure un po', e poi lui sta parlando con Richard e Jennifer, quindi me ne starò qui finché lui non se ne va. Ma proprio in questo preciso istante, Richard urla il mio nome ad alta voce. "Charlotte!"
Chiudo gli occhi ed inspiro, non poteva stare zitto? Mi volto verso di lei e la raggiungo, affiancata da Demon, mentre Jennifer manda occhiate di traverso a suo marito.
Saluto Mason con la mano e mi soffermo sul suo nuovo e scintillante piercing al labbro. È bellissimo come sempre, anche mentre incenerisce con lo sguardo Demon.
Mi scrollo di dosso la mano del mio nuovo amico, poggiata sulla mia schiena.
"Mason, è da molto che non ti vedo in caserma." dice Demon.
Lui sorride e mi guarda. "Qualcosa mi ha cambiato la vita da dentro, adesso faccio la cosa che più amo fare; disegno tatuaggi."
Possibile che sia io la cosa che ha cambiato la sua vita? Eppure sono passati solo undici giorni...
"Wow" sussurra Jennifer. "Posso passare da te un pomeriggio?" aggiunge.
Mason annuisce e sorride per la mano di Richard sulla protuberanza della pancia di Jennifer.
"Sì ovviamente, i tatuatori sono due. Io e un altro ragazzo, poi c'è Lucy che fa i piercing è davvero molto brava. Il negozio è vicino il bar in cui lavora Charlotte." i suoi occhi non hanno il solito luccichio.
"Charlotte, domani ci andiamo? Voglio farmi un tatuaggio!" grida.
Da quando ha scoperto che aspetta una bambina è felice come una Pasqua. Annuisco e abbasso lo sguardo, sono così in imbarazzo. Non mi sarei mai aspettata Mason qui al Festival, con un piercing e la barba. Soprattutto non mi sarei aspettata il suo nuovo lavoro e la sua nuova compagna di lavoro. Lucy. Solo il pensiero di quella oca che ride con Mason mi fa venire i brividi.
Magari anche se la storia con lui non è andata bene, potremmo sempre essere amici.
Amici, in fondo noi cos'eravamo?
Non eravamo una coppia, non eravamo amici. Troppo per essere semplici amici e troppo poco per una storia d'amore. So soltanto che rivederlo mi ha fatto uno strano effetto, mi ha fatto battere il cuore e tremare le gambe. Ogni volta questo ragazzo mi rende debole, incapace di formulare frasi di senso compiuto e mi fa soffrire come non mai.
"Io raggiungo Lucy, ci vediamo domani Jennifer." poi si rivolge a me, con uno strano sorriso, i suoi occhi azzurri sono pieni di vita e luccicano.
"A domani Charlotte." sussurra.
Prosegue per la sua strada e raggiunge Lucy che lo guarda divertito. Non sembrano stare insieme, forse sono solo amici.
"Lotte, domani fai un tatuaggio anche tu? Ti prego!" mi supplica Jennifer.
Scuoto la testa, non è il momento. "No." taglio corto e mi allontano da loro. Ho bisogno di pensare e ripensare a questo strano incontro e come il mio stupido cuore ha reagito.

Un dolce imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora