Gioia o dolori..? 2

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Tutti, anche Nonna Matilde, fissano sbigottiti Mason. "Ci fate entrare?" sbuffo. Non è possibile che nessuno abbia ancora aperto bocca. Mia madre, sotto shock, spalanca la porta. Un passo più a destra c'è mio padre, il bicchiere frantumato per terra e la rabbia che forma un ghigno sul suo viso. 

"Charlotte Moore. In cucina. Ora." sibila mio padre. Lo seguo tentennando, con Mason al mio fianco. Una volta arrivati in cucina, mio padre ci dice di accomodarci, proprio davanti a lui. "Cos'è questa assurda storia?"la sua voce trapela rabbia. "E' il mio coinquilino, papà. Ci tenevo a presentarvelo, non mi piace dire le bugie." Lui scuote la testa, così forte che sembra si voglia staccare dal suo corpo. Zio Will esce dalla cucina, salutandoci con un cenno del capo. Almeno lui non ha da ridire niente su Mason. "Non puoi vivere con un ragazzo che non conosci, Jennifer ti ospiterà sicuramente." ribatte alzandosi. Perché deve decidere sempre lui per me? E' stato sempre così, ha deciso dove sarei andata al liceo, ha deciso che non andrò all'Università, ha deciso che sarebbe stato meglio rimanere chiusa nella mentalità contadina, bloccata in una bolla di sapone che- secondo lui- mi proteggeva dal male comune. Mi ha fatto ignorare l'esistenza maschile, il mio liceo era interamente femminile. "Conosco abbastanza Mason, e non puoi decidere sempre tu per me. Sono grande so i rischi e capisco quando sbaglio o no. Dovresti aiutarmi, piuttosto che continuare a farmi male." Mi fissa in trance, forse non si rende davvero conto che mi sta facendo male. 

"Farti del male? Io? Che ti ho sempre protetto!" urla. "E' proprio questo il motivo del male! Mi hai sempre lasciata chiusa nel mondo che TU hai creato per me. Senza lasciarmi scelta." sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, mi sono alzata anche io per essere all'altezza dell'uomo di fronte a me. Mason cerca di tranquillizzarmi ma non posso, mio padre vuole cacciarmi tutto ma non mi caccerà lui. "D'accordo, la pensi così? Benissimo. Ma quando starai tanto male da voler riavere le tue sicurezze, tornerai da me e mi chiederai scusa. Almeno capirai che tutto ciò che faccio è per il tuo bene, non il mio.." sussurra. E' davvero spaesato, perso nelle sue emozioni. Mason, accanto a me, agita la gamba; segno che si sta davvero arrabbiando. Mio padre torna da dove è venuto, lasciando me e Mason soli. "Si risolverà tutto, non preoccuparti." dice dolcemente. Ma io non gli credo, il mondo deve sempre ruotare al contrario per me. In pochi minuti fanno capolinea in cucina, mia madre e nonna Matilde. Prendono posto, accompagnate da mio padre e mio zio. 

Il pranzo procede normalmente, alcune volte zio Will e nonna intraprendono discorsi che poi finiscono nell'imbarazzo più totale. Ho scoperto però, che Mason è originario della nostra contea, è nato e cresciuto lì ma la madre era del centro città, così si trasferì lì a circa dieci anni. Mia nonna come al solito è molto curiosa, non tarda a fargli domande sulla sua vita privata. "Sei fidanzato?" Mason mastica lentamente, e poi risponde con un'alzata di spalle ed una frase che rimarrà impressa nel mio cuore. "Non mi piacciono i fidanzamenti o le cose amorose, non sono il tipo. Per ora non ne sento il bisogno." La forchetta mi cade sul piatto, il rumore fa eco in tutta la stanza. Sento le guance andare a fuoco, ho bisogno d'aria. Ma in fondo cosa speravo? Non stiamo nemmeno insieme, perché devo stare male? E' un ragazzo come gli altri. "Charlotte, tesoro. Stai bene?" mia mamma si sporge dal suo posto di capotavola e mi accarezza la guancia sinistra. "Sì, tranquilla." le sorrido, tentando di non dare importanza al discorso. Mason cerca la mia mano, forse per stringerla, ed io glielo lascio fare. Sapendo  che il mio cuore, con lui vicino, si sente vivo come non mai. Riprendiamo a mangiare e Mason non sembra stare così antipatico a mio padre, gli chiede cosa fa nella vita; lui risponde che ama il suo lavoro di pompiere, ma vorrebbe uno studio per tattoo tutto suo e che gli piacerebbe un giorno poter avere una famiglia bella piena. Non conoscevo il lato sognante di Mason, quello che vuole una famiglia numerosa e un locale di tatuaggi. Lo osservo di sottecchi, ha rasato la barba e sembra ancora più giovane. 

A fine pranzo, dopo che anche zio Will ha accettato il mio coinquilino, mia madre mi invita a spostarci nella stanza da letto. Quando finalmente siamo sole, nella stanza dei miei, mia mamma estrae dal suo portafoglio i soldi che le ho chiesto. "Tieni tesoro, mi raccomando cerca di trovarti un lavoro. Anche qualcosa di piccolo, purché paghi l'affitto a quel tuo amico." sorride quando parla di Mason. Prendo i soldi dalle sue mani e li infilo in tasca, con un po' di fatica perché la tasca e piccola, e i soldi sono davvero tanti. "Ho sentito cosa vi siete detti con tuo padre, cerca solo di farti stare bene. Mason gli sta già simpatico, poi è un bellissimo ragazzo Lotte." mi guarda con occhi sognanti. L'abbraccio, cercando di inalare tutto il suo calore materno. "Grazie davvero mamma, ti voglio bene." le sussurro vicino l'orecchio. Rimaniamo abbracciate ancora un po', ci stacchiamo solo quando la nonna mi dice che è ora del sonnellino e vuole che 'ci leviamo dalle palle'. 

Mason mi aspetta sull'orlo della porta, stringe la mano a mio padre e a mio zio. Mia madre è riuscita a farsi dare due baci da parte sua, nelle due guance. Persino lei sembra in imbarazzo. Saluto tutti, anche mio padre, con un caloroso abbraccio. Non è andata così male come credevo. Una volta arrivati in strada, il mio coinquilino mi passa il casco e poi salgo in moto con lui. Viaggiamo per circa tre quarti d'ora, sono già le cinque quando Mason accosta in riva al fiume più bello di Austin. Entrambi stiamo in silenzio, appoggiati alla moto, ammirando la meraviglia di fronte a noi. "Sai, ti ricordi che mi avevi detto di non essere indeciso.." il ragazzo parla guardando dritto di fronte a sé "Sì, me lo ricordo." 

Adesso è concentrato su di me. "Io sono deciso. So cosa voglio." il cuore inizia a battermi forte, delle semplici parole potrebbero farmi morire di crepacuore."Cosa?" ingoio il nodo alla gola che mi si era formato dal momento in cui sono scesa dalla moto, e lo guardo. Fisso i suoi occhi nei miei, quell'azzurro che mi sa rubare l'anima. "Oh, è una deliziosa ragazza. Vive con me, i suoi occhi sono verdi come due smeraldi, mi piace quando arrossisce o quando cerca di nascondere il suo imbarazzo con un sorrisino. Sai, ha un corpo bellissimo, e mi piacerebbe guardarlo sempre (con o senza vestiti). Credo di aver fatto un bel po' male a questa signora" scoppiamo a ridere per il nome con cui mi ha chiamato. Poi continua, tenendo sempre i suoi occhi nei miei: "E volevo solo dire a questa donna, che è fantastica e che mi dispiace se sono stato così poco carino con lei." mi accarezza con lo sguardo, il naso, le labbra e i capelli. "Sono deciso, voglio proprio te." sussurra.

Si avvicina a me, come un predatore si avvicina alla preda. Mi cinge un fianco con il braccio destro e con quello sinistro si impossessa dei miei capelli. Due secondi dopo dedica tutto se stesso per baciarmi, unendo le nostre labbra in una deliziosa nota musicale, che solo io e lui sappiamo suonare. 

s/a. 

Perdonatemi se il capitolo non è uno dei migliori. Finalmente Mason ha rivelato la sua decisione, FINALMENTEEEE. Povera Charlotte, poteva morire di crepacuore lol. 

Con tutto il mio cuore, vi amoo. 

Kiss, Katia. 

Un dolce imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora