CAPITOLO 2

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ATTENZIONE: NEL CAPITOLO CI SONO SCENE ESPLICITE DI VIOLENZA.

VEGA

Mi guardai allo specchio del camerino e applicai con precisione il rossetto rosso sulle mie labbra carnose, facendo attenzione a non superare i contorni. Odiavo quello che stavo per fare, ma non avevo scelta se volevo salvare mia sorella. Il seno mi stava per esplodere nel corsetto nero che avevo indossato sopra a dei leggins di pelle e un tacco alto aperto. Mi sistemai i capelli, che quel giorno avevo lasciato sciolti, e sciolsi i boccoli con la spazzola, fino a quando non si formarono delle onde morbide. Uscii dal camerino cinque minuti prima dell'inizio del mio turno, con la gente fuori che già scalpitava per entrare. Le luci furono abbassate e sostituite da luci rosse e blu al neon. 

"Wow, sei uno schianto!". Una voce allegra mi raggiunse e sorrisi, tesa per quello che avrei dovuto fare. Lessi il cartellino che portava attaccato al collo e la osservai. "Grazie Gloria e scusami per ieri, non sono stata gentile".

"Ma figurati! Capita a tutti di avere brutte giornate! A proposito, ieri ti ho vista con quel gran figo di Daniel Lacroix, non si parla d'altro qui. Rufus sta dicendo a tutti che sei la sua ragazza e la notizia si è sparsa".

"Cosa? Non so nemmeno chi sia" risposi mentre altre ragazze aprivano le porte del locale. Osservai la gente entrare e cercai con lo sguardo qualcuno che potesse essermi utile per quello che avevo in mente di fare. Alcuni uomini si avvicinarono già al bancone per ordinare dei cocktail, mentre altri si sparpagliarono all'interno del locale. Avevamo appena aperto e già non si riusciva a camminare. Avvistai un paio di ragazzi davvero carini e cercai di pensare a come approcciarmi a loro senza farmi beccare da Rufus. Anche se, effettivamente, non avrei avuto più un lavoro dopo quella sera. Presi il cartellino con il mio nome dal bancone e lo misi al collo, con Gloria che mi seguiva.

"Non sai chi sia? Ma se ieri ti ha definita la sua donna davanti a tutta New Orleans?" incrociò le braccia al petto e mi sbarrò la strada, con un'espressione che mi diceva non prendermi in giro, so quel che ho visto. Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, girando la testa per non farmi vedere. Mi ricordavo bene di Daniel. Non avevo chiuso occhio per tutta la notte e mi ero rifiutata categoricamente di toccarmi. Fu dura, ma ci riuscii.

"Giusto per rinfrescarti la memoria nel caso non ti ricordassi, Daniel è proprio lì e ti sta fissando". Girai di scatto la testa nella direzione che Gloria mi aveva indicato con un cenno della testa e mi paralizzai. Daniel era appena entrato nel locale e mi stava fissando, i suoi occhi che analizzavano ogni parte del mio corpo con uno sguardo ammonitore. 

Poi li alzò e li puntò nei miei, sembrava quasi arrabbiato. Deglutii e strinsi involontariamente le gambe. Le mutandine di pizzo rosso che portavo sotto al leggins di pelle erano già umide. "Merda" girai la testa e mi allontanai, nascondendomi e facendo dei respiri profondi. 

Questo era un problema: non potevo permettermi distrazioni e lui lo era, anche troppo. Feci un ultimo respiro prima di uscire dal mio nascondiglio e appena misi piede fuori, mi scontrai con un petto duro. 

Successe tutto troppo in fretta. 

Alzai lo sguardo per capire di chi si trattasse, ma l'uomo mi prese da entrambi i polsi e mi trascinò di nuovo dietro la colonna che mi aveva nascosta, incombendo su di me e togliendomi il respiro. "Ma che cazzo" cercai di liberarmi, ma mi fermai riconoscendo il profumo. Chiusi gli occhi e inspirai, sentendo lo stomaco aggrovigliarsi.

"Anche le parolacce hanno un non so che di elegante se pronunciate dalle tue labbra". La bocca di Daniel era a pochi centimetri dal mio naso e fissava la mia con uno sguardo annebbiato. Non riuscii a resistere e sollevai la testa, avvicinando le mie labbra alle sue. Mi sbatté al muro ringhiando e mi si strozzò il respiro. "Che vuoi ancora?" ebbi la forza di chiedere in un momento di lucidità. "Smettila di ronzarmi intorno" rispose, stringendomi di nuovo i polsi.

LE SETTE DAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora