~ Chapter 1 ~

83 3 17
                                    

25 marzo 1990 - Los Angeles - Echo Park

Brandon si svegliò di scatto, stava sudando freddo. Di nuovo quel sogno,di nuovo l'angoscia che potesse succedere qualcosa,di nuovo quel demone che veniva a ricordargli che sarebbe morto presto,come suo padre.

Il giovane si alzò e si recò nell'angolo cucina,prese un bicchiere d'acqua e cercò di calmarsi come meglio poteva e il miglior modo era l'esercizio delle arti marziali.

Brandon era cino-statunitense. Suo padre era il famoso attore e istruttore di arti marziali Bruce Lee.

Il giovane aveva perso il padre quando aveva solo 8 anni,ma da lui aveva imparato la disciplina e la calma attraverso le arti marziali.
Perdere il padre in giovane età era stato un evento devastante. La madre Linda aveva cercato di far crescere lui e la sorella minore nel migliore dei modi,ma Brandon non aveva un carattere semplice. Da adolescente faceva spesso a botte a scuola ed era stato espulso tre mesi prima del diploma,che fortunatamente riuscì poi a prendere.

Terminati gli studi, iniziò ad interessarsi alla recitazione e si iscrisse all'Emerson College di Boston. Dopo un anno si spostò a New York e divenne membro dell'American New Theater, un gruppo teatrale fondato da un suo amico.
Il giovane Brandon, che aveva iniziato da bambino a praticare le arti marziali sotto la guida del padre, continuò a prendere lezioni da Dan Inosanto, uno dei più grandi allievi di Bruce Lee, studiando, tra i vari stili, il Jeet Kune Do, arte sviluppata dal suo noto genitore.

Per Brandon le arti marziali non erano solo una disciplina corporea,ma soprattutto qualcosa che riguardava la ricerca interiore.

Uscì dal camper in cui abitava e si posizionò nel prato fuori a fare esercizio. Lui si definiva uno spirito libero,un po'uno zingaro senza fissa dimora. La madre si era risposata tre anni prima,ma era già in procinto di divorziare,mentre la sorella viveva e studiava canto lirico a New Orleans,lui voleva fare l'attore da quando era un bambino ma non riusciva a trovare la sua strada. Si era trasferito a Los Angeles da cinque anni ma purtroppo per chi aveva origini miste era difficile sfondare,ancora di più per lui che era il figlio di una leggenda.
Fino all'anno precedente era stato fidanzato con una collega attrice,ma il fatto che lei lo volesse cambiare e fosse gelosa perché lui aveva ricevuto un'offerta per un ruolo cinematografico, anche se minore,aveva fatto scoppiare la coppia già labile.

* * * * * * * * * * * * *

Brandon era un ragazzo stravagante,amava le moto ma aveva una sorta di fissazione per la morte e per Jim Morrison. Anziché andare in giro con una macchina normale,aveva acquistato un carro funebre perché pensava fosse più spazioso e anche divertente.

Quella mattina doveva partecipare ad un casting ma era decisamente in ritardo. Gli incubi continuavano e non riusciva che ad addormentarsi all'alba. Qualche anno prima la nonna paterna gli aveva raccontato che sulla famiglia Lee aleggiava una maledizione secolare. Tutti i figli maschi della famiglia erano destinati a morire giovani. Sulla morte del padre stesso aleggiava un alone di mistero.
Se ne erano dette di cotte e di crude: dapprima che era morto facendo sesso a casa della sua amante(difatti era a casa di una collega),poi entrò in scena la mafia cinese che non vedeva di buon occhio l'ascesa di Bruce ad Hollywood. L'autopsia ufficialmente dichiarò che era morto per un edema celebrale.
La sua famiglia però,compresa la madre Linda,credeva alle superstizioni.
Brandon si sentiva soffocare da superstizioni e ricordi,ed era anche per questo che già dopo il diploma si era spostato da Seattle,dove la sua famiglia viveva da anni.

Per fare prima andò al casting con la sua moto,una Harley-Davidson,ma era in ritardo di mezz'ora. Questo casting glielo aveva procurato il suo amico Kiefer Sutherland e non voleva fargli fare brutta figura.

Il traffico di Los Angeles era una cosa allucinante e arrivò con altri 15 minuti di ritardo. E giusto per non farsi mancare nulla l'ufficio del casting era al sesto piano: ascensore rotto!
Brandon fece le scale velocemente e arrivò con il fiatone,si informò con la segretaria all'ingresso che lo squadrò dalla testa ai piedi e gli indicò un corridoio lungo e l'ultima porta a destra.
Brandon sorrise,sapeva di essere un bel ragazzo e di fare effetto sulle donne. Alto,moro,lineamenti misti e occhi grigio-verdi come quelli della madre. Le ragazze capitolavano quasi sempre ai suoi piedi. Al momento però lui non era interessato ad avere una relazione,anzi pensava che non avrebbe mai avuto una vera relazione e una famiglia. Era uno spirito troppo libero ed indipendente per legarsi ad una donna.

*🎶

Dalla porta che la segretaria aveva indicato veniva fuori la musica a tutto volume. Era la colonna sonora di Breakfast club. Bussò più volte e non ottenendo risposta aprì la porta.
La scena che gli si presentò davanti era a tratti divertente,ma lui rimase folgorato.

Una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi marroni si muoveva sinuosa imitando le mosse di Molly Ringwald.

* * * * * * * * * * * * *

Eliza Hutton,giovane ventiseienne del Kansas,lavorava da oltre un anno come assistente per i casting di una nota agenzia di produzione.
Quella giornata era stata infernale,si erano presentati in molti e un cretino aveva pure dato buca. Eliza era davvero stanca,per cui visto che era quasi ora di pranzo decise di scaricare lo stress scatenandosi.

Breakfast club era uno dei suoi film preferiti e il ballo era una delle scene più iconiche. Mentre si dimenava,si sentì osservata e si girò di scatto.

Sullo stipite della porta stava un ragazzo,era bello,tratti misti tra orientali e occidentali,occhi verdi in contrasto con i capelli neri. Eliza si bloccò e si sentì infastidita dallo sguardo sfrontato del moro.

Staccò la musica e si fece seria.

"Desidera?"chiese sfidando con lo sguardo il giovane

"Sono qui per il casting,sono in forte ritardo..."

Eliza lo stoppò.

"Mi dispiace ma è più che in ritardo,i casting si sono conclusi da un pezzo."

Gli fece cenno di andare via con la mano,ma Brandon non si mosse.
Era come incollato alla parete e fissava la ragazza con fare sicuro.

"E per un pranzo sono in tempo? Andiamo ti porto in un posto carino con la mia moto."

Eliza lo guardò male,ma chi si credeva di essere? Che sfrontato!

"No grazie, ho già altri impegni."rispose lei glaciale

Brandon le si avvicinò,tolse dalla tasca del suo giubbotto di pelle un biglietto e glielo porse.

"Sono Brandon Lee,chiamami."
Le sorrise e le fece l'occhiolino.

Aveva un sorriso da incantatore,ma Eliza si sentì infastidita e lo trovò arrogante.

Prese il biglietto solo per toglierselo di torno e quando Brandon sparì dalla sua visuale dopo averla salutata,lo gettò dentro il cestino.

Che stupido ragazzo pieno di sé!

Ma Eliza non sapeva che Brandon era rimasto talmente colpito da lei che avrebbe fatto di tutto per rivederla.

To be continued...

Nota: Sono tornata! Dopo una lunghissima assenza sono qui con una nuova storia...
Models continuerà,qualcos'altro sarà messo in stand by,ma solo per tornare meglio di prima. So che è una storia diversa,ma spero vi possa fare appassionare come ha fatto appassionare me.
Aspetto i vostri commenti!

Il Filo Rosso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora