~ Chapter 22 ~

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Nonostante non avesse ancora fatto un provino ufficiale alla Paramount,Brandon iniziò a modellare il personaggio su sé stesso.

Iniziò a leggere molto sulla morte,ascoltava tutte le canzoni dei The Doors e visitava spesso i cimiteri,voleva entrare il più possibile nel personaggio.

Non vedeva l'ora di fare il provino ufficiale e di far cambiare idea a James O' Barr.

Eliza era silenziosa da un paio di giorni,rimuginava sulle parole di Bran,sulle sue paure...
E poi pensava a come era cambiata la sua vita da quando lo aveva incontrato.

Lei dedita solo al lavoro,che non voleva una relazione, non aveva tempo e voglia di conoscere qualcuno.

Ma quel ragazzo dagli occhi grigio-verdi era entrato nella sua vita come un uragano e come tale l'aveva stravolta e ribaltata,l'aveva fatta innamorare come nessuno mai,l'aveva cambiata e aveva smussato il suo essere a volte distaccata.

Brandon era un vulcano di vitalità e di gioia,le faceva male pensare che lui potesse soffrire per quei pensieri cupi.

L'atteso viaggio per il Brasile arrivò, fu uno dei viaggi più toccanti che Brandon ed Eliza fecero.
In dieci giorni visitarono sia Rio de Janeiro che San Paolo.
Quando Brandon non era impegnato con le interviste, i due innamorati giravano molto.

Lui preferiva stare in mezzo alla natura,ovunque andava cercava di allontanarsi dalla città e dall'inquinamento dei mezzi pubblici.

Sicuramente piacque loro di più Rio,perché c'era più natura intorno.
Le famose spiagge di Copacabana,il Monte Corcovado su cui è posto il Cristo Redentore e il Pan di Zucchero,un monte di granito.
Fecero tantissime foto,Eliza era appassionata di fotografia e fece un vero e proprio book a Brandon.

L'umore del ragazzo cambiò quando visitarono le favelas.
Come si poteva lasciare il popolo così in povertà? Come potevano essere indifferenti alle sofferenze di bambini innocenti e negare loro ogni diritto?

Brandon ne soffrì profondamente, lui ed Eliza ne parlarono molto e volevano fare qualcosa per quei bambini.
Appena possibile lo avrebbero fatto.

Dal Brasile si spostarono in Messico,sicuramente un luogo più romantico per i due giovani innamorati.
Oltre le bellissime spiagge, Bran era affascinato da quella civiltà che aveva antiche radici.
Visitarono le celebri rovine Maya,Cabo San Luca e le sue rocce,Bran fece anche immersione,amava tutto ciò che andava oltre i limiti. Poi andarono a Tulun a vedere le rovine del castello e infine a Città del Messico dove lui aveva le interviste.
Qui visitarono le rovine Azteche,il museo di Frida Kahlo e la grande piazza principale.

Brandon da buon romantico riuscì ad organizzare dei momenti per lui ed Eliza. Picnic in riva al mare o ai parchi,cene romantiche al ristorante e tante notti a far l'amore nella loro camera vista mare.

Eliza era più tranquilla dopo quel viaggio,le ombre che fino al Brasile non avevano abbandonato Brandon, sembravano essersi dissipate e gli incubi erano scomparsi.

Il popolo messicano fu molto affettuoso, mazzi di fiori per Lisa e il tipico sombrero messicano per Bran.

Tornati a Los Angeles passarono due giorni in pieno relax,solo loro e il loro amore.
Una mattina Lisa si svegliò in anticipo,ma non si alzò.
Era abbracciata al suo uomo,la luce del sole giocava con la sua pelle abbronzata e lei guardava quella meraviglia del suo uomo incantata.

Dopo un pò di tempo Brandon si mosse e mugolò qualcosa di incomprensibile che la fece ridere.

"Mmmm che c'è?"chiese lui sbadigliando

"Niente...mi piace guardarti quando dormi."

Brandon sorrise dolcemente,avvicinò le labbra e baciò la sua Lisa.
Quel bacio si spostò presto sul collo e scese sui suoi seni facendola ansimare. Presto si unirono,tra baci,carezze e coccole.

* * * * * * * * * * * * * *

Subito dopo il suo rientro a Los Angeles,Brandon fu contattato da Dino De Laurentis,famoso produttore italiano.
De Laurentis aveva acquistato i diritti sul libro della madre: 'Bruce Lee: the man only I knew.'

Nonostante Brandon avesse capito le intenzioni del produttore,si recò comunque all'appuntamento che egli gli aveva dato agli Universal Studios.

A riceverlo non vi era Dino De Laurentis, ma la figlia di lui,Raffaella.

La donna inizialmente fu molto cordiale e disponibile,gli offrì un caffè e si accomodarono.
Lei diede un profondo sguardo all'uomo che aveva davanti,poi iniziò a parlare.

"Possiamo darci del tu?"gli chiese sorridente

"Certo."le rispose lui cordialmente

"Come sai noi abbiamo acquistato i diritti del libro di tua madre,la storia di tuo padre,del grande Bruce Lee."

Brandon diede un sorso al caffè e incrociò le braccia al petto.

"Sì lo so."

"Noi vorremmo te nel ruolo di tuo padre. Saresti perfetto, chi meglio di te?"

Bran fece un sorriso sarcastico,si sollevò meglio a sedere,poggiò le braccia sulla grande scrivania e guardò la donna negli occhi.

"Ti ringrazio ma non sono interessato."le disse gentilmente lui

"Che altri film ha in programma signor Lee? Perché non ho sentito molto parlare di lei ad Hollywood."

Brandon si alzò di scatto e la fissò infastidito.

"Signora,io non ho intenzione di interpretare mio padre, non ho neanche letto il libro di mia madre su di lui. Sarebbe strano e sarebbe doloroso ripercorrere la sua vita."

La donna fece una smorfia di disprezzo.

"Tanto non sembri neanche un cinese!"disse con lo stesso tono di disprezzo

"E allora visto che pensa questo, è stato inutile anche chiamarmi. Buona giornata."

Andò verso la porta e uscì senza far rumore. Il rumore lo aveva dentro,un rullo di tamburi batteva sul suo cuore ferito.

Uscì dagli studios e salì sulla sua moto,andò subito a casa,ma per tutto il percorso le lacrime scendevano copiose dal suo volto.

Eliza era a fare la spesa,trovò un biglietto sullo sportello del frigo.
Il dolore di Brandon stava emergendo nuovamente,si accasciò a sedere a terra e iniziò a singhiozzare,come quando seppe della morte del suo adorato papà.

Mushroom miagolò e si avvicinò a lui strusciando la testolina.
Bran lo prese in braccio e il micino gli leccò il viso. Si rilassò immediatamente,gli animali sono d'aiuto più delle persone a volte.

Quando Eliza ritornò a casa,lo trovò ancora a terra e con gli occhi gonfi. Lasciò le buste in un angolo e si sedette accanto a lui.

"Che succede Bran?"gli accarezzò la guancia ancora umida

Brandon gli raccontò tutto e lei lo fissò.

"Tu sei figlio di tuo padre fino al midollo. Puoi anche non avere i tratti del tutto orientali,ma hai il suo sangue nelle vene. Rialzati e non ti abbattere,l'uomo di cui mi sono innamorata era uno sfrontato e sicuro di sè.-sorrise.-Arriverà il tuo momento e quando uscirà Rapid Fire, sarà un successo."

"Ti amo mia dolce Húdié."

"Ti amo tanto anche io mio impavido Māoyăn."

Eliza lo baciò e poco dopo squillò il telefono.

"Mmmm...non rispondiamo."disse Brandon riprendendo a baciarla

"Può essere importante."
Eliza si sollevò e prese la telefonata.

Era davvero importante. Era Proyas e avevano anticipato il provino per The Crow.

Nota: avvicina il momento...La sensibilità di Brandon è la cosa che mi ha colpita di più leggendo della sua vita. Solo chi ha perso un genitore, può capire il dolore di un giovane uomo dovuto crescere troppo in fretta.

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