~ Chapter 3 ~

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Ultimamente Brandon non aveva più gli incubi sul demone.
Lui pensava che la sua serenità fosse dovuta all'incontro con Eliza.

Si frequentavano ormai da una settimana e mezza,ancora nessun approccio fisico ma solo tanti sguardi e sfiorarsi di mani.

Dopo aver visto alcuni amici,passò da un fioraio e fece inviare delle peonie rosa alla ragazza con incluso un invito a cena nella sua roulotte.

La peonia, nella cultura orientale, è un fiore molto amato, che ha il significato di coraggio, nobiltà d'animo e bellezza. Viene considerato di buon auspicio.

In Cina, nel periodo che va da aprile a maggio, si celebra una ricorrenza da sempre molto particolare e sentita, dedicata proprio a questo fiore. E' una tradizione che si lega ad un'antica leggenda.

Siamo all'epoca della Dinastia Tang. In un gelido giorno d'inverno, la giovane imperatrice Wu Zetian, stanca per la desolazione che vedeva dalle finestre del suo palazzo, ordinò che tutti i fiori del giardino reale sbocciassero per lei. E il mattino successivo questi spuntarono, per paura del potere dell'imperatrice.

Tuttavia, solo un fiore non obbedì al volere della sovrana, rifiutandosi di sbocciare. Era la peonia. Wu Zetian, adirata dinanzi a quello che lei considerava un affronto, volle che il fiore scomparisse dalla sua vista e che fosse confinato nella città di Luoyang. Lì, in quelle zone aspre di montagna, non sarebbe mai più germogliato.

Ma miracolosamente, una volta lì, la peonia spuntò in tutta la sua bellezza e il suo splendore.

L'imperatrice, venutolo a sapere, ordinò che tutti i fiori di peonia venissero bruciati. Ma l'anno successivo questi tornarono, più belli e rigogliosi di prima.

Così Luoyang, da allora, fu per sempre il paese dei fiori di peonia. Talmente incantevole da diventare nel tempo anche una terra amata e cantata dai poeti.

E lui voleva fosse di buon auspicio per la sua frequentazione con Eliza,inoltre essendo un romantico voleva fare qualcosa di carino per lei.

Brandon era un ragazzo semplice,aveva pensato di fare degli hamburger e di vedere insieme a lei un film di Mel Gibson,uno dei suoi idoli.

Era appena uscito dalla doccia quando bussarono alla roulotte.
Erano appena le sei del pomeriggio,non poteva essere lei.

"Un attimo!"strillò Brandon saltellando mentre infilava un pantalone della tuta.

Aprì la porta poco dopo,a torso nudo e con i capelli bagnati. Eliza era lì davanti e per poco non le venne un coccolone.

"Sei già qui? Sono imperdonabilmente impresentabile,perdonami!"le sorrise,uno di quei sorrisi sexy che stendevano.

Eliza riprese padronanza di sé e Brandon la fece accomodare.

"Sai,non ci potevo credere che vivevi qui davvero,in una roulotte e con una macchina per funerali a seguito..."sorrise divertita

"Ti turba?Comunque perdona il disordine..."lui sorrise con lei,mentre tolse una felpa dal divano e la indossò

"Per nulla! Ognuno è libero di far ciò che vuole nella vita. Comunque grazie per i fiori,non dovevi."

"Secondo me è un fiore che ti rappresenta molto e poi,sono libero di fare ciò che voglio,giusto?"dicendo questo Brandon le si avvicinò ad un palmo dalle labbra.

Lei glissò e si allontanò prendendo una cartelletta dalla borsa.

"Ho una proposta per te,un film,da coprotagonista."

A Brandon si illuminò lo sguardo ed Eliza non potè che notare la bellezza dei suoi lineamenti.

"Oggi Harlin mi ha detto chi era tuo padre e che tu pratichi arti marziali come lui...È un fim che ha a che fare con questa disciplina e ho pensato..."

Eliza lavorava come assistente di produzione di Renny Harlin,noto regista e produttore e le passavano tra le mani diversi copioni.

Il moro alle sue parole,però, si irriggidì.

"Non sono interessato."disse secco distogliendo lo sguardo da quello di lei.

"Ma se non hai nemmeno letto il copione?"Eliza era sorpresa dal suo repentino cambio di comportamento

"Io non sono mio padre."disse Brandon alzando un po' i toni

"Ovviamente,ma..."

Brandon scosse la testa senza farla finire di parlare.

"Sai cosa mi dà fastidio? Che pensavo tu fossi diversa dalle altre. Hai scoperto chi era mio padre e hai pensato che io potessi fare la sua brutta copia nei film e magari uscire con me adesso ti va bene perché sono il figlio di Bruce Lee."

Eliza impallidì e allo stesso tempo si indignò per quelle parole. Lei voleva solo che lui iniziasse a realizzare i suoi sogni. Inoltre quel ragazzo dai modi gentili e l'aria virile la stava conquistando.

"Sai Brandon? Sei solo un ragazzino! Pensavo fossi un uomo,pensavo avessi capito che persona sono. Mi piaci perché sei tu,ma sei troppo pieno di te per capirlo. Per me quella parte era solo un modo per farti uscire dal guscio."

Detto questo uscì,ma Brandon non le corse dietro, si sentiva uno stupido. La paura di essere visto come una brutta copia del padre lo perseguitava fin da bambino e ora se l'era presa con Eliza.

Girando lo sguardo vide che la ragazza aveva lasciato il copione sul tavolo e iniziò a sfogliarlo. Il titolo del film era "Resa dei conti a Little Tokyo"
Iniziò a leggere e a scrivere delle piccole annotazioni a margine,fermandosi solo la sera.

* * * * * * * * * * * * * * *

Eliza era tornata a casa con l'amaro in bocca. Aveva scoperto solo poche ore prima chi era il padre di Brandon,che oltretutto lei conosceva solo per nome. Non aveva mai visto nessuno dei suoi film e non era interessata alle arti marziali, ma pensava davvero che quel progetto che le era arrivato tra le mani avrebbe potuto far conoscere il ragazzo ad Hollywood.
Si era documentata su Brandon, aveva saputo dei suoi lavori ad Hong-Kong e della serie tv con David Carradine. Ultimamente aveva preso parte solo come comparsa o come aiuto macchinista ad alcune piccole produzioni. Aveva visto dei suoi provini e pensava fosse bravo,voleva solo vederlo realizzato. Ma lui questo non lo aveva capito.

Dopo un bagno caldo,mise l'accappatoio e prenotò del cibo messicano.

Dopo circa un quarto d'ora suonarono alla porta. Strano che fossero già arrivati.

Infatti non era il rider quando aprì la porta,ma Brandon che la guardava con lo sguardo da cucciolo tenendo il copione in mano.

Nota: La storia si sta sviluppando,cosa ne pensate? Ci tenevo a ribadire che come c'è molto di vero c'è anche molto di romanzato.
To be continued...

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