[preavviso!]
-Questo capitolo sarà notevolmente lungo! Ma spiegherà tutto dall'inizio e soprattutto ciò che pensano rispettivamente Izuku e Katsuki!!!Per ciò e da non perdere!-
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[Katsuki]
Uscii dalla stanza e mi appoggiai alla porta, chiudendo gli occhi nel tentativo di rallentare il battito cardiaco. Non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine di Deku che piangeva. Il dolore nei suoi occhi mi colpì più di quanto volessi ammettere. La sua voce tremante risuonava ancora nelle mie orecchie, ogni singhiozzo, ogni parola piena di disperazione.
Mi morsi il labbro.
Lo sentivo ancora, sentivo i suoi affanni da dietro la porta. I suoi singhiozzi e i suoi gemiti si facevano sempre più ritmici e sempre più bisognosi. Ogni suono era come un pugno allo stomaco.Dentro di me, l'Alpha spingeva la leva dell'autocontrollo verso il basso. Una leva che non avevo mai sbloccato, una leva che mi era stato detto per anni di non abbassare mai.
Ero pienamente cosciente delle mi capacità da Alpha; potevo entrare in quella stanza e costringere quell'Omega a farsi fottere tutta la notte.
Guardai la mia mano, stavo tremando. Le nocche erano ancora arrossate dai recenti colpi dati alla parete. Sebbene ciò che aveva detto non mi avesse colpito minimamente, o forse sì? Ora mi viene il dubbio... dannato Deku. Sentii un tonfo e poi un urlo acuto, un urlo che sfogava la sua evidente irritazione. Serrai il pugno e con esso anche i denti. Il suono degli oggetti che cadevano e dei suoi urli soffocati mi riempiva di una rabbia che non sapevo come gestire.
Mi allontanai dalla porta e mi diressi verso il bagno. Avevo bisogno di una doccia fredda per calmare i nervi e, forse, per lavare via la sensazione dei suoi feromoni uniti ai miei.
Mi tirai con forza i miei capelli biondi, sperando che almeno quel dolore distaccasse il mio istinto dal voler dominare quel stupido Omega.
Ma il dolore non era sufficiente a placare la furia crescente dentro di me. Il solco di un Alpha era un fenomeno raro, non funzionava come il Calore Omega. Eppure, in quel momento, riconobbi inequivocabilmente i sintomi del RUT che si stavano manifestando dentro di me.
Un'ondata di calore mi travolse. La mia mente, normalmente così fredda e controllata, era ora in preda a un incontrollabile desiderio carnale. Ogni fibra del mio essere urlava di possedere, di dominare, di marcare ciò che era mio.
Ero entrato in Calore (RUT).
E la cosa peggiore che era dovuto a Deku.Mi trovai a gemere involontariamente, mentre la lussuria mi assaliva. Il desiderio di possedere Deku, di farlo mio, diventava sempre più oppressivo. Le mie mani tremavano, desiderose di afferrare, di strappare, di soddisfare la mia voglia di ingravidare qualcuno.
Con una forza sovrumana, strinsi il bordo della doccia, sentendo le nocche sbiancare sotto la pressione. Il dolore fisico si confondeva con il piacere.
Da quanto non entravo in Calore? Questa fu la prima domanda che mi feci, non riuscendo tuttavia a darmi una risposta fissa.
La prima volta che sono entrato in RUT non era così doloroso, sentivo solo il bisogno di infilare il mio cazzo da qualche parte. Niente di così anormale.
Mentre l'acqua scorreva, i pensieri mi tormentavano. Il suo odore, i suoi gemiti, il suo pianto. Tutto si mescolava in un caotico vortice di emozioni che mi lasciavano senza fiato. Mi chiedevo come fosse possibile che una sola persona potesse avere un tale impatto su di me, e ancora non trovavo una risposta.
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𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~
FanfictionQuando il pensiero si rivolge al fuoco, si evoca immediatamente la passione ardente e il calore che avvolge la pelle, con significati intrinsecamente positivi. Tuttavia, nel contesto di un "viaggio infuocato" - titolo avvincente di questa narrazione...