"Quindi? Com'era? È diventato più grande? Maturo? Dai! Non farmi morire di curiosità!"
Il cucchiaino girava lentamente nella tazzina di caffè, producendo un lieve tintinnio metallico. Un mugugno assonnato si liberò dalla bocca di Izuku, appena svegliatosi. Sentiva ancora l'eco dell'entusiasmo dell'amica attraverso il telefono, ignorando del tutto l'imbarazzo che gli aveva lasciato il ricordo dell'incontro di ieri sera.
«Non... ho notato molti cambiamenti. Forse, il suo tono di voce, era così rude e allo stesso tempo fluido. Ora che ci penso, credo che sia cresciuto di almeno 15 centimetri in più.» Izuku cercò di raccogliere i dettagli della serata precedente, i lineamenti di Katsuki, la sua postura, qualsiasi segno di crescita o maturità che potesse aver sfuggito alla prima impressione.
Sospirò guardando il vuoto davanti a sé, senti un calore salire lasciandolo senza fiato. «Anche... anche la sua corporatura e il suo aroma, erano più forti. Ma, credo che sia solo una fantasia causata dalla mia condizione di Omega.» Ridacchiò appena, come se volesse scrollarsi di dosso la tensione che quei ricordi avevano portato. Afferrò la tazza con gesto distratto, portandola alla bocca.
Uraraka, con un sorriso malizioso, chiese a Izuku com'era andata la serata dopo che lei si era dileguata, lasciando Izuku e Katsuki soli.
«Preferirei... beh, raccontarti tutto dal vivo.» confessò il verde, sfiorando delicatamente lo schermo del telefono per attivare il vivavoce della chiamata. Si allontanò leggermente, facendo un passo indietro per inserire con cura i suoi grandi stivali metallici, il cui suono risonò nell'aria circostante. Poi, riprese a parlare con un tono basso. «Sai, ho scoperto che Kacchan è nella mia stessa situazione, forse in condizioni ancora più difficili.» disse sovrappensiero, lasciando emergere una preoccupazione sincera nella sua voce.
Uraraka, dal canto suo, si fermò qualche istante, girandosi con curiosità verso il telefono. Con un gesto rapido e deciso, lo afferrò, portandolo delicatamente verso il suo viso. «Nella stessa situazione? Cosa intendi?» chiese, fissando lo schermo con uno sguardo attento.
Izuku sentì che ciò che stava per confessare fosse estremamente privato, ma ormai Ochako era l'unica persona a conoscere così dettagliatamente la sua condizione. Il verdino prese un profondo respiro prima di iniziare a parlare. «Tu... sapevi che Kacchan è un Alpha iper-dominante?». La ragazza rimase interdetta sul posto prima di rispondere con un tono di voce ironico.
«Iper-dominante? No, sapevo solo che fosse un Alpha. È difficile per me riuscire a comprendere appieno queste sottili differenze di feromoni, essendo una Beta. Tuttavia, ho sentito dire che l'odore di un Alpha iper-dominante è estremamente forte... Bakugo, però, non sembra avere quell'odore così predominante.»Izuku si avvicinò nuovamente al dispositivo di comunicazione, immergendosi nei pensieri suscitati dalle parole di Ochako. Riconosceva la verità nelle sue osservazioni; da Beta, il suo olfatto risultava chiaramente inferiore rispetto agli Alpha o Omega, incapace di distinguere tra un odore intenso e uno flebile. Izuku annaspò nervosamente, graffiandosi la punta del naso, mentre il ricordo di un aroma percepito tempo fa lo assaliva con forza. Era un odore potente, vibrante, che gli si era conficcato nel naso con una violenza persistente, lasciando un'impronta indelebile nei recessi della sua memoria sensoriale.
Il ricordo di quel momento, tuttavia, era fioco, ma Izuku sapeva che, quel forte odore, appartenesse a Katsuki. Dall'incredibile vampata di spezie che gli solleticava la punta. Man mano che scavava nella sua mente, i ricordi si oscuravano sempre di più.
In un flebile ringhiò snervato Izuku ritornò alla realtà dei fatti guardando vertiginosamente l'orario osservando come le lancette si muovevano a scacchi dettando il passare dei minuti.«Uraraka, devo andare.» La sua voce trasudava un mix di urgenza e rassegnazione. Non aspettò nemmeno una risposta dall'amica, ma chiuse la chiamata con un secco "ciao".
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𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~
FanficQuando il pensiero si rivolge al fuoco, si evoca immediatamente la passione ardente e il calore che avvolge la pelle, con significati intrinsecamente positivi. Tuttavia, nel contesto di un "viaggio infuocato" - titolo avvincente di questa narrazione...