Era passato qualche giorno dall'interrogatorio di Bakugo, ma l'aria nella sala degli interrogatori era ancora densa di tensione. Endeavor era in piedi davanti ai monitor, lo sguardo incollato alle immagini che scorrevano sugli schermi, mostrando Dabi, seduto nella stessa stanza d'interrogatorio. La sua figura, un tempo temuta, appariva ora fragile e malconcia, come se il peso dei suoi crimini e del passato lo stesse schiacciando.
Hawks entrò nella stanza con il suo solito sorriso spavaldo, ma i suoi maestosi occhi dorati, di solito vivaci e giocosi, erano più attenti e calcolatori del solito. Le sue ali, piegate elegantemente dietro di lui, sembravano tuttavia tese, ogni piuma pronta a scattare al minimo segnale di pericolo. Shoto, in piedi accanto al padre, gli lanciò un'occhiata di disapprovazione, una scintilla di sfida nei suoi occhi eterocromi, ma Hawks fece spallucce, non lasciandosi minimamente intimorire dalla freddezza del giovane Todoroki.
Per un attimo, i loro sguardi si incrociarono, e una tensione sottile saettò nell'aria, come se si volessero comunicare a vicenda che in quel momento nulla poteva essere lasciato al caso.
Hawks, con un gesto quasi teatrale, roteò su se stesso prima di sbattere la mano contro la schiena ardente di Endeavor, facendo vibrare il mantello dell'eroe numero uno, e ridacchiò.
«Sembra che il nostro amico là dentro sia di cattivo umore», disse Hawks con tono leggero, facendo un cenno col capo verso lo schermo che mostrava Dabi. Le sue parole sembravano quasi galleggiare nell'aria, leggere come piume, ma cariche di una sottile provocazione.Si fermò a osservare il Villain con uno sguardo che oscillava tra curiosità e pietà. Qualcosa nei lineamenti sfigurati di Dabi lo colpì, una morsa gli strinse la gola, e con sua grande sorpresa, si ritrovò a deglutire. «Sembra che la sua mascella sia sull'orlo di cadere... ora è proprio cotto a puntino», disse lasciando la frase sospesa, il suo sorriso affilato come una lama, tagliente e pieno di sottintesi.
Endeavor si voltò lentamente verso Hawks, il volto rigido e segnato dalla fatica e dal tormento interiore. Quanto poteva essere doloroso per lui vedere suo figlio in quelle condizioni, e soprattutto sapere ciò che aveva fatto? «Hawks, non siamo qui per le tue battutine. Questa è una situazione seria», disse con voce grave, carica di un'autorità che non ammetteva repliche. «Non ti ho nemmeno chiesto di venire qui.»
Hawks annuì con un leggero inchino, ma il suo sorriso non vacillò. Lasciò finalmente scivolare via la mano dalla schiena possente dell'Hero, e con passo placido ma deciso, si avvicinò all'uomo addetto alla tastiera, spostandolo con una leggera spinta, quasi senza sforzo, ma con una sicurezza che non lasciava spazio a proteste.
Le sue dita iniziarono a muoversi rapide sui vari tasti, sotto lo sguardo confuso dell'operatore e degli altri presenti. Sul volto di Hawks regnava la sua solita espressione divertita, ma c'era un lampo di concentrazione nei suoi occhi.
«So bene cosa c'è in gioco, Endeavor,» annunciò, la voce un po' più bassa, mentre continuava a smanettare con sempre più foga, ignorando lo sguardo fermo e critico di Shoto. «Non ti preoccupare, mi divertirò un po'.»Un forte cigolio interruppe il silenzio teso, mentre la porta d'accesso alla sala degli interrogatori si aprì lentamente. Endeavor trattenne il respiro per un attimo, sorpreso dalla mossa inaspettata di Hawks. Quest'ultimo si tirò indietro i capelli con un gesto rapido e sospirò, come se tutto fosse stato solo un gioco per lui, ma il silenzio che calò nella stanza testimoniava l'effetto delle sue azioni. Senza perdere tempo, Hawks attraversò il passaggio che aveva appena aperto.
Con un passo deciso, Hawks uscì dalla stanza di controllo, diretto verso la sala degli interrogatori. Shoto lo seguì con lo sguardo fino a quando la porta si chiuse, il suo viso era una maschera di sospetto e preoccupazione.
«Non mi fido di lui», disse, la voce bassa ma ferma, senza nascondere il suo dubbio.
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𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~
FanfictionQuando il pensiero si rivolge al fuoco, si evoca immediatamente la passione ardente e il calore che avvolge la pelle, con significati intrinsecamente positivi. Tuttavia, nel contesto di un "viaggio infuocato" - titolo avvincente di questa narrazione...