17: Taci

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[Questo capitolo è lungo, vi avviso di andare a leggere il capitolo successivo che spiega alcune dinamiche che saranno aggiunte in questo. Per cui andate in dietro se non avete letto!]

[Narratrice]

«Non guardarmi in quel modo,» implorò la voce di sottofondo, un sussurro incerto che si insinuò tra le pareti sudicie e puzzolenti, penetrando nelle orecchie tese di Dabi come un sibilo di disperazione. I suoi occhi, iridi infuocate di rabbia, fissavano l'uomo di fronte a lui con una superiorità glaciale, trasudando autorità e potere. L'odore acre di bruciato si diffuse istantaneamente nell'aria stagnante, aggiungendo un'aura sinistra alla scena mentre le pupille contratte di Dabi risplendevano come brace ardente nascosta sotto la cenere.

Con passo pesante, Dabi si avvicinò all'uomo, le dita serrate attorno al colletto con una presa ferrea. In risposta, l'uomo contrasse la sua coda squamosa intorno alla caviglia di Dabi, le spine affondando nella pelle esposta dai pantaloni neri, causando un sibilo di dolore controllato dall'Alpha, che si sforzava di nascondere qualsiasi segno di debolezza.

«Taci,» ringhiò Dabi con voce gutturale, i denti serrati in una smorfia di disprezzo. «Il tuo unico compito è andato a puttane. E solo dopo ben 2 fottutissime settimane ti sei deciso a tornare con nulla?!» La sua voce echeggiò nel silenzio carico di tensione, riempiendo lo spazio angusto con una minaccia palpabile.

L'uomo mugugnò, stringendo i palmi di Dabi con forza, le sue dita afferrate attorno ai tessuti dell'abbigliamento dell'Alpha come se cercasse un ancoraggio nella tempesta che si stava scatenando dentro di lui. I suoi occhi, velati da un'ombra di lacrime, imploravano pietà mentre il suo corpo veniva spinto senza pietà contro il muro, privandolo dell'aria e della capacità di reagire.

Le pupille dilatate che un tempo aveva mantenuto erano ora ridotte a un sottile tremolio, come luci intermittenti che riflettevano la pura paura che sgorgava dalle sue viscere. L'odore acre del villain lo avvolgeva, penetrando nelle sue narici come un presagio di pericolo imminente, rendendolo ancora più consapevole della sua vulnerabilità.

«Rispondi! Kiryu

Intimò Dabi con voce tonante, i suoi occhi ardenti bruciavano con un'intensità che avrebbe fatto arrossire il sole stesso. Kiryu, terrorizzato, cercò di evitare il suo sguardo penetrante, ma una stretta ferma sulla sua mascella lo costrinse a confrontare la sua furia.

Dabi si spinse su di lui con ferocia, i loro corpi si scontrarono con un impatto sordo mentre la coda di Kiryu lasciava la caviglia del corvino, ora macchiata di sangue.

«H-ho fatto tutto ciò che potevo,» balbettò Kiryu con voce tremante, cercando disperatamente di giustificarsi. «L'ho cercato, ma non l'ho trovato...»

Dabi lo scrutò con disprezzo, lasciando che il silenzio carico di minaccia si prolungasse per un momento. Poi, con movimenti lenti e controllati, scese sul collo di Kiryu, il suo alito caldo spazzando via ogni residuo di razionalità che poteva ancora rimanere nell'uomo. Le sue labbra tracciarono un percorso sensuale lungo la giugulare di Kiryu, mentre il contatto della sua pelle provocava un brivido di piacere mescolato a terrore. Kiryu tremò sotto di lui.

La lingua si fermò nell'incavo del collo solleticando appena la zona della nuca, la dove vi erano dei piccoli fori sulla pelle ancora freschi e rosei. «Non abbastanza. Ora quell'eroe è con quella mezza sega di un Alpha, e sai cosa vuol dire questo?.»

La voce di Dabi era carica di sarcasmo, mentre i suoi denti affilati strisciavano leggermente sulla pelle di Kiryu, mandando brividi lungo la sua spina dorsale. «Significa che hai fallito miseramente,» continuò, con un tono tagliente come un rasoio. «Sei inutile. Mi chiedo ancora perché non ti abbia ucciso prima del tempo.»

𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora