Ricordo di rileggere la trama del libro perché è importato il titolo della storia in questo capitolo!.
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[Inko]
«Gradisci del tè, Inko?»
Per qualche strana ragione, mi trovai a farneticare; sentii a mala pena la voce rassicurante di Masaru mentre mi porgeva una tazza fumante. Non trovai le parole per rispondergli, scuotendo la testa e allungando le mie paffute braccia verso il marito della mia amica.
Presi la tazza e me la portai al petto, aspettando con lo sguardo Mitsuki, rintanata nella cucina a sistemare qualcosa. Il mio sguardo stanco passò dalla chioma biondina in lontananza, nascosta da un grande pilastro che delimitava quella che era la cucina open space, alle foto di famiglia poste con cura sopra il caminetto spento.
Vidi i volti di Masaru e di Mitsuki là, alcune foto più recenti mentre altre più vecchie di anni. Le mie labbra si cerrarono in una linea sottile e di nuovo spostai il mio sguardo, analizzando quell'insieme di ricordi fotografati e incorniciati. Iniziai da destra, per poi dovermi bloccare solo dopo poche immagini. In mezzo alle foto del matrimonio tra i due spiccava una piccola cornice che ritraeva un neonato; mi si sciolse il cuore ritrovando in lui l'aspetto di Katsuki. Un piccolo sorriso si accentuò sul mio volto.
«Da piccolo era davvero inguardabile,» schernì Mitsuki. La donna apparve dietro il divanetto su cui io ero appoggiata, con in mano un vassoio di biscotti appena sfornati. Fece un piccolo occhiolino, sorridendo amorevolmente e lasciandosi sfuggire una risata. «Anche ora non è migliorato,» aggiunse lei guardando il marito.
Masaru si rilassò le spalle, ridendo. «Sei davvero cattiva, tesoro,» rispose, scambiando uno sguardo complice con Mitsuki. Dopo aver poggiato il vassoio sul tavolino, si diresse verso il marito in modo sensuale, leggermente goffa per farmi ridere. Dopodiché, con un sorriso ampio, gli lasciò un bacio sulla fronte.
«Mh, lasciami divertire...» sussurrò ridacchiando, sedendosi scomodamente di fianco al marito, posto nella sua classica postura impeccabile.
Il mio sorriso svanì quasi subito; mi trovai a brontolare, abbassando il capo mentre guardavo il mio riflesso trasmesso dal tè, mentre il vapore caldo mi solleticava il volto. Izuku... qualcosa in me si serrò. Non mi era mai capitato di provare tanto dolore solo nel pensare alla dolce faccia di mio figlio.
Volevo essere come Mitsuki; lei... non sembrava affatto preoccupata per suo figlio. Lo stava nascondendo? No... lei è così impulsiva che fatica anche solo a nascondere qualcosa. Pensai a cosa mio figlio stesse passando e a come la sua situazione stesse peggiorando di giorno in giorno, senza che io potessi avere l'opportunità di aiutarlo.
Persino i medici mi avevano tenuta lontana, e in fondo ero e sono la madre. Ma forse avevano ragione; non conoscevo tutta la vita di mio figlio. Bloccai il labbro tremolante con i miei denti; sentivo le risate ovattate di Mitsuki e Masaru davanti a me, e il mio cuore perse un battito quando venni richiamata all'attenzione.
Mi era passata persino la voglia di bere quel tè che tenevo stretto tra le mani, e solo pochi secondi dopo mi decisi a aprire bocca, con una voce che a mala pena si poteva udire. «Izuku starà bene... vero?» capii di aver interrotto l'atmosfera allegra solo con quel mio piccolo pensiero espresso ad alta voce.
Mitsuki e Masaru si zittirono, scambiandosi sguardi preoccupati. «Voglio dire, Izuku ha le sue responsabilità...», balbettai arrossendo lievemente. I loro sguardi erano in qualche modo indecifrabili.
Mitsuki guardò altrove, come a evitare il mio sguardo; era a disagio per la mia spontanea uscita? Masaru, invece, batteva ripetutamente il dito della mano destra sul ginocchio tremolante. C'era tensione tra di noi, una tensione che non capitava da anni.
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𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~
FanfictionQuando il pensiero si rivolge al fuoco, si evoca immediatamente la passione ardente e il calore che avvolge la pelle, con significati intrinsecamente positivi. Tuttavia, nel contesto di un "viaggio infuocato" - titolo avvincente di questa narrazione...