26: Troppo tardi.

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«Fammi capire bene prima che mi alzo da questa sedia per porre fine alla tua vita. Avete indagato in quel fottutissimo magazzino abbandonato e siete riusciti a sentire la voce di Deku, e non avete fatto NULLA per salvarlo?!»

Katsuki si alzò di scatto dalla sedia, stringendo i pugni, le nocche diventando bianche. Gli occhi rossi erano fissi su Shoto con una furia incontrollabile. La tensione nella stanza era palpabile, e l'odore pungente dell'Alpha in rut permeava l'aria, un misto di sudore e feromoni aggressivi che metteva tutti a disagio.

Shoto lo guardò con calma apparente. «Siamo riusciti a sentire Izuku grazie al Quirk di Jiro,» disse Shoto, mantenendo la voce ferma. «Ma non sapevamo cosa stesse succedendo dentro. Se fossimo intervenuti senza un piano, potevamo compromettere l'intera missione e mettere in pericolo la vita di Deku e la nostra.»

Katsuki ringhiò, le pupille strette come fessure, i canini affilati visibili. «Una missione compromessa?! Non mi importa se sono in rut, avrei dovuto essere lì!»

«Non avresti fatto altro che peggiorare la situazione!» rispose Shoto, alzando la voce per la prima volta. «Sappiamo tutti quanto puoi essere impulsivo. Non potevamo rischiare un'irruzione senza avere informazioni sufficienti!»

«Informazioni?!» Katsuki scattò avanti, quasi faccia a faccia con Shoto. «Se ti preoccupavi così tanto delle informazioni, avresti dovuto fare di più per ottenerle!»

Mina, Denki e gli altri membri della squadra osservavano la scena con tensione. Kirishima fece un passo avanti. «Bakubro, dobbiamo mantenere la calma. Troveremo un modo per-»

«Troveremo un modo ora!» Katsuki interruppe, rivolgendosi alla squadra con un'espressione risoluta. «Non aspetto un secondo di più. Orecchie, verrai con me ti è chiaro?!»

Jiro gonfiò le guance torturandosi i suoi jack, sbuffando innervosita. «È Jiro!... comunque non so... Shoto ha ragione in un certo senso.» Minimizzò la donna squadrando il vuoto per non imbattersi in quello sguardo animale che la stava divorando.

Shoto prese un respiro profondo. «Abbiamo ottenuto delle registrazioni dalle telecamere di sicurezza del magazzino, grazie all'aiuto degli ex proprietari. Stiamo ancora analizzando i video per capire quante guardie ci sono, quali sono i punti di accesso e quali sono i potenziali rischi.»

Katsuki ringhiò ancora, le sue pupille strette e il suo respiro pesante. «Registrazioni? Stai parlando di registrazioni mentre lui potrebbe essere torturato in questo momento? Non mi interessa quanti bastardi ci sono o quali sono i rischi, vediamo di muovere il culo!»

«Non possiamo permetterci di essere avventati,» rispose Shoto, la sua voce ferma. «Se facciamo un passo falso, Izuku potrebbe pagare con la vita. Dobbiamo essere strategici.»

Katsuki strinse i pugni con forza, il suo odore diventando quasi opprimente. «Se fossi stato io il capo della missione, Deku sarebbe già libero! Non starei qui a discutere!»

Shoto fissò Katsuki, il ghiaccio nei suoi occhi riflettendo la determinazione di un leader. «Peccato che hai dato a me le redini della missione. O sbaglio? La tua opinione non cambia ciò che stiamo escogitando.»

«Sai cosa, bastardo? Spero tanto per te che tuo fratello abbia un motivo valido per aver preso l'Omega di qualcun altro.» sibilò Katsuki, il suo tono carico di disprezzo mentre il dito puntato poco sopra la tempia dove lo scagnozzo di Dabi lo aveva colpito. «Perché giuro che gli farò ripagare il colpo alla testa con uno più forte,» grugnì con un sorriso inquietante in volto.

Mina intervenne. «Ragazzi, dobbiamo trovare un compromesso. Non possiamo permetterci di litigare tra di noi.»

Kirishima annuì. «Bakubro, siediti e discutiamo in modo civile,» disse afferrando il braccio teso al massimo di Katsuki.

𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora