11: Ti mostrerò chi comanda

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[Capitolo corto!] E bene sì sono sicura che mi odierete per questo ma ho deciso di fare un capitolo corto! Vi spiegherò il motivo alla fine!.
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La porta si aprì con un netto calcio dopo essere stata sbloccata dalla chiave metallica. I due entrarono nel soggiorno buio e solo in quel momento Izuku trovò la forza di ribellarsi, staccandosi dalla presa ferrea del biondo e voltandosi per guardarlo.

«Dai, vieni. Ti aiuto a togliere le scarpe.» Katsuki si piegò per terra spingendo il traballante Omega sul divano, dove andò ad appoggiarsi. Lentamente, Midoriya fu costretto ad alzare il piede mentre le dita bollenti dell'Alpha si insinuavano tra la caviglia e la scarpa rossa.

Il silenzio risuonò intorno a loro, l'Omega tremò alzando la gamba calciando il petto di Katsuki, posò la pianta del piede tra i pettorali spingendo dolcemente il maggiore all'indietro. «Fa... faccio io.» disse schiarendosi la voce, allungando le sue mani in basso per afferrare il polso del biondo che si liberò, iniziando a togliersi le scarpe accompagnato dai suoi stessi ansimi strozzati. L'Alpha lo guardava in silenzio, mostrando solo una faccia arrabbiata e priva di espressione felice.

Dopo essersi tolto le scarpe, Midoriya si alzò dal divano calciando via le calzature. Guardò le scarpe e sospirò, tastandosi il ventre dolorante. «Puoi andare.» disse in un sibilo traslucido guardando fisso negli occhi il maggiore.

«No.» Un brivido raggiunse l'Omega che ansimò sorpreso mentre Katsuki si avvicinava con passo svelto. «No, fino a quando non mi prometti che non farai più uso di quelle merde.» la voce si alzò e con essa una piccola quantità dell'odore del maggiore. Gli occhi del verde si sbarrarono mentre si mordeva il labbro. «Ti ho detto che puoi andare. Kacchan-...» Izuku si voltò verso di lui con le pupille quasi completamente dilatate e il volto arrossato. Il suo petto aveva iniziato ad alzarsi rumorosamente mentre aumentavano i respiri pesanti.

«Cazzo... senti, fanculo.» rise in modo ironico Katsuki passandosi una mano sul collo sentendo il sudore sui suoi palmi aumentare. «Fanculo. Deku.» i canini sfregarono sul labbro mentre un ringhio basso iniziava a fuoriuscire.

«Vuoi che vada, da quella fottuta porta?!» urlò non trattenendo una risata a tratti acuta mentre indicava la porta semi aperta, poi avanzò arrivando ad afferrare l'Omega dalle spalle, avvicinandolo al suo viso. I loro petti si unirono, ma i loro volti non si toccarono; la vista era annebbiata per entrambi, così annebbiata per gli odori che li avvolgevano del tutto. Nessuno dei due riusciva a distinguere quei colori vivi degli occhi dell'altro, ora ridotti a dei piccoli anelli coperti dalla pupilla dilatata al massimo. «Dimmi che non mi vuoi.- il respiro del biondo si smorzò per un istante prima di continuare -Dimmi che non vuoi che rimanga con te e me ne andrò... ma giuro su Dio, che se non mi prometti che non prenderai mai più quelle merde, allora ti dovrai trovare un altro fottuto Alpha!».

La presa iniziò a diventare brutale, le dita iniziarono man mano a scavare nel tessuto della maglia. «Lo dici solo... perché sai quanto male facciano, vero?» l'Alpha alzò la testa che prima aveva abbassato per il troppo autocontrollo, osservando quei due occhi tondi che lo guardavano dall'alto e in basso. Poi aggrottò le sopracciglia sibilando un grugnito grottesco. «Lo dico perché ci rischiamo grosso, cazzo, ti ricordi cosa ti ho detto?» l'avrebbe voluto uccidere con le sue stesse mani, l'avrebbe ammazzato seduta stante senza nemmeno pensarci. Eppure quella situazione... i loro corpi così vicini e i loro odori, non facevano altro che far crescere in lui il bisogno di concludere in fretta.

«"Sei legato a me, Deku."»

Disse staccandosi, lasciando che i canini dolorosamente esposti andassero a torturare il suo labbro. Izuku ancora guardava, completamente sconnesso dalla realtà, mentre il biondo continuava. «Non lo dirò una seconda volta, quindi apri quelle cazzo di orecchie.»

𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora