9: Inizio a capire.

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[Izuku]
Presente

«Che sonno... Che ore sono?»

Mi grattai nervosamente la testa. Mi ero svegliato notevolmente in anticipo rispetto al mio solito orario mattutino. Credevo che sarei rimasto a dormire tutto il giorno, visto che ieri sono tornato tardi, eppure eccomi qui. Sono tutto indolenzito, le braccia e le gambe mi fanno male, e credo anche che alcune cicatrici si siano riaperte nel mentre che dormivo, questo spiega il letto sporco di sangue. Sospirai osservando le mie lenzuola bianche ora intrise di un rosso scuro molto evidente, la puzza acre copriva l'odore pulito e la poca luce del sole contornava il contorno dei miei mobili. Sbadigliai tirando svogliatamente il lenzuolo che avrei messo a lavare poco dopo e le gettai per terra insieme alla fodera del cuscino e alle coperte.

Finì pochi istanti dopo e mi gettai seduto sull'altro lato del letto matrimoniale, meno sporco. Mi presi dei minuti per elaborare che giorno era e soprattutto svegliarmi, essendo ancora mezzo addormentato. Mi misi le mani sul volto massaggiandomi lo zigomo e poi la tempia. Mi tenni il volto con una mano mentre l'altra cadeva al lato del letto, tuttavia, incontrai con il palmo un tessuto apposto del ruvido materasso.

Con occhi assonnati e confusi, misi a fuoco il tessuto nero che ora stringevo tra le mie dita.

Riconobbi l'indumento non mio dalla evidente taglia troppo larga per me, percepivo l'odore ora nitido che fuoriusciva da esso. Spezie... e una punta impercettibile di caramello.

Staccai di netto la mano, tirandomi indietro, rendendomi conto che, pensando a ciò, avevo iniziato ad accarezzare quella maglia.

Miagolai irritato, martoriandomi la fronte con qualche pugnetto insensato che, però, distoglieva la mia attenzione da quell'odore ancora presente. Mi alzai quasi di netto, camminando fuori dalla stanza fino al bagno, che era proprio di fronte. Entrai all'interno, chiudendo la porta alle mie spalle.

Notai per terra il mio kit di emergenza aperto con crudeltà. Era ovvio che ieri sera ero tornato così stanco da essermi dimenticato di sistemare a casa dopo il mio passaggio. Mi guardai le braccia, notando sopra l'avambraccio nuove ferite e nuove bende che le coprivano, ora sporche e logore.

Lentamente, tolsi una ad una le bende, liberando all'aria i graffi che, al contatto con la piccola brezza, sembravano prendere fuoco, ma ero abituato a ciò. Afferrai nuove bende e iniziai ad avvolgere di nuovo i graffi dopo averli disinfettati per l'ennesima volta. Aggrottai la fronte, voltandomi verso lo specchio poco sopra il lavandino. Osservai le lunghe occhiaie che portavo e i capelli visibilmente untidi e sporchi. Poi, abbassai lo sguardo verso il bordo del lavabo, dove incontrai un altro tessuto non mio, buttato lì dentro.

«Mi prendi in giro, vero?...»

Sgranai gli occhi imprecando, grugnii mentre afferravo brutalmente quella dannata maglia, tornando verso la mia stanza. Afferrai l'altra che avevo lasciato prima e entrambe le buttai con energia nel cestino dei panni sporchi.

Aggrottai la fronte allargando le narici sentendo ancora quei feromoni dominanti nel mio naso, pensai a cosa fosse successo ieri sera ma i ricordi erano confusi... così confusi che non riesco a capire il perché uno degli indumenti di Kacchan si trovasse sul mio letto. Di norma li tenevo tutti quanti in un cassetto remoto della mia stanza e solo raramente mi ritrovavo a indossarne uno, perché... perché era lì?

Non mi feci altre domande mentre mi dirigeva verso la cucina, sentendo il pavimento freddo sotto i piedi. L'aria silenziosa che avvolgeva le mura di casa mia sembrava amplificare i miei pensieri. Ricordavo vividamente il Villain che aveva colto di sorpresa sia me che Kacchan, le strade che si erano trasformate in un caos frenetico e la sensazione di impotenza di fronte alla sua forza. Con un sospiro carico di frustrazione, osservai la moka che lentamente iniziava a bollire sul fornello acceso.

𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora