Avvertimento!
Questo capitolo è esclusivamente ambientato nel passato sia di Izuku che di Katsuki.
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[Izuku]
Sotto le lenzuola bianche e ruvide del letto della clinica, Izuku giaceva, ancora intorpidito dal dolore post-operatorio. La madre, Inko, con occhi colmi di preoccupazione, avvolse le braccia intorno al figlio, accarezzando dolcemente lo zigomo ornato di lentiggini. «Izuku, tesoro, santo cielo! S-stai bene?» La sua voce vibrava di affetto.
L'Omega cercò di rispondere, ma il medico della clinica lo fece accomodare per un esame dettagliato. Allontanato con premura dalle braccia materne, sussultò, ansioso. Il medico rassicurò: «Bene, l'Alpha selezionato ha eseguito un eccellente intervento. Nessun nervo della ghiandola del legame è stato compromesso dal morso.»
Izuku percepì il medico rimuovere con cura il cerotto che ufficialmente bloccava la fuoriuscita ormonale dell'Omega; il calore delle dita sulla sua nuca arrossata provocò un gemito, e le sue mani si aggrapparono con forza alle lenzuola. Una pressione più decisa lo destabilizzò per un attimo, mentre la sua mente registrava il cambio nell'andamento degli ormoni. La stanza, pur sterile, sembrava impregnarsi di una tensione palpabile durante questo delicato processo di regolazione.
Il medico continuò in tono professionale: «La tua ghiandola del legame è intatta, e i segni vitali sono stabili.»
Inko sospirò di sollievo, avvicinandosi nuovamente al figlio. Ancora incredula per la scelta matura del verde, si chiese come avrebbe affrontato il futuro. Izuku, con il suo gesto, aveva deciso di marchiare la ghiandola ormonale, un marchio non eterno, ma significativo. Da quel momento in poi, nessuno avrebbe potuto percepire l'odore dolce e abrasivo di Omega. Avrebbe anche bloccato i suoi istinti primordiali fino al prossimo calore.Poteva optare per altri farmaci o profumi contenenti feromoni non suoi, ma aveva scelto l'opzione drastica. Quel morso su carta era consensuale, ma fisicamente o mentalmente per un Omega non sarebbe mai stato come percepire un vero marchio del proprio Alpha.
Il medico continuò, fornendo istruzioni per la guarigione: «Ti prescriveremo un analgesico per alleviare il dolore post-operatorio. Sarà necessario un periodo di riposo e monitoraggio, ma le prospettive sono positive per una pronta guarigione.»
Inko annuì, gli occhi ancora fissi su Izuku mentre cercava di sedersi con fatica. «Io... la ringrazio. Spero solo che mio figlio abbia fatto la scelta giusta...» mormorò con una flebile agitazione.
Inko sorrise debolmente, posando una mano sulle spalle di Izuku, continuando: «Sarà difficile, ma lo sosterrò in ogni modo possibile. Grazie ancora per tutto.»
Il medico si allontanò rispettosamente, lasciando la madre e il figlio in un momento di intimità, madre e figlio.
Fu in quel momento che la donna notò uno sguardo freddo sul volto di Izuku, era cupo e non portava con se il suo bel sorriso smagliante. Anzi tutt'altro ora mugugnava versi doloranti e si grattava nervosamente la superficie del morso.
Inko rilasciò il suo aroma avvicinandosi preoccupata al figlio per chiedergli cosa tanto lo turbasse. Ma venne rispintada un grugnito basso e controllato.«Io... ho bisogno di uscire, di qui.» disse Izuku, continuando a non degnare di uno sguardo la madre.
Inko, pur sentendo il bisogno di abbracciare suo figlio e di confortarlo, accontentò il suo desiderio di libertà momentanea. «Se hai bisogno di tempo per te stesso, tesoro, lo capisco. Sono qui quando vorrai parlare o quando avrai bisogno di me.» disse con gentilezza, cercando di nascondere la delusione nel suo sguardo.
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𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~
FanfictionQuando il pensiero si rivolge al fuoco, si evoca immediatamente la passione ardente e il calore che avvolge la pelle, con significati intrinsecamente positivi. Tuttavia, nel contesto di un "viaggio infuocato" - titolo avvincente di questa narrazione...