13: Accetto.

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"Come sta? O santo cielo, dimmi che sta bene."

La voce di Inko risuonò dall'altra parte del mezzo di comunicazione; la donna era turbata al punto da mangiare nervosamente le unghie che tanto aveva curato. Katsuki sospirò, staccando appena il telefono dall'orecchio per guardare il ragazzo disteso sull'enorme letto al centro della stanza di Izuku. Un'atmosfera di preoccupazione aleggiava nell'aria, dipingendo linee di tensione sul volto di entrambi.

«Sta bene.» Un lieve sorriso uscì dalle labbra sottili della donna, che sospirò sollevata. Le rughe della preoccupazione sulla fronte di Inko si distesero appena, rivelando una sfumatura di sollievo. «Vuoi che venga lì? Katsuki... non sei tenuto a rimanere-»

«No, zia, va bene così. Cercherò di rimanere il più possibile per controllare la situazione.» Gli occhi rossi di Katsuki si assottigliarono mentre lo sguardo si posava sulle piccole action figure sopra gli scaffali in alto alla scrivania. Inko sussultò, stringendo il bordo del tavolo della cucina con le dita tese. «Ma, il tuo lavoro, Katsuki, non devi preoccuparti per me... è tardi, vero, ma posso venire tra un'oretta.» Sibilò, spostandosi la lunga ciocca verde da davanti al viso.

Il petto di Katsuki si alzò, e il suo sospiro risuonò immenso nella stanza mentre la luce lunare delimitava il suo profilo. «Vai a dormire, ci penso io.» Il classico rumore del letto che scricchiola attirò l'attenzione del biondo, che voltandosi, avvistò una scompigliata chioma verde guardarlo con un misto di imbarazzo e confusione, per non parlare dell'espressione assonnata e sfinita. Katsuki si schiarì la voce alzandola, non distogliendo lo sguardo sul corpo sinuoso dell'Omega. «Buonanotte, zia.»

La chiamata fu disattivata con un lieve clic, e il telefono venne lasciato scivolare con un suono sordo sulla scrivania in legno. Il corpo del maggiore si posò sopra, sedendosi appena sul bordo, mentre l'atmosfera rimaneva impregnata di tensione e preoccupazione. Izuku mugugnò, strofinandosi il palmo sull'occhio destro nel tentativo di mettere a fuoco la sua stanza. Non appena riuscì, puntò subito gli occhi sul corpo possente di Katsuki, le braccia incrociate e un paio di pantaloncini che gli andavano fin troppo stretti, mentre sopra non indossava nulla.

Non fu l'abbigliamento ad imbarazzare il verde, ma ciò che gli tornò alla mente. Istintivamente, tirò su il lenzuolo che lo copriva, controllando le sue gambe e non trovando nulla di diverso, se non che indossava solo dei nuovi boxer. La stanza sembrava densa di silenzio, rotto solo dal respiro pesante di entrambi, mentre il chiarore della luna filtrava attraverso le tende, delineando i contorni della scena. Izuku cercò di mascherare la propria imbarazzante consapevolezza, ma la presenza di Katsuki a torso nudo rendeva ancor più nervoso.

«Quindi... come stai?» la voce bassa e dal timbro rauco rimbombò nelle orecchie del minore, facendolo sobbalzare leggermente. Con smeraldi ora sollevati, alzò definitivamente il busto per migliorare la posizione seduta, cercando di nascondere la momentanea debolezza. Provò a rispondere, ma dalla sua bocca uscì un verso strozzato, colpito in pieno da una fitta al basso ventre. Si afferrò istintivamente il punto dolorante, stringendo leggermente i denti, prima di annuire tra i flebili ringhi da Omega.

«Sì, sto bene.» La sua risposta fu seguita da uno sguardo penetrante da parte di Katsuki, che, scendendo con decisione dal mobile, si avvicinò con passo deciso al giovane dalle sfumature verdi.

«La mia domanda non era solo "stai bene?", nerd», grugnì, il suo tono rauco e sferzante. Il sospiro di Izuku si arrestò di colpo mentre la sua pupilla si dilatava in un breve attimo, Katsuki lo guardò e poi si lasciò andare in un sospiro. «Senti, è tardi. Ne parleremo domani, ok?» le pupille tornarono normali mentre l'odore dominante venne soppresso all'istante dopo esser sfuggito al maggiore.

«K-kacchan...i-io.» Izuku si tese in avanti. Voleva chiedergli scusa, voleva dirgli che poteva andare e che avrebbe passato il Calore da solo e soprattutto che stava bene. Ma il biondo alzò il palmo fermandolo. «Sono le 22:37, è tardi, perciò zitto e riposati.» la sua voce era fredda priva di interesse mentre i suoi occhi socchiusi vagavano dovunque tranne sul verde. Izuku sospirò annuendo debolmente mentre osservava la maglia troppo larga che aveva addosso. Era una di Katsuki, una di quelle che teneva in uno dei suoi più remoti cassetti.

𝐹𝑖𝑒𝑟𝑦 𝐽𝑜𝑢𝑟𝑛𝑒𝑦 //𝐵𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢// ~[Omegaverse]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora