60 - Tutto si può sistemare

148 31 13
                                    

Ci siamo.

I due fratelli sono seduti uno di fronte all'altro, pronti per il confronto.

Mason è particolarmente in ansia.

Non smette di giocare con le dita, ruotando di tanto in tanto gli anelli.

Elias invece, nonostante felice, ma incredulo della presenza di suo fratello, continua a sentire quella linea di rammarico tra loro.

Ma ha scelto di ascoltare quello che ha dire Mason.

<Elias... Prima di ogni cosa, ho bisogno di sapere come stai> , apre così il discorso Mason
<Come ti ho già detto, rispondo positivamente al trattamento. Per cui, al momento ‌, non c'è nulla da preoccuparsi.>
<Sono contento di questo! Può sembrare il contrario, lo so. Ma non ho mai smesso di preoccuparmi per te. Quando l'ho saputo, ho avuto paura di perderti>
<Ed è per questo che hai preso il primo aereo per venire da me? > , risponde con amaro sarcasmo
<Mi dispiace non essere arrivato prima! Ma una serie di pensieri si erano insinuati nella testa , portandomi alla confusione>
<Tu sai che se fosse stato al contrario, sarei venuto da te nell'immediato? Non hai idea di quanto mi abbia distrutto il tuo comportamento! Nonostante sono io qui la parte offesa!> , gesticola
<Sono venuto ad accompagnare mamma e papà. Non si tratta di questo! Si tratta di quel maledetto pensiero negativo che mi ha portato a tornare a casa. Non pensare che non abbia voluto "scomodarmi".>
<Quale pensiero negativo, Mason? Che tuo fratello era sotto i ferri e che "forse" sarebbe stata una delle ultime volte che lo avresti visto? Hai capito o no che questa malattia sceglie per me? >
<Ero incollato al telefono con mamma, ansioso di ogni notizia che ti riguardasse! Non osare pensare che me ne sia fottuto della tua condizione!>
<Dovevi essere accanto a me!> , afferma rabbioso
<Come io lo sono stato con te! Ti sono stato accanto sempre! Ti ho offerto il mio aiuto, ospitandoti qui da me. Ti ho ho dato tutto quello di cui avevi bisogno! Una sola volta avevo bisogno di te, e tu non c'eri! Non eri lì fuori insieme agli altri che pregavano per me!> , alza la voce, ritrovandosi un paio di occhi lucidi

Mason abbassa lo sguardo, senza mai smettere di torturare il dito.

<Lo sai anche tu che ho ragione! È questo ti assicuro che non è un atteggiamento di superiorità! È una questione di "sangue"> , continua Elias
<Lo so Elias, ho sbagliato. Hai tutte le ragioni del mondo... Ma ho pensato invece che venendo lì mi avresti preso per superficiale.>
<E perché mai?>
<Insomma... Lo dici sempre anche tu. Non è una malattia che deve riavvicinare due persone in cattivi rapporti. >
<Noi due non siamo "due persone". Siamo fratelli! Non avrei mai pensato questo! Anzi! Avrei letto nei tuoi occhi tutta la paura di perdermi e di quanto siamo stati coglioni a non parlarci per lungo tempo!> , gesticola Elias

Mason annuisce appena.

Sa perfettamente che Elias ha ragione.

<Ho saputo di Anna> ,afferma Mason
<Cos'hai saputo?>
<Che è andata via>, risponde impacciato, grattandosi la fronte
<Sarebbe più giusto dire che è andata via  perché da un anno ha una seconda relazione. Si ripete ancora> , ride nervosamente
<Elias... So che non è giusto, perché a prescindere io dovevo dirtelo. Ma ora, sapendo che lei è andata via, mi sta aiutando nella situazione perché finalmente posso dire le cose come stanno>
<Quindi felicità per me? Anna è andata via e tu finalmente puoi parlare! Che concetto sarebbe questo, Mason? Perdonami>
<Lo so, è un po' contorto, ma nello stesso tempo non mi dispiace sapere che quella donna se ne sia andata lontana da te. E sai perché? Perché non ti merita> , risponde, puntando un dito in sua direzione
<Disse colui che voleva portarsela a letto! Non ho mai dimenticato quello che è successo in questa casa, Mason>
<Il problema sai qual è, Elias? La tua scarsa fiducia nei miei confronti>
<Scarsa fiducia? Ne sei sicuro? Perché sono stato proprio io a farti venire qui a casa, a lasciarti solo con mia moglie, a rendere ogni mio spazio, il tuo. Quindi non mi parlare di fiducia!>
<Quel maledetto giorno sei tu che hai deciso di chi fosse la colpa! Hai messo in dubbio Anna, ma non me. Avevi già stabilito che lo stronzo e sfascia famiglie fossi io! E sai perché non ho fatto nulla per cambiare la tua idea? Perché non volevo rovinare il tuo matrimonio!>
<Come prego? Che stai dicendo?> , arriccia la fronte

Oxygen ~ (Serkan&Melisa). Completa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora