Due mesi dopo
Uno dei più bei periodi dell'anno è sicuramente il Natale.
È il ventiquattro dicembre.
Vigilia di Natale.Elif è in piedi dalle cinque, ansiosa di completare le ultime decorazioni.
Ha decorato tutta la casa con lucine colorate, addobbi, festoni e rami di agrifoglio.
Ha appeso anche una meravigliosa ghirlanda alla porta d'ingresso, con una stampa in legno con scritto : "Speranza".
È stata realizzata appositamente per mandare quel messaggio a chiunque la osservi.
Nel salone invece, un grande abete, diverso dal solito perché ricco adornato da sfere realizzate interamente a mano con la collaborazione di Jamie.
Hanno fatto un ottimo lavoro insieme.
Un modo anche per conoscersi sempre di più.
Ognuna ha scritto sulle sfere un messaggio, una frase o una parola motivante per l'occasione.
Dopo aver completato il tutto, Elif si prepara una tazza di caffè e si accomoda sul divano per gustarlo.
Ma prima ha recuperato il telefono dalla cucina perché ha intenzione di chiamare Elias , uscito poco fa per andare a lavoro.
Elias risponde subito.
<Non dirmi che ho dimenticato qualcosa>, le dice con sorriso
<Ehi... No. Non chiamo per questo. Voglio solo sapere come stai>
<Ho lasciato casa circa mezz'ora fa, Elif. Sei già preoccupata per me?>
<Non è facile. È la prima volta che ti muovi senza di me ed è il tuo primo giorno di lavoro dopo tutto il trambusto che abbiamo vissuto. È legittima la mia preoccupazione>
<Lo è, non hai torto. Ma sto bene e questo lo sai anche tu. Hai sentito chiaramente le parole del dottore. Sta andando tutto bene. Posso riprendere le mie attività senza strafare, e non vedevo l'ora, lo sai>
<Lo so Elias. Ma non smetterò di preoccuparmi , sappilo>
<Elif quello che devi fare è rimanere serena. Stiamo facendo un altro percorso insieme e voglio che tu rimanga tranquilla. Devi pensare a te ora. C'è la possibilità che tu sia incinta ecco... Al momento è la cosa più importante per me>
<Sono in ansia per il test, lo sai? Ho paura di deluderti >
<Abbiamo affrontato l'argomento. Tutto male deve andare, non è colpa di nessuno. Mi fai arrabbiare quando lo dici!>
<Voglio questo bambino con tutta me stessa. Rappresenterebbe un sacco di cose per noi>
<Lo so Elif. Anch'io desidero questo bambino e sono sicuro che lui c'è. E poi siamo a Natale... Non dimenticarlo>
<Perché nonostante tutta questa bellezza degli addobbi, mi sento vuota e spaesata?>
<Colpa dell'ansia. Hai solo paura di ricevere una brutta notizia e questo non ti permette di vedere e sentire le emozioni di questo meraviglioso periodo>
<Grazie amore. Come sempre, sai capirmi>
<Non ringraziarmi. Ci vediamo più tardi... Non stancarti> , mette giù la chiamataElias è tornato a lavoro, questo è vero, ma ha incaricato il suo assistente di prenderlo e accompagnarlo a casa per evitare di mettersi alla guida.
La prudenza non va messa da parte in nessuna circostanza.
<Buongiorno> , è Jamie
Si è appena alzata.
Ha raggiunto Elif dopo averla sentita parlare al telefono.
<Buongiorno tesoro. Vieni qui> , le dice con sorriso
Jamie si accomoda di fianco.
<Parlavi con papà, vero?> , le chiede
<Sì. Tutto bene, non preoccuparti>
<Sono emozionata per lui. Era così triste di rimanere sempre a casa>
<Infatti non era facile per lui. Ma abbiamo in casa un uomo forte e determinato. Ci sta dimostrando che nulla può farci crollare> , le sorride