La sera
Anna è a casa.
Una casa spenta la sua per questo Natale.
Nessun abete.
Nessuna ghirlanda.
Nessuna decorazione.In realtà... Nessuna compagnia, che è tra tutto, la cosa più importante.
Ci solo solo lei, il divano e la piccola Laura nella pancia che di tanto in tanto si fa sentire con i suoi dolci movimenti.
Prende il telefono dopo averlo sentito vibrare.
Con ansia, cerca di capire chi la sta cercando.
È un messaggio da parte di James, il suo collega.
Un ragazzo che ne ha passate tante e che per un'assurda ragione si ritrova a salvare vite in giro per il mondo.
È l'unico modo per non sentirsi mai solo.
Questo perché non ha una famiglia, o forse ce l'ha ,ma non ne hanno mai voluto sapere di lui, visto vhe lo hanno abbandonato di soli poche ore nella ruota del convento.
È cresciuto sentendosi sempre "solo" ma quando ha studiato medicina e intrapreso la carriera da medico, la sua vita ha preso una nuova forma.
È diventato importante per tutti coloro che hanno bisogno di lui.
Salvando la gente è un po' come salvare se stesso da quel brutto destino che i genitori hanno scelto per lui.-In questa notte speciale, auguro che tu possa essere circondata dall'amore e dalla gioia. Buona vigilia di Natale collega 🎄- Legge.
Gli occhi si inumidiscono.
- Grazie James. Auguro anche a te amore e gioia. Buona Vigilia 💫. - risponde
James, per un'assurda ragione ha percepito una strana sensazione in quelle parole di Anna.
-Anna... - manda poi
Qualche secondo di attesa e arriva la risposta.
-Dimmi
-Tutto bene?
-Non proprio, James.
Ecco ricevuto la risposta al suo dubbio.
-Posso esserti d'aiuto?
-James... Lo vuoi un consiglio? Stammi lontano. Rischio di far soffrire anche te.
James corruga la fronte.
"Dov'è Brian in tutto questo?", pensa.
-Ti va di parlarmi? - le manda
Ed è così che i due si ritrovano a passare la Vigilia insieme.
Hanno chiacchierato, successivamente, hanno mangiato una pizza e ora sono seduti sul divano, a guardare il concerto natalizio in TV .
<Grazie James... per tutto> , dice lei, osservandolo
<E di cosa. Sono dispiaciuto per quello che mi hai raccontato>
<Non devi. È tutta colpa mia se mi hanno "accantonata".>
<Non dire così, Anna. Nessuno ti ha abbandonato. Forse sono solo delusi da te. Ma puoi rimediare se lo vuoi veramente>Anna annuisce.
<Ho perso anche mia figlia. Sangue del mio sangue. Cosa c'è di peggio?> , si asciuga una lacrima
<Prendi questa situazione come una sorta di lezione. Tutto quello che puoi fare ora è rimediare. Ma prima devi perdonare te stessa per esserti fatta del male>
<Sono un disastro James... non combinerò mai niente nella mia vita perché non sono importante per nessuno>
<Chi lo ha detto? Per me lo sei da quando mi hai salvato la vita sul posto di lavoro. Se non fosse per te, non sarei vivo a quest'ora. Ti devo molto, Anna>