Il primo gennaio 2019 arrivò molto in fretta, al seguito di un natale frenetico e un capodanno sfrenato: in soli sei giorni la scuola si era trasformata in una baldoria continuativa, e per questo tornare alla normalità appariva decisamente difficile. Petra scese le scalinate per raggiungere la palestra a due scalini alla volta: il ritrovo era alle 19:00 per tutti gli studenti per un'importante comunicazione: sarebbero stati infatti rivelati i quattro membri della X-Élite. Tra le cose successe nelle ultime settimane, Petra se n'era completamente dimenticata, e per lei quell'assemblea rappresentava uno spreco di tempo. Entrò in palestra, e a giudicare dai presenti, era paradossalmente l'ultima arrivata. C'era un piccolo parlottare in sottofondo, che venne ammutolito dalla sua entrata. Nonostante i festeggiamenti della sera prima, era come se fosse la prima volta che la mutante rivedeva i loro compagni dopo lo scontro nella Danger Room. Fu proprio la sua avversaria a notarla per prima: Elizabeth, in piedi accanto a Warren, le fece un gesto silenzioso col capo, che Petra ricambiò. In parte c'era Allison Blaire, la mutante dalla voce ipnotica, che le lanciò un'occhiataccia di sbieco. Come le altre volte in cui si incontrò con lei, Petra si chiese che problemi avesse. Alex Summers fece finta di niente. Kurt la salutò con la mano assieme ad Emma. James Proudstar era troppo impegnato a legarsi i capelli in una treccia. Remy a far serpeggiare le carte tra le mani. Clarice era intenta a lanciare la pallina a Kimberly, che ormai era diventata il cane della scuola, facendola attraversare portali per tutta la palestra. Infine, Jubilee e Roberto erano seduti assieme sulla panca piana, con il ragazzo che le teneva un braccio sulle spalle.
Jubilee;; « Sei in ritardo. La situazione qui si sta facendo imbarazzante. » Commentò a bassa voce, facendo esplodere la bubblegum che stava masticando prima di dare il cinque a Petra.
Petra;; « Ringrazia che sia arrivata, Juji. » Sospirò, andandosi a sedere su un macchinario per l'allenamento delle spalle. Tutti erano davanti ad un televisore a 50 pollici posto sulla sommità della palestra. Prima che le luci si spensero, Petra poté notare le sei dita di Kurt venire strofinate nervosamente tra loro. La televisione si accese, e il simbolo degli X-Men comparve a schermo. La voce femminile e computerizzata di D.R.E.A.M. incominciò a parlare.
D.R.E.A.M.;; « Benvenuti, giovani X-Men. Benvenuti alla prima formazione dell'X-Élite. Siete stati a lungo monitorati dai vostri professori, e tutti voi rappresentate un grande orgoglio per questa scuola, ma solo quattro potranno diventare ciò che la nostra specie si merita: una squadra pronta al possibile e all'impossibile per la sua salvaguardia. » C'era una strana sensazione nell'aria: a pelle, Petra percepì delle strane vibrazioni, ma continuò ad osservare il televisore. « Il primo campione: Warren Worthington III. » A schermo comparve anche l'immagine di Arcangelo, con sotto la scritta " X-ÉLITE FIRST DRAFT ". Il mutante esultò in maniera composta, mentre Elizabeth gli diede uno sguardo compiaciuto e fiero. « Il secondo campione: Elizabeth Braddock. » L'asiatica si strinse attorno al corpo del ragazzo, contenta di vedersi mostrata sul display. Petra applaudì appena, capendo quanto quella cosa fosse importante per lei. Sullo sguardo degli amici che l'avevano allenata, invece, c'era molto malcontento, soprattutto su quello di Jubilee, che le lanciò veramente una brutta occhiata. In realtà, sapevano benissimo che sarebbe stata una delle selezionate; in realtà, non era una sorpresa per nessuno. Ciò che fu sorprendente, fu invece il terzo selezionato. « Il terzo campione: Amelia Xavier. » E proprio la foto della figlia di Charles, fu quella che generò più chiacchiericcio: Petra notò che in molti si erano guardati tra loro con grande confusione. « I tre campioni saranno condotti dalla guida di un leader. L'ultimo, e il più importante membro della X-Élite: Petra Maximoff. » Mai, come prima di allora, Petra fu scontenta di vedere la sua faccia da qualche parte. Il suo viso divenne contratto da un'espressione sconvolta e infastidita, ritrovata essere immessa in un ruolo dove lei non c'entrava nulla e poco voleva c'entrare. « Che voi possiate rappresentare il futuro di tutti noi. » La televisione di spense, e l'inverso fecero le luci. La tensione era palpabile, e Petra venne subito catturata dal volto sconsolato di Kurt, forse quello che aveva messo più speranza nell'essere scelto per la fazione.
Alex;; « Bella. » Sbottò, spingendo via un macchinario per farlo cadere. Il boato del macchinario riecheggiò per tutta la palestra. « Bella presa per il culo. »
James;; « Che cazzo fai?! » Esclamò, andando a raccoglierlo per rimetterlo in piedi.
Alex;; « Faccio quello che doveva essere fatto tempo fa. » Afferrò un peso e lo lanciò contro il muro, creando una crepa sopra. « Questo posto è diventato uno scherzo! »
Jubilee;; « E' pazzo! » Remy soffocò una risata, coprendosi a stento la faccia. Questo ovviamente, scatenò le ire di Alex.
Alex;; « Ti diverti? » Lo spinse via con una mano, e Remy non replicò, ma continuò a sogghignare. « Pensi sia divertente, figlio di puttana?! » Alzò la voce, e inaspettatamente gli diede uno schiaffo in pieno viso. Un verso di sorpresa si levò per la palestra, e subito i due vennero separati. « Se a voi sta bene essere sostituiti da baby Xavier, voi non c'entrate un cazzo con me. » Esclamò, mentre veniva trascinato via a forza da James e Warren.
Amelia;; « Nessuno vuole c'entrare qualcosa con te. » Tutti si voltarono, e videro la protagonista del dramma osservare la scena: in realtà, lei era lì fin dall'inizio, ma aveva manipolato la mente di tutti per rendersi invisibile. Alex sfruttò l'occasione per spingere via James, facendolo quasi cadere, ed avvicinarsi minacciosamente alla ragazza.
Alex;; « Una cosa l'hai presa da tuo padre: quando devi prenderti i meriti, ti fai sempre vedere! » Volle essere il più viscido possibile, andando anche a frontino contro la telepate. La gente provò a divincolarlo, ma lui resistette.
Amelia;; « Sei passato dall'essere il secondo a non essere nemmeno in classifica. Non ti biasimo, anche io sarei furiosa. » Amelia era si infastidiva molto facilmente, quando suo padre veniva immesso nella conversazione, per questo decise di fare leva sul fatto che Alex fosse il secondogenito nella famiglia Summers. In quel momento, Elizabeth si piazzò accanto a lei, pronta a sguainare la katana, ma con un cenno Amelia la fermò.
Alex;; « I Summers hanno conquistato tutto ciò che hanno! Noi restiamo alti e fieri, noi non abbandoniamo! NOI SIAMO STATI SCELTI PER QUESTO!! » Sbraitò, completamente vittima del suo stesso orgoglio.
Amelia;; « Tuo fratello è stato scelto, non tu! Se ti infastidisce la decisione, o come io decido di vivere, prenditela con lui! » Sebbene era più composta di Alex, anche lei era decisamente alterata dalla situazione che si era generata. Prima che la situazione potesse degenerare, Kurt si materializzò tra di loro, bloccandoli da avvicinarsi ancora.
Kurt;; « Ora basta, ragazzi! Sapevamo che la decisione non avrebbe accontentato tutti! Anche a me dispiace non essere preso, ma non posso andare contro a persone che sanno cosa ci aspetta là fuori! Tempesta, Colosso, Bestia, Uomo Ghiaccio, Shadowcat ed anche tuo fratello, Ciclope! Sono tutti mutanti straordinari, e saranno sempre il nostro metodo di paragone. Qualunque cosa faremo, saremo sempre messi al loro confronto. E non siamo pronti per questo. » Kurt alzò la voce, in modo tale da farsi sentire chiaramente. Tutti ascoltarono in silenzio, ma Alex più di tutti, con un'espressione stranita. Sfruttò la situazione per divincolarsi, e dopo attimi di silenzio gli rispose.
Alex;; « Chi ti ha detto che sei uno di noi? » Kurt quasi sobbalzò, confuso. A Petra si accesero mille campanelli d'allarme.
Kurt;; « ..Che intendi dire? » Chiese, sconcertato. Una mano pesante si piazzò sulla spalla di Alex.
Warren;; « Stai zitto. Devi stare zitto, cazzo! » Il biondo aveva percepito qualcosa, e seppur avesse avuto problemi con Kurt nel recente passato, provò a bloccare la diga dal distruggersi. Alex si tolse la mano di Warren da dosso.
Alex;; « La cosa peggiore è che non è nemmeno colpa tua. Ma a quanto pare ti hanno fatto il lavaggio del cervello per addolcirti la pillola, ma è bene che io ti ricordi le cose come stanno. Tu qui non sei nient'altro che un ospite. » Petra si alzò finalmente in piedi da tutta quella situazione, Jubilee provò a fermarla inutilmente, e si mise a guardare la scena dietro la folla come una serpe.
Kurt;; « Quello che dici non ha alcun senso! Sei arrabbiato perché non sei stato scelto nella X-ÉLITE, ma non puoi prendertela con me! Io vivo in questa scuola da prima che io abbia memoria: ne conosco ogni angolo come le mie tasche, e come molti altri la considero casa mia. » Nonostante la risposta ragionata, Alex non indietreggiò di un passo, ma fece di tutto per peggiorare la situazione.
Alex;; « In verità tu rappresenti tutto ciò che odio di più nei confronti di questo istituto: ti hanno fatto crescere qui non per merito, ma per pietà. » Sentenziò.
Kurt;; « Questa è una bugia! Tutte le volte che il professor Rasputin si è complimentato con me, me lo sono meritato! E va bene, saranno state poche volte, ma almeno erano veritiere! Il tuo problema è che non vuoi sentirti sminuito, ma a sminuire gli altri non ci pensi due volte. Non essere come te, non significa essere deboli. Io non sono qui per la pietà di nessuno! » Replicò stando comunque dritto per difendere la propria persona, di fronte a tutti, senza trattenersi come faceva in passato.
Alex;; « Dei complimenti? Credi che dei complimenti possano cambiare il fatto che la tua esistenza non era nemmeno voluta?!! » Un verso di sorpresa si levò per tutta la stanza.
Roberto;; « Hai rotto i coglioni, Alex!! » Sbottò.
Jubilee;; « Sei proprio un vero fallito!! » Seguì, mentre Kurt spalancò le palpebre ed iniziò a tremare.
Alex;; « Nel caso tu te lo fossi dimenticato, perché "mamma Ororo" o "papà Charles", ti hanno fatto il lavaggio del cervello, tua madre ti ha abbandonato. Sono anni che rantoli di come ti la renderai orgogliosa quando tornerà a prenderti, ma nessuno vuole ricordarti la verità perché gli fai pena. Tua madre non tornerà mai! Tu non sei mai stato voluto, e la scuola è stata un modo gentile per sbarazzarsi di te, per quanto le riguarda: ti avrebbe volentieri buttato in un fiume. » Gli altri erano impietriti: quell'atteggiamento da parte di Alex era a dir poco inspiegabile. Kurt tremò ancora più forte, non capendo il perché di tanta cattiveria.
Kurt;; « Non... Parlare... Di mia madre... » Dai suoi occhi giallissimi uscirono delle lacrime, incontrollate. Si pietrificò come un bambino.
Alex;; « Tu sei solamente il figlio di una criminale. La spazzatura della spazzatura. E dopo anni, ancora te ne stai a piangere esattamente come quando ne avevi cinque. I deboli come te mi disgustano. » Fu proprio in quel momento che la serpe decise di attaccare, e lo fece con tutta la forza che aveva in corpo. Petra si mosse come un fantasma, ma colpì con la stessa ferocia di un asteroide. Il pugno con cui colpì Alex non lo subì nemmeno Elizabeth, egli per poco non perse i sensi, ma un gigantesco ematoma si manifestò sul suo zigomo. Summers cadde a terra, completamente irrigidito. Petra appariva tranquilla, mentre osservava il ragazzo dall'alto. Nessuno fece niente e nessuno intervenne, la velocista mise la scarpa sul volto compromesso del biondo, e spinse, facendolo urlare di dolore.
Petra;; « Tu parli di criminali... Mio padre è Magneto. » Petra portò indietro il piede, e Alex poté osservare che venne messo in posizione di carica. In un paio di secondi, perfino lui sapeva che si sarebbe ritrovato decapitato. « Vuoi dirmi qualcosa? »
Alex;; « Agh.. no.. NO!! NOO!! FERMA!! » Urlò, buttando all'aria i discorsi di prima.
Petra;; « Come pensavo. » Commentò, ritrattando la gamba, ma lasciando comunque il mutante a terra. Kurt non reagì alla colluttazione, ma scomparve nel solito "BANF", tergiversando la concentrazione di Petra verso di lui. Uscì immediatamente dalla palestra, seguita da Emma, Jubilee e, sorprendentemente, Elizabeth.
Emma;; « Non può essere andato lontano! Ultimamente non ha mosso piede fuori dalla scuola. Non può aver pensato ad un luogo diverso. »
Elizabeth;; « Anche se fosse, non sarebbe un problema. Posso rintracciarlo con facilità. In questo momento, si trova all'ala destra del quarto piano, nel ripostiglio del vecchio laboratorio. »
Jubilee;; « Oh, menomale che abbiamo la cagna dal grande fiuto. » Commentò acida, la quale era già parecchio nervosa dalla situazione creata, sensazione che peggiorò solo con la presenza della spadaccina telepate.
Petra;; « Facci strada, Elizabeth. » Sentenziò, non avendo nessuna intenzione di stare a sentire ad ulteriori litigate. Così, la telepate si mise alla guida del gruppo, seguendo delle energie negative che le emozioni di Kurt sprigionavano con tanta intensità. Arrivarono al ripostiglio in pochissimi minuti; con il potere di Elizabeth riuscirono a farsi strada nell'involucro di serrature e porte blindate, e lo ritrovarono: Kurt era rannicchiato sotto un tavolo, intento a piangere facendo il meno rumore possibile. Petra spostò immediatamente il tavolo. Emma e Jubilee si chinarono per andare a consolare il mutante blu, che comunque non alzò lo sguardo.
Elizabeth;; « Ho osservato la mente di Summers per tutto il tempo. Avrebbe detto di tutto pur di ferire chiunque si sarebbe messo in mezzo. Per quanto non mi crederai, ho visualizzato nella sua mente ogni situazione, per ciascuno di noi, e non sarebbe cambiato niente. » Provò a spiegare con calma, rimanendo comunque di una compostezza stoica.
Kurt;; « Non provare a consolarmi, ora so quello che la gente pensa di me. E forse ha ragione: nonostante tutti gli insulti, non sono riuscito a fare niente. Ho sempre bisogno che qualcuno mi difenda. » Kurt era addolorato, e quella risposta fu difficile per lui da formulare. In quella situazione, dove Petra provò una morsa al cuore, improvvisamente si rese conto di una cosa. Sentì di aver finalmente connesso dei pezzi di un puzzle che sperò non essere giusto.
Petra;; « Kurt.. Mi diresti.. Chi è tua madre? » Elizabeth la guardò come se fosse una vera deficiente, e Petra pensò di essere deficiente davvero, perché quel dubbio che le era venuto, venne purtroppo confermato. Come un uragano impetuoso, Petra spalancò la porta della sua camera con un calcio.
Raven;; « Sei impazzi-! » Immediatamente, la trasformista venne presa per il colletto e sbattuta contro il muro, di forza. Petra la guardò con il volto contratto da una rabbia animalesca.
Petra;; « TUO FIGLIO! KURT WAGNER È TUO FIGLIO!! » Petra ruggì. Raven, per quanto fosse una cosa impossibile, riuscì a sbiancare e a paralizzarsi.
Raven;; « Come hai f-fatto..? » Balbettò, visibilmente impaurita.
Petra;; « Come ho fatto?! Vuoi sapere come ho fatto?!! » Raven venne strattonata via, da una Petra indemoniata come poche altre volte al mondo. « Sono solamente una stupida.. Avrei dovuto capirlo molto prima, ma tu me lo hai tenuto nascosto!! » Urlò, diventando anche visibilmente rossa in viso.
Raven;; « Non era una cosa importante, non sono questioni che ti riguardano!! » Provò a rimanere composta, ma i suoi battiti cardiaci accelerarono, causandole fatica a respirare. Petra sganciò un urlo di rabbia.
Petra;; « LUI È IL MIO MIGLIORE AMICO!! ED È UNA VITA CHE ASPETTA DI ESSERE RICONOSCIUTO DA TE!! » I suoi occhi erano annebbiati dalla rabbia e dalla delusione, mentre Raven era fisicamente in difficoltà.
Raven;; « Io.. Io non ho niente da dargli! lui non c'entra con me. La sua vita l'ha vissuta come io ho vissuto la mia! Pensi che non sia mai stato coccolato? Servito e riverito in una villa da centinaia di migliaia di dollari? Da persone che non gli avrebbero mai dato del mostro?!!? » Dovette fermarsi ed indietreggiare, sentendo un'improvviso dolore al petto.
Petra;; « NON POSSO GUARDARLO IN FACCIA, SAPENDO CHE LA PERSONA CHE TANTO DESIDERA CHE LO ABBRACCI, O CHE GLI DICA "TI VOGLIO BENE", LA TENGO NASCOSTA IN CAMERA MIA. È DISPERATO, ANCORA OGGI, E ALTRO NON VUOLE CHE ESTIRPARE IL DUBBIO DI NON ESSERE MAI STATO VOLUTO! » Tuonò con forza, scattando un'inferno passato, che non si era mai veramente attenuato, nella mente di Raven.
Raven;; « PERCHÉ IO NON L'HO VOLUTO!! » Urlò la sua verità, che per Petra era come un tuono al cuore, e la mutante blu scoppiò in un pianto pregno di sensi di colpa, rabbia e dolore. Pianse in quel modo solamente quando si era trovata la stessa Petra sul lettino del laboratorio, in fin di vita. « Questa è la verità: non c'è amore né sentimento dietro la sua nascita. Ho pianto per tutto il tempo, ed ero riversata nella pozza del mio stesso sangue: completamente da sola e al freddo, come un animale. Non ho potuto fare altro che abbandonarlo, quando ancora non era in grado di capire di esistere, e l'ho lasciato qui sapendo che avrebbe passato anni a chiedersi come mai, seppur fosse tra i suoi simili, la sua pelle era diversa da quella degli altri. Ho fatto tutto il possibile per costruire l'identità di Mystica, per lasciarmi alle spalle la vergogna e lo sfregio che il mio corpo ha subito quella notte: ancora sento quegli artigli sulla pelle, e il senso di completa impotenza che ho provato. E guardando Kurt.. Non ho provato la gioia di una madre, ma un attacco di panico che mi perseguita ancora oggi. Sapevo che sarei stata giudicata, sapevo che non sarei stata capita.. Ma mai avrei pensato, che pure tu! Pure tu!!! » Petra osservò Raven, e mai come prima rivide Kurt. Petra ricordò di come entrò nella mente di Raven, resistendole, e vide quelle visioni appannate e distorte, che lo stesso le causarono sensazioni negative primordiali. A differenza di poco fa, dove per Kurt fu pronta a reagire in maniera distruttiva, con Raven non riuscì a fare niente: non era abbastanza veloce, per riavvolgere il tempo, e prevenire che la trasformista venisse costretta in una violenza sessuale. Non era una telepate, e non poteva lenire quel dolore mentale in nessun modo. Petra si sentì esattamente come Kurt: tremendamente incapace e la cosa peggiore, è che non poteva chiedere aiuto a nessuno. Raven si accasciò a terra, chiudendosi a riccio, fino a perdere i sensi: la sua ferita era stata riaperta in maniera violenta, e la mutante si sentì completamente responsabile di ciò. Ella si chinò e prese Raven di peso per riporla sul letto, pensando di essere stata, a suo modo, esattamente come Alex Summers con Raven. Erano ormai le 22:00, ma lo stesso decise quindi di avere un colloquio personale con tutti i professori, andando ad interromperli prima del loro rientro di riposo. Si scelse lo studio di Summers dove riunirsi tutti, e Petra poté ben ammirare quello studio illuminato solo dal candelabro che pendeva sulle loro teste.
Ororo;; « Dunque, se ho ben capito, non accetterai la nostra decisione. » Esordì, poco dopo la comunicazione di Petra.
Petra;; « Esattamente, non voglio averci niente a che fare. » Comunicò nel modo più schietto possibile.
Scott;; « Ha per caso a che fare con mio fratello? Perché sono intenzionato a prendere severi provvedimenti. Il suo inaccettabile comportamento non passerà inosservato. » Si appoggiò alla sua stessa scrivania, incrociando le braccia.
Hank;; « Vedi, Petra, abbiamo scelto te in qualità di leader perché abbiamo visto una grande presa di posizione da parte tua, in svariate situazioni. Pensiamo davvero che tu possa essere in grado di condurre adeguatamente i tuoi compagni. » Le spiegò Bestia, che era seduto accanto a lei, cercando di dissuaderla dalla sua decisione.
Petra;; « Beh, io no. Non lo penso. » Rispose schietta. « La X-Élite è una squadra che per sua natura è elitaria: la sua sola esistenza genera conflitto e discordia. E oltretutto mette me in una posizione di superiorità che non mi sento di poter rivestire. » In più, a Petra le era rimasto nella pelle quando i suoi amici l'avevano messa a capo della banda, persone che già si erano affidate alla sua leadership, rimettendoci tutto.
Bobby;; « Non possiamo negare che la sua posizione non sia valevole di un'attenta considerazione. » Osservò.
Kitty;; « Come sta adesso, Kurt? » Petra sospirò.
Petra;; « Spero meglio.. Quel che è certo, è che non vuole parlare con nessuno. Nemmeno con me. » Rispose a bassa voce.
Piotr;; « Quale sarebbe stata la lama in questione? »
Scott;; « Mystica. »
Piotr;; « Capisco. La madre è il punto debole di tutti, ma da quello che è successo oggi, non credo che Wagner sia pronto per quello che c'è oltre quelle mura. Piangere è un privilegio che non ci si può permettere. » Concluse, col suo solito tono serio e impostato.
Petra;; « Kurt piange esattamente come me. Lui non è diverso. Non è forse quello che voleva Charles? Che l'umanità vedesse in noi un po' di umanità? E poi credete davvero che vi avrebbe messo uno contro l'altro, a lottare per la sua approvazione? » Domandò, sempre più imperterrita e inamovibile.
Hank;; « Petra, erano tempi diversi.. » Provò a calmare la situazione, ma Petra reagì immediatamente.
Petra;; « I tempi hanno sempre fatto schifo. » Sbottò, quasi.
Piotr;; « Alcuni di voi non sono pronti, sareste semplicemente carne da macello! » Si lamentò.
Petra;; « Quello che sono stata io per tutta la mia stracazzo di vita! » Si alzò, respirando pesantemente. « Avete detto che io vi ho sorpresi, sostanzialmente, no? E allora date la possibilità agli altri di far vedere quanto valgono davvero. Magari non possono avere la tua forza, ma insieme possono essere più efficienti di quanto pensate. Famiglia, X-Men, alzatevi per ciò che credete. Tutti vogliono sentirsi importanti, ma devono avere una possibilità. L'avete data a me, perché non ai vostri studenti? » In quella giornata che aveva contrassegnato un fallimento dopo l'altro, Petra provò a fare ciò che riteneva giusto: e se ciò doveva significare andare a testa alta contro gli X-Men, lo avrebbe fatto.
Scott;; « Ammiriamo la tua presa di posizione, ma non possiamo escluderti dal ruolo di leader. »
Ororo;; « Vedi, Petra, c'è un piccolo problema di fondo che non hai preso in considerazione. » L'espressione di Ororo era piuttosto calma e decisa, e il tono era sempre lo stesso, ma comunque a Petra gelò il sangue per quello che disse successivamente. « Noi non ti stiamo chiedendo di ricoprire un ruolo, noi te lo stiamo imponendo. » Petra la guardò torva.
Petra;; « È.. una minaccia? » Domandò per vederci chiaro.
Ororo;; « Mi rendo conto che può sembrare tale, ma non credo che ci sia bisogno di arrivare a tanto. » Fece volare in mano sua un libro dalla mensola dell'ufficio. Libro che poi consegnò a Petra. Inizialmente non capì, ma appena se lo ritrovò tra le mani sentì un odore strano, un profumo decisamente famigliare. Avvicinò il libro al viso, e lo respirò meglio, sobbalzando quando capì. Quello era il profumo di Sharon, che dopo mesi tornava a riempire le sue narici.
Petra;; « C-Che cos'è?! Come lo hai avuto?! »
Ororo;; « Leggilo. » Impartì. Petra aprì dunque il libro, e sobbalzò una seconda volta quando riconobbe la calligrafia della donna amata. Iniziò dalla prima pagina, poi la seconda, la terza e così via. Utilizzò la sua velocità per leggere quel manoscritto, facendo roteare i suoi occhi all'impazzata per tutte quelle righe. Molte frasi le dovette rileggere più volte per essere sicura di aver capito bene, e più andava avanti con la lettura più il suo volto si modificava in un'espressione a dir poco sconcertata e corrotta dall'inquietudine. Letto tutto quel libro, se lo fece cadere dalle mani, e il suddetto si spalmò a terra. « Questa cosa ti riguarda nel personale, Petra. Non puoi evitarlo, perché se non lo farai tu, nessun altro potrà. » La stanza incominciò a girare e deformarsi agli occhi di Petra, come se fosse immersa in una giostra malandata: le sue mani vagarono dai suoi capelli al suo viso, spalmandolo in maniera irregolare: non sapeva che fare, non sapeva se vomitare, urlare o piangere, poteva sentire il suo stomaco andare a fuoco. Il suo respiro si fece affannoso.
Scott;; « Petra! Petra, guardami! Hank, al laboratorio, presto! »
Piotr;; « Io lo sapevo che era una pessima idea, Ororo! Quando imparerete ad ascoltarmi?! »
Ororo;; « Lei lo doveva sapere, non c'era alcun modo per comunicarglielo! Credete che io sia contenta? Credete che io non abbia pensato a delle alternative?!! »
Kitty;; « Lei è solo una ragazzina! » Tutte queste voci, che Petra riusciva a malapena a decifrare, apparivano estremamente ovattate, come se i professori fossero chiusi nella stanza accanto. Ad un certo punto, le voci diventarono totalmente inudibili, e Petra si sentì improvvisamente ghermita dal braccio enorme e muscoloso di Hank.
Hank;; « Andiamo, non è posto per te, questo! » Tentò di trattenerla, ma ciò che le disse non venne neanche sentito dalla mutante, che andò a dimenarsi come una forsennata.
Petra;; « NO! NO! LASCIAMI!! TI HO DETTO DI LASCIARMI!!! » Sbraitò, colpendolo anche per quanto poteva, ma senza successo, fino a quando non riuscì a divincolarsi con tutte le sue forze. Corse fuori, ma non corse con i suoi poteri, corse sulle sue gambe come un normale essere umano, spalancando ogni porta che incontrava fino a quella principale. Uscì in giardino, e la prima cosa che fece fu quella di buttarsi sull'erba e vomitare molto violentemente: sentiva la gola bruciare, e i capillari degli occhi le esplosero, lacrimando copiosamente. Si strinse una mano sul petto, e sentiva che il suo cuore stava per scoppiare, e lei desiderò strapparselo di dosso, almeno non avrebbe sentito tutti quegli aghi roventi che lo stavano dilaniando. Improvvisamente, però, tutto scomparve. Era come non trovarsi più lì, di non ricordare nemmeno di aver mai messo piede ad un fantomatico istituto per giovani mutanti. Aveva la faccia contro il bracciolo del divano, e fu come risvegliarsi intontita.
Sharon;; « Finalmente ti sei svegliata! Quel videogioco ti ha proprio tolto le energie! » Commentò una voce famigliare, che si avvicinò a lei. Petra alzò subito lo sguardo e la vide: un aspetto piuttosto stanco, ma che non nascondeva la bellezza che si celava dietro quel sorriso. Era di nuovo a casa, dopo tantissimo tempo, assieme a Sharon. « Ho pensato io a dare da mangiare a Kimberly, non preoccuparti! » Improvvisamente, Petra abbracciò la donna come un naufrago avrebbe abbracciato la scala di sicurezza di una nave da crociera. La donna era tangibile ormai stretta a lei. Ella venne piacevolmente sorpresa, e ricambiò subito il gesto d'affetto. « Brutto incubo, amore? » Chiese con il solito tono pacato e comprensivo.
Petra;; « Il più terribile di tutti... » Rispose debolmente, chiudendo gli occhi e appoggiandosi completamente a lei.
Sharon;; « È tutto finito, ora. Sei tornata a casa. Qui con me. » Quelle parole colpirono Petra nell'animo, assieme alle carezze che la bionda le dava sulla schiena. Tuttavia, la realtà era ben diversa: Petra non era tra le braccia della sua amata, ma in un laboratorio che, seppur confortevole, non era di certo equiparabile ad una dimora calda e accogliente.
Hank;; « Fortunatamente è stabile. Ha avuto un brutto tracollo emotivo, ma domani mattina starà bene. Non correrei il rischio di svegliarla ora, anche perché credo che ciò che le stai facendo vedere, sia meglio di quello che è la realtà attuale. » Commentò Hank, togliendosi gli occhiali, rivolgendosi ad una particolare interlocutrice inaspettata.
Elizabeth;; « Credo proprio di sì. A lungo ho vagato nella sua mente, in questi ultimi mesi, e quello che riesce a tranquillizzarla credo di conoscerlo bene. » Replicò l'asiatica, stando seduta su uno sgabello, a guardare la ragazza che tanto odiava, stesa sul lettino.
Hank;; « I sogni sono i nostri momenti di tranquillità dall'incubo che chiamiamo "vita". Sono piuttosto orgoglioso di questa frase, l'ho coniata io. Proprio adesso. » Azzardò una battuta per stemperare la situazione, ed Elizabeth allargò un piccolo sorriso. « Sei stata impressionantemente tempestiva, di questo devo dartene atto. A proposito, Warren come sta? E' da un po' che non fa un check up in questi lidi. » Chiese togliendosi il camice per appenderlo sul proprio stendino, che per le proporzioni di Elizabeth sembrava più una coperta.
Elizabeth;; « Oh, lui bene. Ultimamente gestisce meglio la cosa, sto cercando di intervenire il meno possibile. » Rispose sinteticamente, evitando di andare nel dettaglio.
Hank;; « Molto bene. Sai, ti vedo anche più tranquilla ultimamente. Non mi sarei mai aspettato di vederti aiutare Petra di tua spontanea volontà; avete risolto i vostri dissapori nella Danger Room? » Elizabeth scese dallo sgabello, avvicinandosi appena a Petra.
Elizabeth;; « Diciamo di sì. Credo.. di essere più simile a lei di quanto non avrei mai pensato, ma non ripeterglielo quando si sveglierà. » Avanzò anche lei una battuta, che Hank accolse con una rauca risata.
Hank;; « Non sono un boy scout ma promesso ugualmente! Ora mi congedo, spegni le luci quando esci. Buonanotte, Elizabeth. » Esclamò, poco prima di inforcare l'uscita.
Elizabeth;; « Buonanotte, professore. » Rispose distrattamente, prima di rimanere sola con Petra esanime. Andò a prendere una coperta e la stese sopra il suo corpo: non era il massimo, ma almeno era qualcosa. « Sei una persona molto strana, Petra Maximoff. Ma se proprio dovrai essere il mio leader, ti rispetterò come tale, come tu hai rispettato un compagno. » Lentamente andò a spegnere le luci, essendo che si era fatto tardi anche per lei. « Alla fine, un posto qui te lo sei meritato. Goditi questi attimi con la persona che ami, Petra. » Mormorò, spiegando un piccolo sorriso, sfruttando il fatto che non potesse né vederla né sentirla. Da parte sua, non era nata un'amicizia, né tantomeno una sorellanza, quanto invece era cresciuto un profondo rispetto, nato sul campo di battaglia.
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QUICKSILVER
Science FictionPetra Maximoff è una mutante col dono della supervelocità che si trova, di suo malgrado, alle prese di un mondo ostile nei confronti della sua razza. A rendere il suo viaggio ancor più intricato e complesso, ci sarà la scoperta di una vita passata...