XV° - Piano per la supremazia.

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« Petra, amore mio, sono tornata.. » Sharon era lì in mezzo al salotto che guardava Petra e Kimberly come se niente fosse successo. La prima stette a guardarla paralizzata e con gli occhi sgranati, mentre la seconda, con tutto il suo carico di innocenza, andò a farle le feste. La mutante fissò la scena, boccheggiando a causa dell'incapacità di esprimere, in poche parole, ciò che provava. La bionda sorrideva e ridacchiava, accogliendo la scodinzolante terranova con carezze e lievi strofinamenti. Dov'era andata? Perché le aveva scritto quelle cose? Con quale faccia era tornata? Cosa avrebbe detto in sua discolpa? Queste ed altre varianti delle stesse domande iniziarono a picchiettare la testa di Petra, sempre più forte e sempre più frequentemente. Ella strinse i pugni e digrignò i denti, piena di rancore, ed avanzò arrabbiata verso Sharon, interrompendo l'accoglienza che Kim le stava riservando. La mutante prese la donna per il colletto del giubbotto in pelle, tirandola su con la forza, e la spinse contro il muro. L'albina la guardò rabbiosa, e il sorriso beffardo di Sharon non fece altro che peggiorare le cose. Kimberly guaì appena. « Amore, che hai? » Domandò, mostrando uno spirito di patate troppo insolito da parte sua, ma Petra non ci fece caso, inalberata com'era.
Petra;; « Ti do ben due secondi di tempo per spiegare il perché mi hai abbandonata, e prega che sia sufficiente per convincermi a non ammazzarti. » Minacciò, sussurrando e comprimendo il corpo della bionda al muro. Evidentemente, per come stava reagendo al suo ritorno, non l'aveva cancellata dalla sua esistenza, a contrario di come voleva mostrare: il dolore, mascherato da furia e collera, venne totalmente fuori. Sharon continuava a sorriderle, finché non prese a ridacchiare: Petra ci rimase male, per questo le fece sbattere la schiena nuovamente al muro. « NON RIDERE!!! NON OSAR RIDERE DI ME, SHARON DANE! CON QUALE CORAGGIO SEI TORNATA DOPO TUTTO QUELLO CHE MI HAI SCRITTO??! TI HO CERCATA OVUNQUE, TUTTO IERI!!! » Petra prese a spingere ripetutamente la donna contro il muro, ma questa non smetteva mai di ridacchiare, finché non esplose in una fragorosa risata. La mutante la guardò, completamente sconvolta dal suo atteggiamento.
Sharon;; « I tuoi sentimenti.. Sono la tua stessa debolezza.. » Le iridi di Sharon, da blu e viola, divennero gialle. In quel momento Petra capì con chi aveva realmente a che fare, ma prima che potesse fare qualcosa ella venne sbalzata via da un calcio diretto al suo stomaco. Per la seconda volta nel giro di pochissimo tempo, Petra venne colta di sorpresa e messa a terra da una della sua stessa specie; dopo Ororo, Mystica si rivelò trionfale alla velocista. Aveva lo stesso vestito bianco impolverato e gli stessi guanti sgualciti del primo incontro. Si avvicinò, mentre Petra era impegnata a capire cosa ci facesse lei lì e come aveva scoperto dove stava. Le calpestò il petto, tenendola a terra. « Ora non mi scapperai.. » Finalmente Mystica le parlò con la sua irritante e suadente voce, sbeffeggiandola. Tuttavia, si dimenticò totalmente della presenza di Kimberly, infatti fu proprio lei a correre in soccorso della padrona, saltando addosso all'estranea e togliendola dal corpo di Petra. La cagnolina ringhiava; con graffi, morsi e saltelli fece tutto il possibile per neutralizzare la mutante blu. Sfortunatamente, l'atto eroico di Kimberly durò poco, perché Mystica riuscì a sfuggire "all'aggressione". Infastidita, prese la povera cagnolina per il colletto e la alzò da terra. « Levati di dosso, lurido mostriciattolo! » Petra sbarrò gli occhi, e senza pensarci due volte, balzò in soccorso alla povera cagnolina. In un battito di ciglia, Mystica si trovò circondata da Petra ed alte sue cinque copie. La Petra originale le puntò il pugno, mirandolo dritto al viso.
Petra;; « Lasciala andare. » Sibilò. « O diverrai cibo per cani. » Le due mutanti instaurarono il contatto visivo, ma Mystica dovette cedere allo sguardo adirato e minaccioso di Petra, per questo mollò la cagnolina tra le braccia di una delle cinque copie. « Che cazzo sei venuta a fare, quì? Come hai scoperto dove stavo?  Hai molte cose da spiegare! Ricordati di ringraziare il cielo che tu non sia un'umana; ti sto dando una possibilità solo perché sei una mutante. » Mystica sospirò, arrendendosi di controvoglia. 
Mystica;; « La risposta alla prima domanda è che tu hai bisogno di me; so benissimo che sei stata tu ad uccidere quei tre ragazzi. » Rispose, con molta serietà, incrociando le braccia sotto il seno. 
Petra;; « Sì! Sì! Sì! Sono stata io, e allora?! Vuoi farmi la paternale?? Faccio quel che cazzo mi pare col mio potere.. E tu.. Non farmi ridere, tu hai ucciso il senatore Kelly per lo stesso identico motivo e.. Io avrei bisogno di te? HA! Io non ho bisogno di nessuno, men che meno di una come te! Da quanto tempo mi stavi pedinando??! Giorni? Settimane? Rispondi! » Petra incalzò con la tecnica del poliziotto cattivo, ma mettere i piedi in testa alla sua interlocutrice era davvero difficile. Le altre copie svanirono, dopo che una delle cinque ripose a terra Kimberly, che corse via.
Mystica;; « Sei solo una ragazzina viziata! Incosciente! Arrogante! Irrispettosa! Talmente compiaciuta di scoprirsi potente da non capire di star annegando nella sua stessa spirale di follia! Tu.. Proprio tu stessa sei venuta da me, dovresti sentirti miracolata dal fatto che io ti abbia pedinata fino a quì. » Rispose, fulminandola con lo sguardo. 
Petra;; « Aspetta.. Mi vorresti dire che..?! » Replicò Petra, capendo ciò che voleva dire.
Mystica;; « Sì, bentornata a Melvindale, mocciosa. » Asserì, rifiutandosi di piegarsi alla sindrome di Napoleone di Petra.
Petra;; « Tu osa chiamarmi ancora una volta in quel modo e.. » 
Mystica;; « Che fai? » La interruppe, andandole a frontino. In quel momento, Petra poté notare di essere dieci centimetri più bassa di lei. « Mi ucciderai?  Quì ci rimetti; ho smesso di temere la morte tanto tempo fa e poi.. Non riusciresti a convivere con la consapevolezza di aver fatto fuori una della tua stessa specie. Oh, e se così non fosse, rimarresti comunque un piccolo pesce negli abissi dell'oceano: sprecheresti un'occasione; perché ora come ora sei.. Vulnerabile. » Alla velocista venne un tic all'occhio, appena sentì quella parola.
Petra;; « Non sono vulnerabile! Ororo è una mutante molto forte! » Replicò, dopo essere stata messa alle strette. « Non ti conviene affatto sottovalutarmi.. Sai benissimo che tra me e te non c'è storia! » Mystica, di rimando, le rise in faccia. 
Mystica;; « Ororo? E' bene che tu sappia, mocciosa, che ci sono mutanti ed altre entità molto più forti e malvagie di lei.. Ed io posso trasformarmi in ognuno di loro, acquisendo i loro ben più devastanti poteri. » Sembrava proprio che Mystica fosse lì solamente per darle fastidio, dato che le stava dicendo verità alle quali Petra non poteva controbattere. 
Petra;; « Che cosa sei venuta a fare quì?! Mh? Mi vuoi sfidare?! Vuoi combattere?! Bene! Ti darò esattamente quello che cazzo vuoi! » L'albina alzò i pugni, mettendosi nella classica guardia da pugilato. « Trasformati pure nel mutante più forte dell'universo, ti faccio mangiare la polvere! » Ed ella scattò con un calcio rotante, mirato alla faccia dell'altra mutante; accecata dalla rabbia com'era, non si accorse che la trasformazione di Mystica era incominciata, tant'è che, prendendo le sembianze di Petra, ella riuscì a parare il calcio senza alcun tipo di problema. La guardò impassibile, tenendo la mutante per la caviglia. In poche ore, l'albina sperimentò quello che non avrebbe mai pensato di vivere: la sconfitta e l'umiliazione, ella rimase alquanto sconcertata, faticando a tenere l'equilibrio.
Mystica;; « Vuoi proseguire, mocciosa? » Domandò con la voce di Petra, mollando la sua gamba a terra. Le due si fissarono, fino a quando la trasformista non ritornò al suo aspetto originario. « Non sono venuta quì per sfidarti. » Aggiunse. 
Petra;; « .. E allora spiegati. » Con la coda tra le gambe, andò a sedersi al tavolo della cucina, evitando totalmente il suo sguardo, standosene con la testa china. L'altra, invece, stette in piedi, avvicinandosi. 
Mystica;; « Come ti ho già detto, so per certo che sei stata tu a massacrare quei tre. Hai avuto un valido motivo? » Domandò, mettendosi dietro di lei e tenendosi alla sedia sulla quale Petra era seduta; quest'ultima, prima di risponderle, fece un lungo sospiro.
Petra;; « Non era la prima volta che io avevo a che fare con loro. Li avevo già aggrediti quando li ho beccati infastidire una mia amica, soltanto perché mutante. Fecero la stessa cosa ieri sera con uno anziano ed indifeso. Mi sono sentita così bene a ucciderli; sono sicura che tu avresti fatto lo stesso. » Osservò la mutante, mettendosi a guardare i palmi delle proprie mani. Mystica poggiò le mani sulle sue spalle e si chinò alla destra della mutante.
Mystica;; « ..Io li avrei ammazzati la prima volta. » Sibilò e Petra, incuriosita, volse finalmente lo sguardo verso di lei. Mystica posò la mano dietro la nuca di Petra, veicolando così ancor di più la sua concentrazione. « Sono stata ad ascoltare te ed Ororo, per quanto ho potuto, ed hai ragione: noi mutanti siamo superiori, ed è giusto imporre la nostra superiorità. Tuttavia.. » La trasformista si alzò da lei, allontanandosi successivamente, mettendosi a girare per tutta la cucina; ormai aveva conquistato totalmente l'attenzione della mutante. « ..Molti nostri simili non condividono l'evoluzionismo. Essi vorrebbero la convivenza con gli umani, la collaborazione con gli umani.. Per loro tutto ciò non è abominevole! Arriverebbero anche ad incoraggiare l'accoppiamento con gli stessi! » Proseguì, assumendo un'espressione inorridita e schifata. Ad un certo punto, Mystica si sedette davanti a Petra, che nel mentre non aveva mai staccato gli occhi da lei. « Ororo è una di questi. » Aggiunse, abbassando il tono della voce.
Petra;; « Come lo sai?! » 
Mystica;; « Lei sa cosa hai fatto, lei fa parte degli "X-Men", vale a dire il gruppo di mutanti che si sente, per qualche motivo, in dovere di proteggere gli umani a qualunque costo. Nonostante la loro arroganza nell'impedire il normale svolgersi dell'evoluzione, essi sono estremamente potenti quanto affiatati. Anche se con qualche membro in meno, rimangono ugualmente pericolosi. Ororo ti ha chiesto di entrare nella scuola perché quello che hai fatto ha impensierito lei e gli altri. » Continuò, assottigliando sempre più lo sguardo.
Petra;; « Ma.. Non capisco.. Perché invitarmi a frequentare un istituto se si ha dubbi e preoccupazioni su di me? » Domandò, ancora parecchio confusa.
Mystica;; « E' molto semplice: vogliono farti rinsavire, diventare come loro: Quicksilver.. Una degli X-Men, intenta a combattere per coloro che disprezzano lei e quelli come lei. » Petra sbiancò alla sola idea, ma ciò che disse successivamente la mutante la inorridì ancor di più. « E tu farai esattamente così. » Concluse.
Petra;; « Aspetta.. Cosa?! Non ho nessuna motivazione per farlo! » Ribatté sconcertata, non capendo dove volesse andare a parare, oltre al fatto che non prendeva ordini da nessuno.
Mystica;; « Hai capito bene: tu frequenterai la scuola. Studierai, ti allenerai ed entrerai a far parte degli X-Men; anche a costo di sputare litri di sangue e versare altrettanti di lacrime: è di vitale importanza. » Il tono si faceva sempre più serio, e l'espressione sulla faccia di Petra sempre più contrariata.
Petra;; « Meraviglioso.. Meraviglioso davvero.. Peccato tu ti sia dimenticata di dirmi cosa ci guadagno. » A quella risposta, Mystica sbatté le mani sul tavolo ed allungò la faccia verso di lei, come farebbe un boa concentrato sulla sua vittima.
Mystica;; « Ci guadagni che finalmente inizi a padroneggiare il tuo potere, ci guadagni che inizi il tuo cammino verso quello che sei destinata a compiere, ci guadagni che diventi la versione migliore di te stessa e ci guadagni che la smetti di sprecare il tuo tempo a fare la gangster coi tuoi amichetti del cazzo. Che dici, ti bastano come motivi? » Sibilò, assottigliando lo sguardo.
Petra;; « Si dia il caso che quei "amichetti del cazzo" siano la mia famiglia. » Rispose secca, ma venne prontamente sovrastata dalla trasformista.
Mystica;; « La tua famiglia?! » In quel momento, sembrava davvero infastidita nel profondo dalle parole di Petra. « Cosa hanno fatto loro, per meritare di essere la tua famiglia? Ti hanno ordinato di venire da me e uccidermi, strappandomi via quel cesso in cui stavo. Sei stata semplicemente sfruttata per le tue capacità.. In gabbia, fatta prigioniera dagli stessi umani che disprezzi. Dovresti far pace col tuo stesso cervello, prima di parlare di famiglia. » Ci fu un lungo silenzio tra le due; Petra non sapeva come sentirsi a riguardo, sembrava come se Mystica architettasse la sua mente a modo. Qualsiasi cosa l'albina dicesse, la trasformista ribatteva mettendola alle strette: Petra non si era mai ritrovata in tale posizione, tra le due iniziò ad esserci una strana quanto fastidiosa tensione.
Petra;; « ..Non capisco perché ti importa così tanto delle mie scelte, o di me in generale. » Quella fu la domanda che, tra tutte, premeva di più la mutante. 
Mystica;; « Perché so chi sei, so chi sei veramente. » Ella si sedette, ricomponendosi e calmandosi. « Solamente una persona può vantarsi di conoscerti meglio di me, soltanto una. » Petra la guardò, totalmente indifesa. « Tu non ricorderai nulla, ma col tempo saprai tutto, e capirai il perché io sia l'unica di cui ti puoi fidare. Dovrai fare esattamente quel che ti dico, quando te lo dico e come te lo dico: non ci sarà alcun cambio di programma o sviamenti vari. Ti seguirò in ogni tuo passo, infiltrandomi a mia volta nella scuola. Insieme faremo grandi cose.. grandi cose. » Ella la guardò con un sorriso luciferino, abbassando lo sguardo, squadrandola dietro quei luminosi occhi gialli, impossibili da decifrare. Mystica si tolse il guanto bianco della mano destra, per poi porgerla a Petra: era ruvida, malcurata, e le unghie gialle misero nell'albina una certa indifferenza. Ella si alzò, senza ricambiare la stretta di mano. 
Petra;; « Non ti devo niente. Sono stanca e voglio andare a letto. » Con queste parole, Petra si allontanò da lei, ma la risposta di Mystica la fece bloccare dinnanzi alle scale.
Mystica;; « Non mi voltare le spalle, Maximoff! Tu hai bisogno di me, non credere che me ne andrò via da quì; non puoi scappare. Per quanto veloce tu possa essere, non puoi fuggire da quello che sei realmente! » Petra, aggrappandosi alla sbarra di ferro della scala, girò lentamente il capo verso l'altra mutante.
Petra;; « Sai essere davvero fastidiosa. » Osservò, nonostante fosse troppo stanca per continuare la discussione con lei. « Non ho voglia di star quì a farti cambiare idea; credo tu desideri anche vendicarti per le mie due incursioni in casa tua, ma voglio che tu sappia che sarà quasi impossibile convincermi. Nonostante ciò, voglio darti un consiglio. »
Mystica;; « Ah sì? Sentiamo. » Rispose, inarcando un sopracciglio.
Petra;; « Ti sei presentata a me e a Kimberly con un certo aspetto. »
Mystica;; « E? » La mutante albina si girò verso di lei, il suo sguardo era un concentrato di rabbia.
Petra;; « Non farlo mai più. » Detto questo, le due si squadrarono per un ennesimo istante, fino a quando Petra non si voltò nuovamente, percorrendo le scale verso la propria stanza dove Kimberly stava dormendo pacificamente sul letto, russando rumorosamente. Ormai Petra aveva imparato a vivere una giornata alla volta, tant'è che non ricordava un giorno in cui non le successe nulla di strano e memorabile: quei pochi mesi dal suo risveglio in ospedale pesavano come anni. La mutante si mise a letto, cercando di non stancarsi troppo nel pensare, abbandonandosi un un sonno profondo. Il mattino seguente, verso le sei di mattina, una telefonata la risvegliò: l'ennesima, nelle ultime otto ore, da parte di Jason. Petra, sbuffando assonnata, gli rispose. 

Incoming call from "Bones:" Accept/Decline
Petra;; « Bones? Che cazzo mi chiami a quest'ora?  Spero per te che tu abbia un buon motivo. »
Jason;; « Petra, ti abbiamo cercata tutto ieri. »
Petra;; « Avevo da fare, non rompere. »
Jason;; « ..Ne riparleremo, non è questo il motivo per cui ti ho chiamata. »
Petra;; « E quale sarebbe? »
Jason;; « . . . »
Petra;; « Jason..? »
Jason;; « L'hanno trovata, Petra. »
Petra;; « Trovata? Di chi stai parlando? »
Jason;; « Di Joanna. »
Petra;; « Oh, perché quel tono, allora? »
Jason;; « Petra.. »
Petra;; « Dovresti esserne felice. »
Jason;; « Petra! »
Petra;; « Dimmi! »
Jason;; « ..E' morta, Petra.. Hanno trovato il suo corpo. E' stata assassinata. » La mutante sbiancò, e dentro di sé provò il gelo più totale. Come una moltitudine di aghi d'acciaio ghiacciati che penetrarono il suo petto, le mancò il respiro. Il cellulare scivolò via dalla sua mano. Ripensandoci bene, il tono di Jason era troppo strano, avrebbe dovuto capire che qualcosa non andava, ma mai si sarebbe potuta immaginare che una sua compagna, la sua più grande amica, avesse perso la vita in una aggressione. Il suo corpo iniziò a vibrare, incontrollato. « Petra..? »
Petra;; « A-Arrivo subito... D-D-Dimmi dove s-siete.. » Cercò di rimanere il più normale possibile, ma l'agitazione del momento sovrastò tutti i suoi intenti. Si fece dare la posizione dal ragazzo; a quanto parve si trovavano sul retro della stazione dei treni. Petra saltò giù dal letto, Kimberly dormiva ancora, e non si premurò nemmeno di mettersi a posto o di cambiarsi: corse letteralmente fuori dalla propria abitazione, non degnando Mystica di uno sguardo, che si era appisolata sul divano. Con gli stessi vestiti del giorno prima, ella si allontanò in corsa da casa; al solo pensiero che nella tasca dei pantaloni aveva ancora la flag della donna, le venne da scoppiare in lacrime. Non avrebbe mai pensato di poter provare ancora una tristezza tale da mettersi a piangere come una bambina, eppure eccola lì a pensare a come l'aveva trattata solo qualche ora prima e a maledirsi del fatto che quella fu l'ultima volta che la vide. Non le bastò molto per arrivare a destinazione, ma Petra ebbe tempo a sufficienza per tormentarsi: in quel momento, avrebbe barattato la sua super-velocità con il potere di tornare indietro nel tempo. Appena arrivò, una macchina dell'ambulanza era parcheggiata in lontananza di un ammasso di persone: avevano tutte la flag rossa legata. Petra fu costretta a rallentare, vista la moltitudine di persone che bloccavano la vista: tra di esse si intrufolò, con forza ed insistenza, e man mano che lo fece singhiozzi e lamenti erano sempre più forti e frequenti. Marianne, era presa da un pianto colmo di dolore, stretta tra le braccia del marito Samuel. Il fatto che, semplicemente un paio di giorni prima, erano tutti e quattro riuniti a pranzo, rese il tutto ancor più doloroso. Attorno a loro, Jason e gli altri; Petra non avrebbe mai pensato di poter vedere un'espressione tanto triste, vuota e assente nei loro volti, soprattutto in Kiddo Lee; ma appena lo sguardo di Petra si spostò verso quello che tutti stavano guardando, per poco non svenne. La carnagione calda e scura di Joanna si era ormai ingrigita. Gli occhi della giovane donna erano stati chiusi, e sul suo petto si era seccata la ferita causata dal proiettile che la trafisse: sembrava beata, addormentata, finalmente in quiete. Nonostante qualcosa fosse stato scritto, inciso brutalmente sulla sua pelle: tre lettere, HDN. Petra si inginocchiò di fronte a quel corpo adagiato sulla barella e tirò fuori la sua flag, con le mani che tremavano incontrollate e il respiro affaticato, si mise a legare la bandana alla sua testa, l'ultimo saluto da parte della famiglia. Big Rilla, Jason e i due gemelli si inginocchiarono con lei per aiutarla; nessuno disse nulla, il cuore di tutti era in pezzi, ma non servì proprio che parlassero. Bastava uno sguardo accennato per capire ogni cosa e, allo stesso tempo, non capire più niente. Una volta fatto ciò, Joanna venne portata via dagli addetti, non prima di essere stata ricoperta da un velo bianco. I detective e gli agenti sarebbero arrivati a momenti, per fare delle domande, e questo significava che tutti i criminali presenti avrebbero dovuto svignarsela, per non rientrare tra gli interrogati. Petra non poté fare altro che sussurrare uno straziante e sentito "Mi dispiace" a zio Sam e Marianne, prima di essere trasportata via fa tutta quella massa di delinquenti. Vennero lasciati indietro solo i famigliari della donna, gli unici che non avevano nulla da nascondere, gli unici all'oscuro della vita di Joanna fuori dal suo domicilio; almeno fino al suo ultimo momento. Nella massa di persone che si mosse per andare via, Petra perse la vista dei suoi compagni, e venne accerchiata da altri Savages; uno di loro la marchiò con una frase che si impose nella mente dell'albina il secondo dopo in cui la sentì. Chi era quello? Non lo conosceva, ma li bastò veramente poco per scombussolarla totalmente.
???;; « Tu avresti potuto salvarla. » La cosa peggiore? Quel ragazzo aveva ragione, inequivocabilmente. Petra avrebbe potuto fare qualunque cosa, ma ha scelto di abbandonarla al suo destino, quasi a gettarla nelle grinfie di Herai Dan Nomas. Come se tutto il resto non bastasse, questa misteriosa entità si era palesata nuovamente e, indisturbata, aveva preso con sé la sua ennesima vittima. Soltanto due giorni dopo fecero il funerale; stavolta, di tutti i presenti, nessuno se la svignò: Joanna meritava un saluto, era il minimo che Petra potesse fare per lei. Tutti erano vestiti di nero, ma i Bastard Ryders non rinunciarono alla propria bandana di appartenenza: quel simbolo li univa, grazie all'intervento di Petra, alla donna. Faceva freddo quella mattina, e nonostante fossero quasi le 11:00 nessun raggio di sole illuminava Detroit, tutto procedeva inesorabilmente a rilento. Petra continuava ad addossarsi la colpa di ciò che era successo, e tutti i presenti, nel loro silenzio, sembravano giudicarla colpevole. Ella si senti tanti occhi addosso, per la maggior parte di essi giudicanti; Mystica, accanto a lei e camuffata da una donna qualunque dai capelli biondo cenere e con lo sguardo austero, si premurava di proteggerla da tali sguardi. 

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