XVII° - Come mi annientarono.

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Petra ebbe come la sensazione di essere rimasta diversi secondi in apnea sotto l'acqua per tutta la durata della minaccia, tornando a respirare solamente dopo che quei due se ne fossero andati. Sul viso le si poteva leggere la confusione, la rabbia e l'umiliazione che provò in quel momento. Emma, invece, se ne stava mogia e zitta a guardare il pavimento. 
Petra;; « Emma.. » Iniziò a parlare, ma tutti i nervi tesi fecero sì che le sue parole, uscendo dalle proprie labbra, costassero una fatica inimmaginabile. « Chi cazzo sono quei due?! » Emma sospirò, senza però ricambiare lo sguardo truce di Petra, i suoi capelli erano diventati neri, nel frattempo.
Emma;; « Elizabeth Braddock e Warren Worthington III, ma si fanno chiamare "Psylocke" e "Arcangelo". Sono i migliori tra i nuovi mutanti: lei una telepate di livello altissimo, con la sua mente può fare qualsiasi cosa lei voglia, ma predilige convertire il suo potenziale psionico in energia per la sua katana. Lui, d'altro canto, è un agile e forzuto mutante ripescato dagli anni '80 e dotato di ali metalliche: in volo è molto veloce e dinamico. Hanno praticamente il posto assicurato negli X-Men, sconfiggerli è praticamente impossibile. Nessuno ci è mai riuscito, agli allenamenti del prof. Rasputin sono i primi della classe. »  Nel mentre che li introduceva, riprese il proprio zaino e se lo mise in spalla, avviandosi fuori dall'aula. Petra, non soddisfatta, la seguì tenendo in malo modo il libro di storia mutante in mano.
Petra;; « Cosa vogliono da me?! » Chiese, ancora più accigliata.
Emma;; « Non lo so, Petra.. Credimi, se lo sapessi te lo direi. So solo che è lei ad essere furiosa con te, lui la asseconda. » Rispose in tutta onestà.
Petra;; « Fantastico! Non faccio in tempo ad arrivare che ho già delle seccature! » Sbuffò sonoramente.
Emma;; « L'unico consiglio che ti do è quello di starle alla larga, così le passerà, qualsiasi cosa lei abbia. Non preoccuparti, ha solo un gran caratteraccio.. Può essere che abbia avuto invidia dei tuoi vestiti! » Proseguì col tentativo di sdrammatizzare, ma entrambe sapevano, sotto sotto, che una minaccia come quella non poteva essere scaturita dalla moda. « Ora andiamo! Comincio ad avere fame! » La sala da pranzo era la più grande stanza dell'istituto, l'unica adibita al contenimento di tutti i presenti della scuola! L'ingresso dava su tre lunghe file di tavoli riservate a tutti gli studenti: una per i bambini, una per gli adolescenti e la terza per gli young adult. In fondo vi era un tavolo rotondo, quello era destinato solo ed unicamente ai professori e al preside. Un enorme brusio, comune ad ogni mensa scolastica, era pronto ad accogliere le ultime arrivate al pranzo del lunedì. Emma fece strada a Petra, conducendola a sedere in una porzione di tavolo ben più libera rispetto alle altre, infatti vi era solamente un mutante seduto lì. La coda, appuntita come quella di un demone, ondeggiava come se avesse vita propria, ma per il resto pareva immobile. Di carnagione bluastra se ne stava chino davanti alla sua ciotola piena di insalata di riso. I capelli medio lunghi, spettinati e neri, cadevano sulla sua fronte. Le mani, composte da tre dita ciascuna, erano unite nascondevano il suo viso. Era intento a pregare, visto che stava bofonchiando parole sottovoce, a Petra ritornarono in mente Joanna, Zio Sam e Marianne, per questo dovette reggersi al tavolo distogliendo lo sguardo da lui. 
Emma;; « Ciao Kurt! » Lo salutò sedendosi assieme a Petra, entrambe opposte al mutante. Egli alzò lo sguardo, una volta che la voce di Emma fece vibrare le sue orecchie a punta, rivelando così i suoi occhi giallognoli.

 Egli alzò lo sguardo, una volta che la voce di Emma fece vibrare le sue orecchie a punta, rivelando così i suoi occhi giallognoli

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