XXII° - Il mio ieri costruirà il mio domani.

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La reclusione di Magneto costò a Wanda un enorme dispendio di energia, che si propagò a cupola per tutto lo scenario. La struttura tremò ancora, e questa volta Petra venne investita in pieno dalla sfera. Sentì come se questa la volesse strappare via dal suo stesso corpo, e ci stava riuscendo! Man mano che le onde la attraversarono, la mutante percepì come se stesse perdendo il controllo del suo corpo: una sensazione alquanto strana, a tratti liberatoria e a tratti dolorosa. Tutto questo durò fino a quando non poté più aggrapparsi: guardò il suo stesso corpo cadere a terra, mentre la sua essenza si allontanava da quell'ennesimo scenario, trasportata dall'energia di Wanda. Un immagine davvero sconvolgente, che riportò l'albina a brutti ricordi di inadeguatezza, mentre il suo spirito saliva sempre più in alto. Tutto divenne piccolo sotto i suoi piedi, ma lo sguardo di Petra era fissato al cielo. Questo era pomeridiano, con qualche accenno di nuvola e svariate pennellate di diverse tonalità bluastre. La mutante pensò che non potesse trattarsi di un'immagine reale; a detta sua non aveva mai visto un simile panorama! La realtà era che non si era mai soffermata più di tanto ad alzare il capo. In quel momento ebbe modo di riflettere su ciò che aveva visto, e soprattutto soffermarsi sulle ultime parole di Pietro. Proprio sul suo sé passato compì la realizzazione più inquietante di tutte.
Petra;; « Io.. Non dovrei essere viva.. » Mormorò.
« Hai ragione: non dovresti. » Era una voce gentile, quasi fanciullesca, quella che si avvicinò allo spirito di Petra. Illuminata da una luce dorata, Crystal apparve fluttuando accanto a lei. Proprio come la prima volta, Petra la scambiò inizialmente per un'altra persona. « Io posso alleviare i tuoi dubbi, ma dovrai essere in grado di raggiungermi. » Rivolgendole un ultimo sorriso, ella le diede le spalle e volò via, ancora più in alto, lasciandosi dietro una scia dorata. Lo spirito di Petra parve risvegliarsi da uno stato di trance, e si mise immediatamente al suo seguito.
Petra;; « A-aspettami! » La scia dorata diveniva, nel mentre che si infrangeva tra le candide nuvole, sempre più difficile da seguire; senza contare il fatto che l'ossigeno incominciava a scarseggiare e che la luce del sole diveniva sempre più abbagliante. Crystal sembrava estremamente volubile, sfuggente e anche fin troppo giocosa nei confronti della mutante, che faticava a starle dietro. Quando tutto si fece bianco, un bagliore insopportabile alla vista, Petra fu costretta a chiudere gli occhi, ma non per questo si fermò. Decise di continuare, affidandosi solamente al suo udito, sperando di seguire i rumori del volare di Crystal nella stratosfera. Tutto questo finché l'ossigenò tornò misteriosamente alla quantità terrestre, e le temperature si fecero più calorose; solo in quel momento, ella riaprì gli occhi, guardandosi attorno. Si trattava di uno spazio bianco di cui non si riusciva a delimitarne i limiti; ella si aspettò che dovesse materializzarsi un nuovo ambiente intorno a lei, ma ciò non avvenne.
Crystal;; « Spettacolare, non è vero? » Il silenzio assoluto venne interrotto dalla principessa, che si palesò dietro lo spirito della mutante.
Petra;; « Perché mi hai portata quì? » Domandò, voltandosi verso di lei.
Crystal;; « Perché lo hai chiesto tu, Petra. Questa è la camera delle tue memorie; tutto ciò che hai visto si è concretizzato quì! Dopo tanto tempo, questo luogo è tornato a respirare. » Annunciò, con un lieve cenno di platealità.
Petra;; « Quindi sono sempre stata quì.. » Sussurrò tra sé e sé. « Immagino che tu sia una sorta di proiezione mentale creata da Amelia. » Suppose.
Crystal;; « Hai indovinato. La mia figura è stata scelta per legare tutto ciò a cui hai assistito. Oltre ad avere avuto un forte legame con Pietro, la mia persona è stata la più concretizzabile. » Stando a quelle circostanze, Petra avrebbe immaginato di ritrovarsi a parlare con una proiezione di Wanda, ma poco le importò.
Petra;; « Suppongo anche che potrai spiegarmi i retroscena di ciò che ho visto, almeno fin dove arrivano le conoscenze di Pietro. » La mutante stava a poco a poco inquadrando la situazione.
Crystal;; « Esatto. Oltre non posso andare, Petra. » Rispose con una certa tranquillità. « Comprendo la tua sete di risposte, ma è importante che tu abbia ben chiaro tutto: dall'inizio alla fine. » Petra, con una certa titubanza, annuì.
Petra;; « Sia come vuoi. » Crystal le fluttuò accanto, facendole cenno di seguirla in quella sconfinata area bianca.
Crystal;; « Tu e Wanda nasceste all'alba dell'11 agosto 1995 in Transia, un piccolo paesino serbo che attraversa le prime rialzature del monte Wundagore. Gemelli, un'anima suddivisa in due corpi. » Le figure di Pietro e Wanda da bambini tagliarono ad entrambe la strada; stavano giocando a rincorrersi tra risate e schiamazzi, allontanandosi fino a divenire due puntini lontani.
Petra;; « A quei tempi tutto doveva essere così semplice. Quanto vorrei che fosse ancora così, o almeno credo di volerlo.. » Osservò, seguendo i piccoli con lo sguardo.
Crystal;; « Tutti rimpiangono quegli anni, Petra. Django e Marya hanno fatto il possibile per farvi avere tutto, ricavandolo dal niente. Sì, erano davvero degli anni spensierati! Tuttavia, non posso prendermi la briga di rimproverare la nostalgia che covi, per un qualcosa che non hai avuto fino in fondo. » Lo spirito di Petra si incupì, intuendo dove volesse andare a parare.
Petra;; « Magneto. » Sussurrò a denti stretti.
Crystal;; « Vero, ma la colpa non va attribuita solo a lui. » Replicò, attirando lo sguardo incredulo di Petra. « Quello a cui avete assistito non é stato il primo bombardamento che la Serbia subì dalla NATO. Alla fine degli anni '90, le tensioni tra le forze di sicurezza serbe e l'esercito di liberazione albanese impensierivano gli stati del nord atlantico: si trattava della "Guerra del Kosovo". Non durò molto; poco meno di due anni, ma fu un conflitto tutt'altro che da sottovalutare. » La mutante ascoltò attentamente quei cenni storici; le avrebbe di certo fatto bene conoscere una parte, anche se oscura e tetra, riguardante il proprio popolo. « La vera devastazione, però, la portò l'intervento delle "forze alleate". Furono settimane di bombardamenti: le aquile nere distrussero tutto ciò che incontrarono, obbligando, con una pressione psicologica criminale, il governo della "Repubblica federale di Jugoslavia" all' "Accordo di Kumanovo". Questo era atto alla cessazione delle ostilità, e quindi alla fine della Guerra del Kosovo. » Il tono di voce dell'inumana si era molto assopito, man mano che andava avanti col racconto.
Petra;; « E poi cos'é successo??? » Domandò. 
Crystal;; « Devi sapere, Petra, che quando divieni un nemico agli occhi dei governi più potenti non c'è alcun trattato che tenga. Questo accordo è servito solo per calmare l'opinione pubblica, ma a conti fatti é valso a nulla. I bombardamenti continuarono, perpetrati dall'America in segreto; operazioni non registrate nell'elenco della NATO. Sì, Magneto è stato colui che fece scattare il rilascio degli esplosivi sopra il monte Wundagore. Molto probabilmente, senza il suo intervento, le bombe non vi avrebbero stravolto l'esistenza. Tuttavia, viste le circostanze, non credo che sareste rimasti sani e salvi ancora per molto tempo: da un gesto così scellerato, ricolmo d'odio e paura, non può succedere niente di bello, Petra. Ricordatelo sempre. » La mutante, quando sentiva parlare di politica, era abituata solamente a sentire gli strafalcioni e le cattiverie gratuite del ministro Kelly; mai, nemmeno nei suoi giorni peggiori, avrebbe considerato delle spedizioni segrete in luoghi lontani atte al bombardamento dei suddetti.
Petra;; « Chi c'era in carica all'epoca? Chi ha architettato tutto questo? » Domandò energica, successivamente ad essere entrata nel fulcro della questione.
Crystal;; « Robert Kelly: il 43esimo presidente degli Stati Uniti D'America. » A quella semplice risposta, tutto fu chiaro. Come un campanello d'allarme, ella capì ogni cosa. « So bene il perché mi hai fatto questa domanda: lui e suo figlio, negli ultimi vent'anni, sono stati una presenza incessante e determinante nella politica americana. Percepisco il tuo forte interesse, Petra, ma ti chiedo di ritornare alla sequenza cronologica degli eventi. Puoi stare certa, però, che le questioni governative non finiscono quì. » Lo spirito agitato di Petra dovette mordersi la lingua e ritornare sul focus del loro colloquio.
Petra;; « Dunque.. Magneto ha causato la distruzione del villaggio, causando in me e in Wanda uno shock tale da risvegliare i nostri poteri. » Osservò, cercando anche di muovere i primi passi da sola, nella ricostruzione degli eventi.
Crystal;; « E' corretto. Normalmente, i giovani mutanti, prendono coscienza dei loro poteri quando si affacciano all'età adolescenziale. A voi due serviva qualcosa di esterno, uno shock talmente grande da accelerare i vostri processi naturali. » Questa volta parlò molto lentamente, scandendo bene le parole.
Petra;; « Non mi sarei mai potuta immaginare tutto questo. Ti giuro: più ci penso e più non mi capacito di come abbia potuto fare ad andare avanti! Venire bombardati, crescere in uno schiocco di dita, sopravvivere ogni giorno senza sapere come! » Ella sospirò: le sue difficoltà erano uno scherzo in confronto a quelle superate da Pietro.
Crystal;; « Avete iniziato un viaggio dal quale non siete più tornati; già da piccoli eravate ben consapevoli che non avreste più rivisto Transia. A poco a poco, giorno dopo giorno, vi allontanaste dai luoghi che avevate imparato a conoscere e amare. Vi rendeste subito conto che l'intera Serbia era cambiata: di tutti quei paesaggi rigogliosi e di quei fiorenti villaggi rimaneva ben poco; soltanto uno scenario di estrema desolazione. Vuoi davvero sapere cosa vi ha guidato, per tutti quegli anni? » Petra annuì, pendendo dalle sue labbra. « I serbi non sono mai stati un popolo benestante e agiato; non hanno mai goduto di un'età dell'oro. La loro ricchezza, tuttavia, è stata la forza di volontà, il sacrificio, la fratellanza e una voglia di riscatto senza eguali. Per avere un pugno di terra hanno combattuto col sudore e il sangue, ed è proprio questa volontà tramandata che vi ha salvati. Vedi, Petra, anche Marya era solita ricordarvi di un proverbio:" Sii umile perché sei fatto di terra... »
Petra;; « ...Sii nobile perché sei fatto di stelle. " » Finì la frase, interrompendola, lasciando andare quelle parole che subito le erano venute in mente. Crystal accennò un sorriso, per poi fermare il suo fluttuare in avanti per quella infinita stanza, costringendo lo spirito di Petra a fare lo stesso.
Crystal;; « Penso sia doveroso parlare anche di chi vi ha accompagnati in questo viaggio! » Improvvisamente ben cinque figure comparvero davanti a loro, quasi come se si fossero fatte strada all'interno di quel biancore. Si posizionarono ferme in fila orizzontale a fissare le due; Petra li riconobbe subito.
Petra;; « Sono gli Apostoli di Devana! » Esclamò. Tutti loro avevano la bandana nera legata alla fronte e annuirono impercettibilmente. Erano vestiti di stracci, esattamente come nel ricordo visionato dalla mutante.
Crystal;; « Dedicato a Devana: dea della caccia e della sopravvivenza, il vostro era un gruppetto di teppistelli mutanti che si divertiva a cacciarsi nei guai. A Wanda non è mai piaciuta la cosa, tanto da non volerne sapere di aggregarsi a voi! » Incominciò a spiegare, ridacchiando leggermente. « Tutto è iniziato quando ti fermavi spesso oltre il recinto di un orfanotrofio vicino, col preciso intento di fare amicizia con altri che, come voi due, avevano perso tutto. Fu così che incontrasti Alexeij Komarov. » Il ragazzino dai capelli verdi, colui che venne in seguito tradito e assassinato, fece qualche passo verso di Petra. I suoi occhi brillavano di un verde smeraldo, e al volto portava un timido sorriso. Alla velocista le porse il palmo della sua mano dal qualche nacque e sbocciò un fiore: si trattava di una Campanula bianca, tipico delle terre serbi. Petra allungò timidamente le dita verso il peduncolo del fiore, cogliendolo dalla sua mano. Lo sguardo di Crystal si fece sempre più vicino. « L'elementale più forte non controlla la natura, ma diventa parte integrante di essa. Si tratta di entrare fortemente in contatto con qualcosa di vivo, con delle leggi proprie: un processo lungo e difficile, che richiede anni e anni di immersione nella meditazione più totale. Un vero e proprio deterrente per coloro desiderosi di sfruttare questo dono per scopi egoistici. Soltanto colui che avrebbe avuto la sensibilità giusta avrebbe potuto sperare, non solo di essere, ma anche di divenire l'elementale supremo. Per adempiere a tale impresa, chi meglio di colui che ammorbidì un cuore di metallo? » A quel punto, il ragazzo si allontanò da Petra e si avvicinò a colei che la mutante riconobbe come Rexana. La prese per mano e i due cominciarono a danzare sotto gli occhi di Petra e Crystal. Un ballo frenetico, fatto di: giravolte, piroette e Campanule che spuntavano tra i legamenti cibernetici della cyborg. I due ragazzini sembravano davvero felici, e le loro risate parvero risuonare in un eco infinito.
Petra;; « Parlami di lei. » Disse a bassa voce, quasi come se non volesse disturbarli. « E' stata definita un esperimento governativo, una macchina programmata per uccidere i mutanti. »
Crystal;; « Lei fu un prototipo fallimentare del progetto "Sentinelle": macchine senzienti, capaci di riprodurre emozioni al fine di ingannare mutanti e localizzare punti vitali da ferire, trafiggere, distruggere. Vennero compiuti degli studi: i migliori psichiatri collaborarono assieme ai migliori ingegneri della robotica, milioni di dollari spesi per far sì che un silenzioso olocausto venisse messo in atto. Lei fece parte della prima e unica generazione di sentinelle: ne vennero create 22, lei fu la prima. Ce ne sarebbero state molte di più se una pallottola non avesse messo fine alla vita di Robert Kelly, allora divenuto senatore. » Raccontò, sussurrando di risposta.
Petra;; « Raven.. » Crystal annuì.
Crystal;; « Ben presto si resero conto che la prima sentinella presentava difetti aggravati sulla sua "psiche". In poche parole: non riuscirono ad impartirle il proprio dovere distruttivo, per quanto programmata. La soluzione fu drastica quanto immediata: venne caricata su un volo diretto in Europa. Fu un lungo abbandono: all'atterraggio venne prelevata da un furgone portavalori, il quale non arrivò mai a destinazione. Il risveglio dal sonno cibernetico della cyborg arrestò il viaggio a Siročad. Impaurita e arrabbiata perse totalmente il controllo di sé e del suo equipaggiamento distruttivo: riuscì a scappare distruggendo il veicolo e uccidendo coloro che la tenevano sorvegliata. Successe dopo mesi dalla formazione degli Apostoli di Devana; quando aiutasti Alexeij e gli altri a fuggire dall'orfanotrofio, diedi inizio ad una serie di vicissitudini che vi portarono ad incontrare la prima sentinella. La trovaste nascosta dentro un fienile, spaventata e disorientata; decideste di avvicinarla e accoglierla tra voi, rendendola di fatto una mutante. Così nacque Rexana. » Man mano che il racconto andava avanti, i ricordi di Alexeij e Rexana si allontanarono sempre di più dai rimanenti tre membri. Petra si voltò nuovamente verso di Crystal.
Petra;; « Com'è possibile che nonostante avessimo così una forte unità.. »
Crystal;; « ..Sia successo quello che è successo? Per saperlo bisogna analizzare i componenti restanti. » La proiezione della principessa levò le mani in alto, e la ragazzina con le trecce si fece avanti. « Cassandra Yurij: l'animo selvaggio e roccioso del gruppo! Lei era una trasformista; a causa della sua giovane età il suo era un potere parziale. Molti avrebbero potuto vedere la trasfigurazione progressiva in orso come una maledizione, alla stregua di una malattia tanto che era difficile da controllare, ma per lei non fu così. Amava allenarsi: stimolare il suo temperamento selvaggio col freddo, di notte e sotto la pioggia. Poco le importava! Fu una gran festa quando riuscì ad avere zanne artigliate e pelose al posto delle mani. Ti piaceva Cassandra, è stata la tua prima cotta adolescenziale, e per questo divenne la nemica numero uno di Wanda! La gelosia tra fratelli è tanta, figurati quella tra gemelli! » La proiezione del Pietro degli Apostoli si manifestò solamente per sfidarla goliardicamente ad uno sparring, com'erano soliti fare; in linea con i racconti delle classiche storie di orfani in crescita. Nel mentre, l'attenzione di Crystal si posò sull'ultimo componente maschile del gruppo, il quale si fece avanti col viso nascosto dai capelli spettinati e dagli occhiali rettangolari. « Darko Gavrilović, il marionettista. La sua abilità è nata e cresciuta in un contesto di solitudine, dove le marionette rappresentavano i suoi unici amici dopo la perdita dei genitori, a causa dei bombardamenti. Da quando siete entrati nella sua vita ha imparato a fare, della propria abilità, una condivisione e non un rifugio. » Dalle dita sottili del ragazzo fuoriuscirono dei fili luminosi che si ancorarono sul pavimento. Il tocco degli stessi iniziò a formare sigilli che Petra non riuscì a decifrare, e quando questo fu completo ecco che una voragine nera circolare si aprì. Come da un varco, i fili luminosi tirarono su qualcosa: due pony di legno. Una volta evocati con successo, questi incominciarono a muoversi come dei pony veri, nitrendo e galoppando in circolo. I fili, che collegavano entrambi alle mani di Darko, funsero da vere e proprie briglie. I rientranti Alexeij e Rexana ne approfittarono per rivivere la loro favola all'interno della mente di Petra: montarono sui cavallini, tra risate e spensieratezza, e lasciarono che il mutante li facesse fare un giretto sulle sue creature. « Pietro, Alexeij, Rexana, Darko e Cassandra. Tutti così diversi, legati da un'amicizia che ha saputo superare tutto. Non era importante trovare qualcuno uguale a voi, quanto qualcuno a cui poter offrire voi stessi: in modo tale che quel qualcuno lo facesse a sua volta. Questo è il fondamento su cui si basarono gli Apostoli di Devana. » Riprese Crystal, ammirando, assieme allo spirito di Petra, tutta la confusione generata dalle proiezioni. « Ma si sa, ogni medaglia ha un rovescio. E quel rovescio, nel vostro caso, ha un nome: Herebia Manson. » L'ultima componente degli Apostoli di Devana aveva lo sguardo fisso proprio su Petra, e quando fu finalmente chiamata questo parve incupirsi ancor di più. Persino alla vista della proiezione mentale della mutante, Petra riuscì ad avvertire un certo malessere. « Concepita a seguito di un increscioso atto di violenza, perpetrato dal serial killer e cultista fanatico: "Charles Manson" nei confronti di una ragazzina che rifiutava di unirsi alla "Familia", Herebia ebbe una sentenza di vita infelice fin dal primo momento in cui venne alla luce. Un atto così efferato, totalmente privo di amore, porta a delle conseguenze irreparabili. In questo caso, la cattiveria venne incarnata in una piccola neonata che rimase senza nome per ben cinque anni: non la voleva nessuno. Tutti vennero a conoscenza delle sue origini, tutti sapevano, e proprio per questo non le diedero alcuna possibilità. Lei se ne accorse, nonostante fosse ancora piccola, e da questo ne assorbì ulteriore negatività. Venne trasferita oltreoceano, con un altro cognome, in un altro orfanotrofio: esattamente il vostro. » Le dovute pause vennero compiute dalla principessa. Trattandosi di una realtà terrificante della quale prendere atto, era difficile anche solo raccontarla e trovare le parole giuste per farlo senza scadere nel racconto didascalico. Petra, sentendo quelle cose, ebbe molta difficoltà a distogliere lo sguardo dagli occhi tristi, vitrei e grigi di Herebia. « Crescendo, questi traumi si svilupparono nella stregoneria oscura: un potere arcano che si è, progressivamente, nutrito del dolore e del male che la mutante aveva covato in quegli anni. La vostra presenza è stata notevolmente d'ostacolo, in quanto siete riusciti a fare breccia nel suo cuore e guadagnare la sua fiducia; ma quando non si è amati da piccoli l'amore non non lo si impara più. Il mostro che viveva dentro Herebia era troppo forte: purtroppo per lei, non ci fu più niente da fare. L'ombra assolutistica di suo padre la prese e la trascinò via con sé, togliendole ogni speranza. » Petra rimase senza parole. Nel sapere come l'essenza del padre condizionò la vita di Herebia, si sentì immediatamente più vicina a lei. Così come fu per Magneto, essere l'eredi di personalità crudeli, efferate e manipolatrici lasciava marchi profondi e, la maggior parte delle volte, indelebili. Lei stessa, a distanza di anni, aveva continuato a portare l'ideologia di suo padre in spalla, senza mai rendersene conto, dato che non aveva idea di quanto ci fosse dietro ogni sua azione ed ogni sua parola.
Petra;; « Che.. Che cosa è successo dopo lo scontro con Wanda? » Domandò, cercando di smorzare la tensione.
Crystal;; « Herebia venne scaraventata in una dimensione meditativa. Wanda non aveva alcuna intenzione di ucciderla, anche perché capì che non avrebbe risolto nulla: solo il corpo della mutante avrebbe sofferto, ma l'energia negativa sarebbe rimasta, nascosta, pronta a mietere la sua prossima vittima. Il male assoluto non lo estirpi facilmente, Petra. » Crystal sospirò, prima di riprendere a rispondere abbassando il tono della voce. « Le buone intenzioni del gruppo cercarono di essere preservate ma.. Con il tradimento di Herebia e la morte di Alexeij qualcosa si ruppe per sempre. Non c'era più alcun motivo per il quale continuare ad essere gli Apostoli di Devana; anche per rispetto dei membri caduti, lo scioglimento fu inevitabile. » Una volta pronunciate quelle parole, tutte le proiezioni mentali, così come si manifestarono alle due, scomparvero dalla loro vista. Rimasero nuovamente sole, in quello spazio bianco e infinito.
Petra;; « E si ritornò al punto di partenza: la sopravvivenza dei gemelli Maximoff in questo assurdo mondo.. » Osservò.
Crystal;; « ...Fin quando lui non dirottò ulteriormente la vostra vita, a seguito di un piano decennale ben studiato. » Davanti a loro, il mantello rosso di Magneto svolazzava vivido, accompagnando la sua presenza e rendendola ancora più minacciosa. Come Herebia prima di lui, egli fissò Petra dalle fessure per gli occhi dell'elmo.
Petra;; « La sua voce, ultimamente, mi tormenta. Ogni notte, sempre presente nella mia testa. » Affermò.  « Mi sussurra cose. Cose che ho sempre detto e pensato. Non ho mai trovato ragione per ritirare tutto, ma quando ascoltavo le sue parole non ho fatto altro che pensare a quanto fossero sbagliate e ingiuste. »
Crystal;;  « Lui provò un odio talmente viscerale e concreto verso la razza umana che non riuscì a confinarlo all'interno della sua persona. » Spiegò la principessa, volando raso terra in circolo, fissando anche ella lo sguardo sulla figura di Magneto. « Ha assistito al peggio dell'umanità. »
Petra;; « Uh? Che intendi dire? » Domandò curiosa, non rimembrando nulla a riguardo.
Crystal;; « Seconda guerra mondiale. » Rispose semplicemente, fermandosi sul posto. 
Petra;; « Io ho scritto una ricerca su Hitler per il professor McCoy! » Replicò, in tono di totale vanteria. Le ci vollero un paio di secondi per realizzare. « Aspetta.. Non mi dirai mica che.. »
Crystal;; « Hai capito bene, Petra. Lui fu uno dei pochi superstiti della Shoah. Deportato da bambino, tramutato in un numero tatuato sul suo braccio per sempre, si scontrò con una realtà barbarica e crudele. Il mondo, così come lo guarderebbe un bambino, collassò su sé stesso per il giovane Erik; soprattutto quando dovette assistere all'esecuzione dei propri genitori. » Petra ascoltò sbalordita; per una che si era addentrata nel dettaglio verso uno dei capitoli più neri della storia umana, tale rivelazione divenne ancora più sconvolgente. Da dietro di Magneto e coperto dal suo spesso mantello viola, ecco che sbucò il piccolo Erik. Vestiva con abiti sgualciti, sporchi e grigi, a parte per la stella di David che portava sull'occhiello del cappotto. « "Sei nato diverso e per questo devi morire", un concetto che ebbe una risonanza terrificante nella psiche del giovane Lehnsherr. Il desiderio di una vendetta totalitaria, come totalitario fu lo sterminio indotto dal regime nazista, consumò Erik a tal punto che non fu lui coloro che la Armate Rossa salvò, ma Magneto stesso. » Petra saettò lo sguardo da Erik a Magneto; più volte lo faceva e meno riusciva a notare delle differenze. Si rese conto che entrambi avevano lo sguardo assente, perso ed empio: le stesse emozioni in due periodi diversi della vita.
Petra;; « Vuoi dirmi che tutto quello che è successo in questi ultimi anni è stato architettato già da quel momento? » Domandò.
Crystal;; « Non direi "architettato", a quell'epoca si trattava solamente della formulazione di un pensiero. Non necessariamente un progetto arriva a compimento nella maniera prevista in origine, ma l'idea che ci sta dietro no. L'idea è il pilastro centrale di tutto, non può essere intaccata o modificata in alcun modo. » Crystal ritornò da Petra, mettendosi accanto a lei. « Uomini.. Mutanti.. Tutti muoiono, l'ideali no. » Sussurrò.
Petra;; « Per questo nacque la Confraternita. » Aggiunse Petra. « Una volta essersi riscoperto mutante ha ripiegato su me, Wanda, Mystica.. Su tanti di noi, per soddisfare una vendetta personale! » Esclamò.
Crystal;; « Hai semplificato anni e anni di studio, ricerca, rapporti e calcoli che Erik intraprese dopo la rivelazione ma.. Sì, hai centrato il punto della questione. » Abbozzò un sorrisetto, per poi ritornare seria. « Riscoprendosi mutante, capì che c'era un motivo per il quale lui era sopravvissuto a tanto, e il motivo in questione era divenire il flagello della razza umana. Si sentiva il prescelto per questo compito, ma sapeva anche che non ci sarebbe mai riuscito da solo. L'odio non potrà mai fare altro che generare altro odio. La storia è ciclica, ma su questo aspetto lo è ancora di più. Così non esisterà mai il perdono, perché gli oppressi diverranno gli oppressori. » A quelle parole, lo spirito della velocista non seppe cosa rispondere, tanto che erano inequivocabili. « Quicksilver.. Scarlet Witch.. Mystica.. Sabretooth.. E Toad » Man mano che la voce della principessa chiamò i codesti nomi, le figure annunciate comparvero accanto a Magneto. Unendosi a lui, posarono lo sguardo su Petra. Quicksilver lo fece con supponenza, Scarlet Witch la fissò come richiesta di aiuto, Mystica la guardava con divertimento, Toad con arroganza mentre Sabretooth con curiosità. « Questi sono i membri originari della Confraternita. L'obbiettivo era quello di raccogliere mutanti ai vertici della società, la loro potenza non era determinante nella maggior parte dei casi. A Magneto servivano seguaci, tanti seguaci. Era ben abituato a compiere efferatezze: in gioventù non risparmiò a sé stesso la goduria di sterminare naziskin in giro per il mondo. La confraternita non fece altro che peggiorare le cose, espandendo la portata dei suoi crimini, stavolta nei confronti dell'umanità in quanto tale. Divenne ciò che odiò per tutta la vita. » Petra approfittò di quella pausa momentanea per ergere la sua voce.
Petra;; « E' stato uno sfruttatore. A lui non è mai interessato il bene dei nostri fratelli e delle nostre sorelle! Siamo stati delle pedine, tutti quanti!! A me e a Wanda ci ha dato tutto quello che non abbiamo mai avuto, e nel mentre ci stava togliendo tutto quello che abbiamo guadagnato! Wanda già lo sapeva, ma io ho scelto di non darle ascolto! Avrei dovuto darle retta, avrei potuto cambiare le cose!! Per una mia singola svista ora sono destinata a raccogliere i cocci della Confraternita, a fronte di tutta la scuola che mi odia per quello che rappresento!! » La mutante utilizzò quel preciso momento per sfogare tutta lo stress accumulato. Pietro, per il solo crimine di aver dato fiducia a suo padre, si trovò anni dopo a prendere tutta la responsabilità dell'accaduto, oltretutto in un nuovo corpo e senza ricordare nulla. Per Petra fu facilissimo pensare, a fronte di quello che aveva visto, che non ci sarebbe stato più nulla da fare per lei. Non importa quanto avrebbe mai potuto provarci, agli occhi di tutti sarebbe comunque rimasta l'erede del signore del magnetismo. Crystal si allontanò, avvicinandosi verso la proiezione di Pietro. « NON E' GIUSTO!! » Urlò la mutante, in un impeto di rabbia.
Crystal;; « Lo sai, Petra.. » Ella posò le mani sul viso di Pietro, guardandolo con un'espressione malinconica e nostalgica « Per quanto mi sia ripromessa di aiutarti nell'oggettività nuda e cruda di quanto è successo, non posso pensare che tutto potesse andare diversamente. » Sospirò, tornando a guardarla. « Tuttavia, qualcuno che ebbe più lungimiranza di tutti, sul tuo conto, c'è stato. E no, non sto parlando di Wanda. » Rispose tranquilla, stirando le labbra in un'espressione dubbia.
Petra;; « E chi sarebbe? » Domandò, incredula.
Crystal;; « Charles Xavier. » Improvvisamente, la principessa inumana mutò d'aspetto: si abbassò, i capelli divennero più corti, il viso più rotondo e il portamento decisamente meno regale. Con la presenza di Amelia al posto di Crystal, tutte le proiezioni dietro di lei scomparvero. La giovane mutante si avvicinò allo spirito della velocista, camminando.
Amelia;; « Ricordi le sue parole, Petra? » 
Petra;; « Sì, sì.. Me le ricordo le parole di tuo padre. » Rispose, inizialmente incerta. « Ed è proprio per questo che, appena ho saputo la verità, ho massacrato di botte quell'assassino! » Continuò, stringendo i pugni davanti al suo viso soddisfatto, sorridente e vittorioso. Amelia sospirò, scuotendo il capo e incrociando le braccia.
Amelia;; « Quello non fu nient'altro che un piccolo inizio. Ne hai tanta di strada da fare, Petra! » Accennò un sorriso, quasi come se la trovasse decisamente ingenua. « Soprattutto perché devi prendere coscienza dell'ultimo tassello: l'incognita più grande di tutte, la prima domanda che formulasti dopo la visione dei sette ricordi. » Immediatamente, Petra tornò al fulcro centrale della questione: la morte di Pietro in sacrificio per la sorella.
Petra;; « ..Oh, certo. Allora: io sono morto e i conti non tornano: ciò significa che in qualche modo sono risorto. A questo punto, nulla mi potrebbe più sorprendere, sicuramente sarà stato qualche demone proveniente da un'altra dimensione, oppure un rito compiuto da una setta religiosa! Avanti, forza: spara. » La guardò con un'espressione annoiata, a tratti anche ironicamente disinteressata: si aspettava letteralmente di tutto.
Amelia;; « Niente di tutto questo. Semplicemente, hai falsificato la tua morte. » Rispose con una tranquillità quasi giornalistica, divertendosi a guardare Petra mentre sbiancava sul posto. Questa la guardò come se la giovane Xavier fosse un fantasma.
Petra;; « ..Come, scusami? » 
Amelia;; « Hai capito bene. » Rispose, annuendo.
Petra;; « C-cioè mi stai dicendo che io mi sarei.. Sdoppiato e.. » Fece fatica a rielaborare la visione dell'ultimo ricordo: a pensarci bene, non ci fu goccia di sangue alcuna a sporcare il cadavere di Pietro.
Amelia;; « Corretto. »
Petra;; « ..P-Perché lo avrei fatto? » Domandò, decisamente sconvolta.
Amelia;; « Nel momento in cui Wanda espose ciò che era successo ai vostri genitori adottivi e al vostro villaggio, hai realizzato una cosa: lei non era più al sicuro. Tu eri ad un passo dal diventare esattamente come lui, e nonostante avessi avuto la meglio nello scontro, ben due parti di te combatterono nella tua mente. La parte coscienziosa contro quella istintiva: volevi ucciderlo, ma sapevi che se lo avessi fatto tra te e lui non ci sarebbe stata alcuna differenza. Quando Magneto tentò di uccidere Wanda, queste due parti si unirono in un'unica contraddizione: ti sei sacrificato per lei, ma allo stesso tempo non lo hai fatto. Sotto sotto, volevi ricominciare anche tu, ma sarebbe stato ben più difficile rispetto a tua sorella: lei aveva sempre mantenuto un rigore che le ha impedito di ascendere nelle tenebre dell'odio, mentre lo stesso non si poteva dire di te. Affidarla agli Avengers divenne la soluzione migliore, in quel momento. In più, lei era ormai diventata una donna e non aveva più bisogno della protezione del fratello maggiore, soprattutto con residui del totalitarismo di Magneto in sé. Prendesti questa decisione in fretta e con dolore, ma vedesti come tua sorella rispettò le tue ultime parole, non cedendo a vostro padre, e fosti davvero fiero di lei! » Per quanto Amelia andasse piano e scandisse bene le frasi, Petra non poté far altro che pensare che quella decisione fosse la più stupida che avesse mai potuto prendere.
Petra;; « Tutto ciò non ha il minimo senso.. » Lo spirito della mutante si sedette per terra: sul suo viso si poté leggere lo sconforto e la disperazione più totale. La situazione era ancora peggio di quanto potesse mai immaginare: capì immediatamente la reazione di Raven quando le disse chi era e seppe perfettamente perché disse a Sharon di essere figlio unico al loro primo appuntamento. Gli sguardi che ottenne nel suo primo giorno di scuola erano esattamente quelli che si darebbero ad un morto che cammina. Amelia si sedette al suo fianco, guardandola con un sorrisetto di conforto.
Amelia;; « E' davvero difficile comprenderti, Quicksilver! Penso sia normale che anche tu abbia difficoltà a farlo! » Tentò di sdrammatizzare, ridacchiando appena. « Hai scelto di andare a Detroit, rifarti una nuova vita con nuove amicizie, una cagnolina, un nuovo amore.. Ma ad un certo punto ti sei fermato, ed hai provato a ritornare sui tuoi passi raggiungendo gli Avengers in Africa. Lo hai fatto per tua sorella. » Continuò a bassa voce, ritornando poi a fissare l'infinito bianco di fronte a sé.
Petra;; « Sì, ed è andata una meraviglia. » Rispose sarcastica, chinando la testa e mettendosi le mani nei capelli.
Amelia;; « Non è importante cosa sia successo, o il perché adesso tu sei così. Ciò che conta davvero è che Pietro ha fatto una scelta: quella di ricomporre la sua vita. Se davvero vuoi onorare il tuo passato, imparando qualcosa di esso, onora le scelte, Petra. Le scelte determinano chi sei. Prendi tutto quello che hai visto e la nostra conversazione un'esperienza su cui riflettere più e più volte. Solo così potrai adempiere alla speranza che Charles ha riposto nei tuoi confronti. » Petra voltò il viso dalla parte opposta rispetto ad Amelia.
Petra;; « La fai facile! Non so da dove cominciare: è tutto un casino, un disastro!! » Esclamò, completamente disillusa riguardo al suo futuro.
Amelia;; « Nessuno ha mai detto che dev'essere facile, niente lo è. Nonostante questo, credo tu possa farcela. Un passo alla volta, con la dovuta calma, si riesce a fare tutto. »
Petra;; « Vorrei solo correre via.. Nascondermi da qualche parte. » Rispose a bassa voce.
Amelia;; « E' la stessa Petra che ha scelto di ricordare il suo passato, quella che ora vorrebbe fuggire? » Domandò, tenendo il suo sorrisetto beffardo, provocandola. Petra si alzò col capo e la fulminò con lo sguardo; sapeva benissimo che non lo avrebbe fatto, ma anche lei voleva autocommiserarsi ogni tanto. « E poi, se hai ottenuto questa vita, è perché tu e solo tu sei in grado di viverla. » Questa frase riuscì a far scappare un a risata alla velocista.
Petra;; « E questa dove cazzo l'hai letta? Su Tumblr? Non dirmi che ti sei sforzata per formulare sta roba! » Anche Amelia ridacchiò con lei.
Amelia;; « Preferisci che io dica: "Vedi di non comportarti come una quattordicenne e datti da fare"? » Domandò, guardando lo spirito di Petra rialzarsi da terra.
Petra;; « Sì. » Disse, ancorandosi all'unica cosa che avrebbe mai potuto aiutarla. « Molto meno confezionata come frase motivazionale. » Amelia si alzò accanto a lei, e puntò il palmo aperto della mano destra in avanti. Davanti a loro si fermò un piccolo buco, che in pochi secondi divenne un vero e proprio portale nero. Esattamente delle grandezza adatta per accogliere Petra, esso non lasciava trapelare niente: poteva condurre ovunque, ma entrambe sapevano la destinazione. L'albina ne approfittò per prendere qualche respiro profondo.
Amelia;; « Ora sai dove vieni, presto saprai dove andare. » Annunciò. Petra si voltò un'ultima volta verso di lei. « Ci vedremo dall'altra parte, Quicksilver! »
Petra;; « Grazie Amelia. » Petra le sorrise sincera, prima di voltarsi nuovamente in avanti e prendere a correre. Sentiva, man mano che si avvicinava al portale, che il suo corpo stava nuovamente prendendo forma, come un'evoluzione del suo stesso spirito. La voragine oscura si fece sempre più grande: Petra si sentì come se stesse arrivando all'ultimo secondo, con il respiro mozzato e l'eccitazione di poter aggrapparsi a qualcosa: lei stessa. Lei poteva decidere, lei poteva cambiare tutto sul suo conto, lei avrebbe potuto fare del suo nome un qualcosa a cui tutti potessero guardare con rispetto e ammirazione. Lei lo sapeva e basta. In fondo, per quanto difficile poteva essere, Petra sapeva che una grande e misteriosa avventura la aspettava. « La vita appartiene a me, ed è ora che io me la riprenda. » Annunciò, sussurrando, e il portale si chiuse dietro di lei. 


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