XII° - Crepature irrestaurabili.

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Il calore dei giorni che susseguirono non raggiunse l'anima di Petra. Alla mutante sembrò di vivere in una bolla, completamente isolata. L'energica ed incontenibile Quicksilver non esisteva più; ella venne sostituita da un'ammasso di brutti pensieri, riflessi da occhi vitrei. 
Sharon;; « Sei certa di voler vederli..? » Chiese, alquanto incerta.
Petra;; « Facciamo in fretta. » Sharon annuì ed andò ad aprire la valigia davanti a lei. Era la stessa valigia che, precedentemente, aveva catturato l'attenzione di Petra. Dentro di essa vi erano contenuti i vestiti di Pietro che Sharon aveva nascosto la prima sera che Petra mise piede in quella casa. La mutante mise mano a tutti quei capi enormi e li tirò fuori uno dopo l'altro: li scrutò attentamente, girandoli e rigirandoli. Uno in particolare catturò la sua attenzione: Si trattava di una maglia a maniche lunghe, avente diverse cromature di argentee separate da linee blu e bianche. La mutante la tirò fuori, osservandola in tutta la sua interezza.
Sharon;; « Quella la usava per combattere.. » L'albina si alzò dal letto, portando la maglia con sé in bagno. « Petra..? » La bionda decise di andare a vedere, quindi sgattaiolò via dalla camera e si mise nascosta dietro la porta socchiusa del bagno. La donna vide Petra infilarsi la maglia: le stava larghissima e, per questo, cercò di aggiustarsela in ogni modo possibile, non riuscendoci. Appariva così triste e sconsolata, coperta da vesti che non erano le sue. Sharon non poté rimanere in disparte, per questo aprì la porta, e Petra fece un balzo, non aspettandoselo. « Petra, tesoro.. » Immediatamente, la maglia di Pietro venne sfilata via e buttata a terra. « Ma.. »
Petra;; « Sto andando in doccia, esci per favore. » Chiese, come se lei non l'avesse mai vista nuda.
Sharon;; « Amore, vorrei solamente che tu mi parlassi.. Sinceramente, di tutto ciò che pensi. » Rispose, in tono di supplica, ma venne spinta via dalla mutante.
Petra;; « Io, invece, vorrei stare da sola, se non ti dispiace. » Puntualizzò con un'amara ironia e, ancora una volta, la donna venne sbattuta fuori dalla bolla di Petra. Queste e altre situazioni di rifiuto divennero, con una velocità spaventosa, la normale routine quotidiana: ogni volta che Sharon provava a raggiungere psicologicamente la mutante, quest'ultima rifiutava sempre. Nel giro di una settimana scomparvero gli sguardi, non vennero pronunciate più dolci parole, gli abbracci divennero sempre meno forti, le labbra sempre più distanti e il calore del sesso sempre meno intenso. Kimberly tornò ad essere la sconsolata e brontolona terranova del periodo di assenza di Pietro, sempre in disparte e buttata a terra a poltrire. La mutante non calcolò minimamente il cellulare, dimenticandosi quindi dei Bastard Ryders e ignorando i continui messaggi di Jason riguardanti l'esito dell'incarico che le era stato affidato. Nonostante, il più delle volte, Petra non avesse bisogno di dormire in abbondanza, prese l'abitudine di non alzarsi dal letto prima di mezzogiorno. Se ne stava prona nel letto, a scacciare via ogni sorta di pensiero che occupasse la mente, nel mentre che ascoltava i rumori provenienti dal salotto. Uno di questi, una voce tanto riconoscibile quanto fastidiosa, sproloquiava al telegiornale delle 8 di mattina.
SJK;; « ..Cosa penso di coloro che mi danno del "razzista"? Penso che dovrebbero impiegare il loro tempo in maniera più costruttiva. Sul serio! Se questo è davvero il tentativo dei liberali di attaccarmi, il massimo della reazione che si può avere da parte mia è un'amara risata. Quì non si tratta di neri, di ebrei o di cinesi: è un discorso ben più ampio, si tratta della salvaguardia della specie umana. A questo proposito vorrei lanciare un breve, quanto semplice, messaggio a tutti i miei sostenitori: privilegiatevi, mettetevi sempre al primo posto.. In poche parole: siate razzisti, e siate fieri di esserlo. »
Sharon;; « Vado a lavoro.. A dopo.. » Queste erano le parole che, ogni mattina alle 10, venivano rivolte ad una Petra in dormiveglia. Una frase alla quale Sharon non ottenne mai risposta. La mutante, pur avendo a disposizione delle ore libere, si abbandonò alla noia e alla monotonia. Il fatto che mangiasse poco e male altro non fece che peggiorare il rapporto col proprio corpo; già critico e profondamente sconvolto dalla crudele realtà. Si aggiunse il ciclo, che scatenò una reazione talmente talmente esagerata da essere alquanto esilarante, e il grasso in eccesso nei fianchi e nelle cosce. Il momento della doccia, che dovrebbe essere rilassante e ristoratore, per Petra era un incubo vero e proprio. L'albina cercava di non guardarsi o di farlo il meno possibile, perché sapeva che avrebbe notato soltanto difetti, imperfezioni che sicuramente Pietro non aveva. Al solo rivedere l'enorme cicatrice sulla gamba sinistra impallidiva e incominciava a tremare. Il mutante non l'aveva mai abbandonata. Per quanto inconsciamente cercò di allontanarlo, non ci riuscì. Presa da un senso di inferiorità, capitò un giorno in cui prese le forbici da cucina e raccolse tutti i suoi capelli nell'altra mano; si bloccò mezzo secondo prima di tagliarseli. Non lo avrebbe mai detto a Sharon, né mostrato in alcun modo, ma si sentiva davvero uno schifo con se stessa. Quello che Petra stava passando era un periodo di totale rassegnazione, che non faceva invidia a quello Leopardiano; sebbene il disagio, artisticamente parlando, fosse un sentimento nobile e giusto, quello della mutante altro non era che un motivo di perdita di qualsiasi tipo di impegno. Prese una decisione: quella di abbandonare i Bastard Ryders Detroit.
Jason;; « Cazzo, Q. non abbiamo più avuto tue notizie. Eravamo preoccupati che fossi morta. » Esclamò, salutandola dandole il cinque: Petra lo restituì fiaccamente.
Petra;; « No.. Non sono morta.. » Erano le 9:00 di sera, e i sei si erano dati appuntamento in uno dei vicoli vicino al monolocale di Jason.
Kiddo Lee;; « Dai Q.! Raccontaci come hai massacrato di botte quella là! » Incalzò, senza esitare.
Big Rilla;; « Scommetto che ti è bastato un pugno per staccarle la testa dal collo! » Proseguì.
Petra;; « Ragazzi, io.. » Tentò di fermarli, ma non ci fu verso.
Nuke;; « Rifugio nuovo, arriviamo!! » Esclamò, seguito dalle risate di Kiddo Lee e Big Rilla.
Petra;; « Aspettate.. La verità è che.. »
Jason;; « Che Quicksilver è stata tutto questo tempo fuori dai giochi solamente per tornare più forte e cattiva di prima! » Seguì una risata malvagia.
Big Rilla;; « WORD! WORD! » ripeté, in accordo.
Petra;; « Io devo dirvi una cosa! » Le mani di Sage si posarono sulle sue spalle, e la donna incominciò a sussurrarle.
Sage;; « Tesoro, so che non è stato facile.. Ma ti riprenderai, ne  riparliamo dopo, okay? » La mutante non prese bene quel tono da sorella maggiore.
Petra;; « Riprendermi??! » Spalancò gli occhi, esterrefatta.
Big Rilla;; « Ve lo dico io, questa è la femmina più maschiaccio che io abbia mai visto! » La indicò.
Petra;; « ..Cosa??! » Si voltò verso di lui.
Nuke;; « Con lei scaleremo i ranghi! » Esclamò.
Jason;; « Immaginati se fosse un maschio, sarebbe temuta da chiunque! » Sovrappose la voce a quella degli altri.
Petra;; « TACETE! » Urlò, così forte da sovrastare le voci degli altri cinque, che rimasero sorpresi dalla reazione di Petra. Big Rilla e Nuke impallidirono, mentre gli altri si guardarono in silenzio. « Io non ho ucciso la donna del maniero. » Sage si lasciò scappare un piccolo sorriso, rincuorata da quella rivelazione, mentre gli altri quattro sgranarono gli occhi.
Nuke;; « Beh.. L'avrai almeno.. Sì.. Insomma.. Sbattuta fuori, 'ight? »
Petra;; « No. Lei.. è ancora là. » Abbassò lo sguardo, dopo aver rivelato, una volta per tutte, il suo fallimento.
Jason;; « ..Perché? Avevamo così tanta fiducia che tu ce la potessi fa- »
Petra;; « Dovresti imparare a dare fiducia a qualcun altro, allora! » Alzò di nuovo la voce, guardandolo inviperita.
Kiddo Lee;; « Che ti succede, Q? » Domandò.
Petra;; « Succede che non so fare queste cose, ecco cosa succede! » In quel momento, la mutante si sentì davanti ad uno dei più malvagi specchi che l'uomo avesse mai costruito, che cercava in tutti modi di mettere in luce le falle dell'albina, tirandole fuori dalla sua bocca.
Big Rilla;; « Ma tu.. Tu sei Quicksilver, non c'è niente che tu non possa fare.. Puoi battere chiunque.. » Tentò di consolarla, peggiorando solamente la situazione.
Petra;; « E' proprio questo il problema. » Indicò Big Rilla, come se il povero ragazzo fosse la causa di tutto. Le guance della mutante si gonfiarono, mentre si preparò al dolore che avrebbe provato nel dire quello che stava per dire. « Io non sono Quicksilver, non lo sono mai stata! Esattamente come non sono mai stata una gangster. » E, in velocità, si tolse la propria flag rossa, con gli occhi gonfi di lacrime e la sbatté sul petto di Jason. Tutti la stavano fissando, sicuramente erano sul punto di giudicarla, e Petra si trattenne con tutta la forza che poté.
Jason;; « Hai ragione.. » Petra tirò su col naso e una lacrima scese perpendicolarmente, bagnandole la maglietta. « Tu sei Petra. » La mutante spalancò la bocca: davvero Jason aveva rivelato il suo nome agli altri? « Ed io sono Jason. » Che stava succedendo? Perché il ragazzo le stava dicendo cose che già sapeva?
Big Rilla;; « Io sono Dennis. » Fece un passo in avanti, guardando la sempre più incredula mutante.
Nuke;; « Io sono Sean. » E fece lo stesso.
Kiddo Lee;; « Uff.. Clarence. Mi chiamo Clarence. » Si avvicinò pure lui.
Sage;; « Io sono Joanna. » Petra sobbalzò, proprio quando la donna incominciò ad accarezzarle la schiena: era lei la nipote di zio Sam! In quel momento, però, non pensò a lui: Petra, infatti, si lasciò andare in un pianto liberatorio. Commossa e stupita, venne avvolta dall'abbraccio di gruppo di tutti i suoi compagni: questa volta, la mutante, era circondata da un vero scudo, costruito dal calore dell'amicizia.
Jason;; « Noi siamo una famiglia, e la famiglia non lascia indietro nessuno. » Concluse, con poche ma efficaci parole.
???;; « ECCOLI!! SONO LORO!! »
???;; « CAZZO FANNO QUESTI FROCI DI MERDA?? HAHAAHAHAHA!!! »
???;; « GUARDA!! C'E' ANCHE QUELLA PUTTANELLA DAI CAPELLI GRIGI! »
???;; « LANCIA LANCIA!! PREPARA LA VALIGIA, DON W!! » Quattro membri dei Heists, a bordo di una Cadillac, urlarono a squarciagola contro i sei, che non realizzarono immediatamente ciò che stava succedendo. La macchina sfrecciò davanti a loro, ad una vicinanza pericolosa, e dal finestrino posteriore uno di loro lanciò qualcosa. Petra, a causa della scarsa illuminazione e dalla vista appannata delle lacrime, non vide che cos'era; ma sia Big Rilla che Jason la presero e la strattonarono via, assieme agli altri tre. Quella cosa, al contatto col suolo del marciapiede, esplose: era una molotov. Non fu l'esplosione a recare danno, quanto il fatto che tutti vennero scaraventati, chi più e chi meno, rovinosamente, a terra. I quattro Heists scesero dalla Cadillac, chi coi col coltello a scatto e chi con la glock, e si avvicinarono a Big Rilla.
???;; « Ti sei fatto un bel volo, vero ciccione? » Iniziarono a prenderlo in giro, uno di loro gli diede un calcio sul fianco.
Clarence;; « Lasciatelo in pace! » Urlò, mentre Big Rilla faceva fatica a rialzarsi, a causa del dolore. Uno dei gangster puntò la pistola verso Kiddo Lee, con fare minaccioso.
???;; « Hai detto qualcosa, coglione? » Ringhiò.
???;; « Guarda quì cosa abbiamo! » Il terzo prese con forza Sage e le strattonò. « Divertiamoci un po', prima di buttarli nel fosso! »
Joanna;; « Lasciami, figlio di puttana! » Si dimenò, energicamente, allentando la morsa dell'uomo.
Jason;; « Mollala, stronzo! » Il quarto colpì la nuca di Jason con il manico della pistola, ributtandolo a terra. Il ragazzo si rannicchiò, imprecando a causa del dolore. Nuke, che nel frattempo aveva messo mano alla propria di pistola, dovette subire, al polso, il peso del primo Heist, che lo calpestò. I cinque erano stati neutralizzati, pur essendo in minoranza: tutti, tranne Petra. La mutante non poté sottrarsi dalla paura e dal dolore dei suoi amici, men che meno starsene a guardare; quella fu proprio la situazione adatta per mandare all'aria ciò che, nello sconforto e nella disperazione, aveva detto in precedenza. Con coraggio e nervi saldi, scattò in piedi.
Petra;; « Vi siete dimenticati di me, non sapete fare proprio un cazzo. » La mutante lanciò codeste parole in tono di sfida, attirando l'attenzione dei quattro. Quest'ultimi si guardarono perplessi per un momento, per poi sghignazzare; voltarono le spalle ai cinque, e si avvicinarono alla mutante. Quello che aveva colpito Dennis fu il primo a parlare.
???;; « Dov'è la tua flag, dolcezza? » La minacciò, puntandole il coltello alla gola, ma Petra non si fece intimorire.
???;; « La vita di strada non fa per te, bambola. » Continuò il secondo, spintonandola via, e Petra non si oppose.
???;; « Ora hai finito di giocare a fare la gangster! » Mostrò i denti, come un cane rabbioso.
???;; « Voi bianche siete brave solamente a succhiare il- » Ma prima che potesse finire la frase, il quarto delinquente si trovò a mezz'aria, sbalzato da un uppercut talmente violento che, all'impatto, gli fece saltare un paio di denti.
???;; « WHAT-THA-F- » Il primo ad accorgersi dell'accaduto fu il secondo a subire la furia della mutante, ritrovandosi col respiro strappato via da un pugno diretto allo stomaco.
Petra;; « Sapete.. » Uno dei due provò ad aggredirla da dietro, ma un calcio rotante segnò il fallimento dell'impresa. « Mi ricordo di voi, al campo da basket.. » Ne rimase solamente uno, e Petra si girò lentamente, verso di lui: era a dir poco terrorizzato e a malapena riusciva ad indietreggiare. « Avevate tutti quell'identica espressione.. » Continuò a parlare, in tono minaccioso.
???;; « Ti prego, n-non farmi del male.. Io non ti ho f-fatto n-iente.. » L'uomo indietreggiò fino a sbattere contro il corpo robusto di Big Rilla, che lo fece cadere in ginocchio. I cinque si erano rialzati, e tutti loro erano pronti a scagliarsi violentemente su di lui.
Petra;; « Cosa c'è? La vita di strada non fa per te? » Lo guardò dall'alto, beandosi del ribaltamento della situazione. « Questo è per il campo da basket, figlio di puttana! » Tutti i sei si accanirono violentemente su di lui, non risparmiando nemmeno gli altri tre: un atto di violenza risolto con la violenza. Per strada, così come nella Savana, vigeva la legge del più forte. Ciò che accomunava i gangster con gli animali feroci della prateria era la paura nei confronti di un super predatore, e Petra incarnava perfettamente l'ideale più subdolo di super predatrice della strada. Sebbene qualsiasi altro tipo di super predatore si avvalga della propria superiorità per un bisogno primario, l'albina venne colta dal desiderio di bearsi della propria mutazione per il semplice gusto di farlo. Provò piacere, un piacere immenso fare del male: a pensarci bene lo provò tutte le volte che arrivò ad usare la violenza.. Al pub, contro i bulletti della scuola, i poliziotti, alla campo da basket. Ora quì, con l'aggravante di aver trovato un senso, un motivo per svegliarsi la mattina. I portafogli dei quattro vennero svuotati, e le chiavi della Cadillac rubate come trofeo di caccia; come una banda di pirati, salparono sulla "nuova nave" con estrema euforia. Kiddo Lee, alla guida, premeva sull'acceleratore con esuberanza.
Clarence;; « DAMN!! SENTI COME CANTA! » Esclamò, mordendosi il labbro come se si trovasse davanti ad una modella di Instagram.
Sean;; « Ora puoi buttare via quel catorcio! »
Dennis;; « Lo puoi ben dire, man! » E diede il cinque a Nuke, dal sedile posteriore.
Joanna;; « Come stai, tesoro? » Sussurrò a Petra, in mezzo a tutta quella confusione, nel mentre che quest'ultima era intenta a fissare il cielo senza stelle, fuori dal finestrino.
Petra;; « Non sono mai stata meglio. » Lanciò un sorrisetto beffardo all'amica, che venne subito ricambiato. « Tu? »
Joanna;; « Sai come la penso riguardo a queste cose.. Ma per la prima volta mi è piaciuto farle. Lasciatelo dire, Petra.. Sei intoccabile e travolgente: in tutto quello che fai. » Replicò, sempre più a bassa voce.
Petra;; « Ah sì? Dimmi di più. » Si girò totalmente verso di lei.
Joanna;; « Potrebbe essere un'ulteriore talento ma.. Qualsiasi cosa fai o dici, ha un effetto sugli altri.. Tu puoi davvero fermare tutto questo. »
Petra;; « Tutto questo? »
Joanna;; « Tutta questa merda, Petra.. Le sparatorie, le aggressioni.. Sono stanca di far parte di questo mondo e non avere la pretesa di poter tornare a casa sana e salva. Tu puoi davvero aiutarci: sei intoccabile! Tu potresti umiliare chiunque.. Ti basta poco per rispettata e temuta. » Petra notò che Sage si stava spingendo sempre più verso di lei. « Io odio la violenza, in ogni sua forma.. Ma guardiamo in faccia alla realtà: finché non ci sarà nessuno che tutti temono, tutto questo continuerà.. E non avrà mai fine. » La mano della donna si posò sulla guancia di Petra, e la mutante si sentì leggermente stranita da quel gesto. « Hai davvero dei bei occhi, sai? »
Petra;; « Beh.. Ti ringrazio, ma.. Che mi dici di Herai? » La mano di Sage si spostò dalla guancia di Petra alla bocca, tappandogliela.
Joanna;; « Ma che cazzo?! Petra, avvertimi prima di uscirtene con quel nome! Ci potrebbero sentire! » Sussurrò, a denti stretti.
Petra;; « Jo, siamo nella terza fila di sedili, non ci sentiranno! » In effetti, Petra non aveva tutti i torti: i quattro erano intenti a crogiolarsi nella vittoria dei Bastard Ryders Detroit, facendo festa con qualche canzone di 50 Cent.
Joanna;; « E va bene, che vorresti sapere? » Domandò.
Petra;; « Jason me ne parlò, ma non seppe dirmi molto. Sai, mi sono sentita davvero bene prima, molto meglio in effetti.. E' come se avessi capito che devo fare proprio questo, ma questi gangster ormai son diventati mosche per me.. » Petra strinse i pugni, mostrandoglieli fieramente.
Joanna;; « Quindi vuoi alzare la posta. » Sospirò. « Noi non parliamo mai di Herai, mi stupisce che Jason te ne abbia parlato. La situazione è ancora confusa, tanti di noi non si sono dimenticati delle sparizioni.. Ha fatto molte vittime, ed è come se agisse nell'ombra: non sappiamo nulla di Herai Dan Nomas. Per quanto può essere certo, potrebbe essere il nuovo Ku Klux Klan.. » La donna non le disse nulla di nuovo, e Petra poté confermare il fatto che, di questo fenomeno, nessuno sapeva nulla.
Petra;; « Non ha ancora incontrato me. » Affermò, troppo fiera per ridimensionarsi.
Joanna;; « Petra, è come sfidare un fantasma. Ne sei davvero sicura? »
Petra;; « Ovvio che ne sono sicura! L'hai detto tu: io sono intoccabile! » E le lanciò un occhiolino. La Cadillac venne parcheggiata nel parcheggio di un vicino Wallmart, dove Kiddo Lee aveva intenzione di festeggiare la prima guida della vettura.
Jason;; « Hey, Petra! »
Petra;; « Mh?! » Jason le porse la mano che stringeva la flag di Petra.
Jason;; « Bentornata, Quicksilver. » Un boato d'approvazione risuonò quando Petra si allacciò la bandana alla fronte. Jason e gli altri applaudirono e intonarono il coro: "Hit 'em up, Petra, Hit 'em up!" così forti che qualche passante si voltò a guardarli, non capendo cosa stesse succedendo, ma soprattutto non capendo quanto giovava all'albina quella reazione. Quella sera Petra si dimenticò di tutti i problemi: non pensò più a Pietro, né ad Sharon e nemmeno alla piccola ed innocente Kimberly, quasi come se si fosse distaccata da tutta la tristezza e la miserabilità che contraddistinse quel periodo. La mutante era uscita di casa con la determinazione di arrendersi, e sarebbe tornata con un nuovo movente: sopravvivere nella vita di strada, un qualcosa che non era garantito per nessuno. Si fece festa in quel parcheggio, insultarono il ministro a squarciagola, fumarono i blunt approvvigionati da Nuke e ballarono goffamente le canzoni di T-Pain a tutto volume dallo stereo della macchina; si decise, inoltre, che il prossimo rifugio dei Bastard Ryders Detroit sarebbe stato il monolocale di Jason, a patto che ci si assicurasse, andando lì, di non essere né visto né seguito da nessuno. Il ritorno a casa, invece, fu piuttosto deprimente: Petra sapeva che, facendo questo, si ritornava tra quelle mura dove la passionalità del rapporto di coppia con Sharon sembrava essere svanita da diverso tempo. Nonostante fosse lei a rifiutare i tentativi della bionda, all'albina non piaceva per niente quella situazione, ma non riusciva ad andare oltre le sue bugie, nemmeno con tutte le ragioni che aveva. Kimberly era ancora sveglia ad aspettarla, e per un cane placido come il terranova, questo voleva dire tanto; la piccola stava a poco a poco crescendo e, con la sua statura, anche le sue necessità di essere seguita e controllata. Purtroppo per lei, il suo sviluppo non poté capitare in un momento peggiore: Petra, nei giorni a venire, decise di passare molto meno tempo a casa e dedicarsi interamente a farsi un nome nei ghetti di Detroit. Quicksilver, già conosciuta dopo ciò che successe al campo da basket, divenne una vera e propria figura di riferimento per piccoli e grandi gangster.
Clarence;; « Praticamente ora sei Don Vito Corleone al femminile! » Le diceva, in tono di ammirazione. Molto spesso capitava che altri Savages la trattassero come una monarca, obbedendo ad ogni suo schiocco di dita. Petra sfruttò l'occasione per adornarsi di vestiti di ogni marca: Versace, Gucci, Balenciaga.. Tutto ciò che non necessitava, lei lo voleva. Grazie a lei, tutti quelli rimasti della Bastard Ryders iniziarono ad ottenere il rispetto che si meritavano: non fu immediato, qualche stolto li metteva in discussione; ma quando questo capitava, Petra sistemava tutto in pochi secondi. Non c'erano più notizie di T-Boss, per questo la mutante poté raggiungere i vertici senza problemi, e lo fece divenendo una specie di aggreditrice su commissione. Veniva pagata profumatamente per picchiare Heists di rango S, oppure per sventare ogni loro piano contro i Savages: Petra non faceva vittime, al massimo si spingeva fino al trauma cranico.
???;; « Beh, riguardo al prezzo.. Possiamo negoziare, 'ight? »
Petra;; « Sono 3000$. »
???;; « Eddai, sono un cliente abituale! »
Petra;; « Sono. Tre. Mila. Dollari. E ringrazia che non ti faccio ripagare le Air Jordan sporche di sangue. » Puntualizzò, assottigliando lo sguardo. Ormai, per lei, i soldi assunsero un valore malsano: più ne aveva e più era soddisfatta, più era soddisfatta e più non pensava all'amnesia, più non pensava all'amnesia e più perse il contatto con la realtà. Non le interessava cosa succedeva a casa; affinché il lusso di quel mondo illegale e oscuro era presente, tutto il resto le sembrava lontano. La permanenza a casa era solamente di poche ore, giuste quelle che le bastavano per riposarsi un po'. Si poteva benissimo dire che Sharon venne abbandonata a sé stessa, lasciata a quelle mura domestiche ormai sbiadite; tante furono le volte in cui donna provava a parlare alla mutante, ma quest'ultima si dimostrava sempre distante da lei.
Petra;; « Ciao, Kim, Hai fatto la brava, oggi? » Iniziava così il rientrò in casa: con una leggera carezza alla terranova che l'aveva aspettata per ore. Era l'una di notte, e sul tavolo della cucina c'era ancora apparecchiato: lì aveva cenato una sola persona.
Sharon;; « Petra.. » Chiamò dalla camera.
Petra;; « Dimmi. » Rispose, dopo aver sospirato.
Sharon;; « Vieni in camera, c'è una.. sorpresa. » C'era qualcosa di strano nella voce di Sharon, ma Petra non ci fece troppo caso. Visibilmente stanca salì le scale, aprendo la porta della camera. La mutante si trovò davanti una stanza disordinatissima, dove aleggiava un acre odore di whiskey. Sharon la stava aspettando, coricata a pancia in giù sul letto, completamente nuda. La guardava con un sorriso tiratissimo, i capelli completamente spettinati e il mascara colato fin alle guance. « Ciao, bestiolina. » Le fece l'occhiolino e si morse appena il labbro; Petra la guardò stupita, ma per tutte le ragioni più sbagliate.
Petra;; « Si può sapere che è successo qui? E quanto cazzo hai bevuto? » Chiese, alquanto esterrefatta. La bionda, si alzò col busto, non aspettandosi tale reazione.
Sharon;; « Ne era rimasto.. Un po'.. Non ne ho bevuto poi così tanto! » La mutante si piegò a raccogliere tutti i vestiti sparsi per terra e Sharon ne approfittò per andare ad abbracciarla da dietro, darle una pacca sul gluteo e ridacchiare soddisfatta; Petra si spazientì, scrollandosi di dosso la compagna. « Ma che hai..? »
Petra;; « Sono stanca, voglio andare a letto. Dovresti saperlo, ormai. » Ripose i vestiti raccolti nell'armadio, senza prestarci troppa attenzione: d'altro canto, non erano firmati.
Sharon;; « Ho sempre detto che ti stanchi troppo, e non va bene signorina! » Ridacchiò, ritornando vicino a lei. Stavolta poggiò le dita sulle sue spalle, massaggiandogliele, e sussurrò maliziosa al suo orecchio. « Se vuoi, puoi stare sotto.. E so quanto ti piace quando faccio la cattiva poliziotta. » L'alito di Sharon non era un granché, per questo Petra si scostò nuovamente da lei.
Petra;; « Magari un'altra volta, domattina mi devo svegliare presto. » Andò di gran velocità sotto le coperte, togliendosi solamente le scarpe. La donna non demorse, e andò a gattonare vicino a lei, ansimandole all'orecchio. « Sharon, basta. »
Sharon;; « Eddai, amore.. E' da tanto che la mamma sente la mancanza della sua piccola.. » Continuò a sussurrare, spostandole i capelli che le coprivano l'orecchio.
Petra;; « Smettila, va' a dormire. » Ordinò, ma la donna si avvinghiò a lei, disturbandola nel tentativo di addormentarsi. « Sharon, non farmi incazzare. » Grugnì, ma fu proprio quando la bionda tentò di levarle la bandana che Petra esplose. « SHARON, BASTA!! » Esclamò, voltandosi verso di lei, Sharon ricambiò lo sguardo attonita, quasi spaventata. « Non capisci proprio un cazzo, a volte! Voglio dormire, quante volte te lo devo ripetere?? » Continuò, calpestando i sentimenti della propria compagna.
Sharon;; « Io.. S-Scusa.. » Disse, con la voce tremolante.
Petra;; « E vatti a lavare la faccia, sembra che ti abbia truccato Kimberly. » Questa, tra tutte le buonenotti che le due si diedero nell'ultimo periodo, fu senz'altro la peggiore; Petra oltrepassò il limite, spingendo via Sharon per l'ennesima volta. Come un robot, privo di compassione ed empatia, la mutante fu capace di dormire sonni tranquilli; questo, però, non si poté dire anche per la donna. Con tutta la stanchezza emotiva addosso passò una notte da dimenticare, confinata nel rifiuto della persona che amava di più. Più il tempo passava e più diventava disillusa, più i giorni finivano e più Petra si allontanava da lei; quanto avrebbe dato per riavere indietro anche solo un briciolo di quello che era la loro relazione. Tutto accadde così in fretta che non se ne rese conto e, quel che più la tormentava, era non sapere chi avesse rivelato a Petra la verità sulla sua identità. Il fallimento dovuto ad un proprio errore può infastidire, ma uno dovuto ad un fattore esterno, logorava. Sharon si tormentava e ri-tormentava, alla ricerca di un proprio errore, senza riuscirci mai.
Il giorno dopo, la mutante non fece nulla che riguardasse il rubare capi costosissimi o picchiare Heists; Petra, infatti, aveva un appuntamento con Sage. Siccome la conoscenza di Petra nei confronti di zio Sam non tardò a saltar fuori, l'afroamericana invitò l'albina a pranzare tutti insieme, con la partecipazione di zia Marianne: una simpatica signora d'altri tempi, proveniente dal sud-america.
Joanna;; « Petra! Accomodati!! » La invitò, aprendole le braccia sull'uscio della porta; mancava un quarto d'ora a mezzogiorno, ma già si sentiva l'odore del platano fritto. Una Petra totalmente tranquilla e rilassata salutò l'amica, scambiando con lei un abbraccio affettuoso. Successivamente si vide correre incontro una donna dai capelli afro, non tanto alta, che portava un grembiule stropicciato e dei guanti da cucina alle mani. 

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