XX° - Gli eredi del mantello viola.

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Lo spettacolo che Petra tornò a vedere non fu tanto diverso da quello precedente, tant'è che la mutante si aspettò di rivederli tutti: Pietro, Wanda, Cassandra e Darko. La mente dell'albina le offrì una panoramica generale di un ambiente anch'esso spoglio, grigio e desolato, senza focalizzare l'attenzione su un punto ben preciso. Strade di bassifondi, strade di periferia, strade di quartieri dove regnava l'anarchia. Petra conosceva bene quegli anfratti; non erano tanto diversi da quelli da lei frequentati: luoghi dove l'istinto di sopravvivenza obbligava ragazzini a cose indicibili. Droga, furti, prostituzione, sparatorie e le scommesse su scontri clandestini avvolgevano il tutto come un enorme piovra. Inquietanti e sinistri schiamazzi aleggiarono indisturbati, sicuri del fatto che nessuna volante della polizia potesse disturbarli. A nessuno fregava niente di quei quartieri. Petra inorridì di fronte a ragazzini intenti a farsi di crack nascosti dietro ad un bidone dell'immondizia; le tremarono le gambe nel vedere una ragazzina dagli occhi tristi scendere da una macchina nera con le mani tremanti che stringevano banconote; le pianse il cuore nel vedere un bambino, di nemmeno dieci anni, girovagare da solo con un cappello in mano a chiedere l'elemosina. Questi elementi misero, nella mente di Petra, il pensiero che forse, la vita da strada, non l'aveva mai né vista né vissuta realmente. Troppo concentrata sulla ricchezza e sul prestigio del proprio nome non aveva mai realmente considerato la sofferenza che sottostava ad un grande gangster. In mezzo a quella società anarchica, un ragazzino si aggirava tenendo stretto un enorme sacco pieno di cose da mangiare, guardandosi ininterrottamente attorno per assicurarsi di non essere seguito. Pietro si mosse di vicolo in vicolo e solo lui, in quel momento, poteva strappare via Petra da tutte quelle scene orribili. Non voleva essere notato, come Petra le prime volte, per questo dovette venire rincorso da quest'ultima per non essere perso di vista. La mutante notò come Pietro, oltre al fatto che non portava più la bandana nera degli apostoli di Devana, non fosse ancora arrivato a muoversi tanto veloce quanto il suono. Pietro tirò un sospiro di sollievo solo quando si intrufolò dentro un'abitazione abbandonata, molto simile a quella dove abitava Raven a Melvindale. Petra entrò con lui, guardandosi bene intorno. L'ambiente era messo in condizioni veramente pietose: polvere, ragnatele, travi pericolanti, l'intonaco delle pareti rovinate e il tetto di legno consumato che gocciolava rumorosamente. Wanda andò ad accogliere il fratello, non aspettando altro per mettere le mani sulla refurtiva. Inutile dire che la situazione dei due era congrua a quella della casa. 
Wanda;; « Finalmente sei arrivato! » Sussurrò, incominciando a rovistare in quella busta con le mani sporche.
Pietro;; « Non è molto, da domani dovrò andare più lontano. » Sospirò l'albino, andando a sedersi su uno scomodissimo e impolverato divano. Sul tavolino di fronte prese un joint lasciato a metà dalla sera prima, e tirando fuori un accendino dalla tasca lo riaccese. « Ci stanno più controlli di prima. » Incominciò a farsi qualche tiro.
Wanda;; « Controllano solamente quello che vogliono loro. » Puntualizzò, andando a sedersi accanto a lui e poggiando successivamente la testa sulla spalla del fratello. Teneva tra le mani una mela, alla quale diede un morso vorace.
Pietro;; « Wanda, sai benissimo che è solo grazie a questo che possiamo fare quello che facciamo, ogni giorno. Alla fine è sempre stato così. » Le porse il joint, e la sorella non si fece troppi problemi ad accettare la condivisione. Ella, per ricambiare, fece mordere la propria mela al fratello.
Wanda;; « Tutto questo non durerà per sempre, Pietro. » Scosse la testa, dopo aver espirato rumorosamente. 
Pietro;; « So già che un giorno dovremo abbandonare questa fogna e cercarcene un'altra, cerco solo di non pensarci. » Si abbandonò totalmente a quel divano, inclinando il capo all'indietro.
Wanda;; « Pensi spesso a.. Mamma e papà? O a Cassandra? Non ti mancano i tuoi amici? » Chiese con assoluta curiosità, alzando gli occhi al cielo.
Pietro;; « Non ci guardi mai nella mia mente, tu? » Domandò curioso, abbozzando un sorriso. « Per strada non esistono amici, esistono persone che tentano di sopravvivere esattamente come te. Il fatto che tu abbia dei principi non significa che ce li abbiano, per forza, anche loro. » Rispose, con una leggera nota di rammarico, mentre Wanda continuava a mangiare la mela. Petra, fuori fuoco e in lontananza, sentì di non essere d'accordo con Pietro. Jason e gli altri erano suoi amici, perché mai avrebbe dovuto dubitare di loro fin dall'inizio?
Wanda;; « E tu, da bravo testone hai dovuto impararlo a tue spese. » E ridacchiò, prendendolo goliardicamente in giro, e Pietro ne approfittò per rubare il frutto alla sorella, mordendolo un paio di volte. Wanda, tentò di riprenderselo, e questa volta fu l'albino a ridere; ma quel momento non durò molto. Pietro non aveva terminato di rispondere alla domanda della sorella.
Pietro;; « Non penso più a mamma e papà. Tento di non pensarci. Voglio riempire la mia testa di ogni cazzata possibile, perché so che penserei solamente al giorno in cui sono stati uccisi. Non che io abbia vie di fuga; le cazzate scarseggiano, e io inizio ad essere sempre più.. Arrabbiato, pieno di rancore e vuoto di pietà. Come se stessi sprecando il mio tempo, come se stessi permettendo a quel "Stark" di farla franca, mentre noi due stiamo ai margini di questo mondo ingiusto! » Il suo tono si fece sempre più agitato e per questo scattò in piedi da quel divano, mettendosi a camminare nervosamente per la stanza, cercando qualcosa su cui sfogarsi. Venne inseguito da Wanda, che gli afferrò il braccio.
Wanda;; « Pietro! Pietro, perdonami! Ne avevamo già parlato.. Non avrei dovuto chiedertelo. » Tentò di tranquillizzarlo, stringendosi nuovamente a lui.
Pietro;; « Non scusarti, Wanda. E' esattamente come mi sento, e non ne posso più di tutto ciò. E' come se li stessimo deludendo, non vendicandoli. Vorrei tanto rimediare, ma non so come. » Ammise, con profondo rammarico. Si poteva leggere, negl'occhi dell'albino, la stanchezza di vedere sé stesso e sua sorella in condizioni pessime, oltre l'umiliazione di non saper come rimediare. In quel momento di vicinanza dei due fratelli, la porta in legno dell'ingresso venne spalancata, e questa colpì fortemente il muro impolverato. Pietro e Wanda vennero colti di sorpresa. L'ombra imponente di un uomo varcò la soglia dell'abitazione, e Petra poté notare che avanzò con una regalità invidiabile. Era alto, ovviamente più alto dei due ragazzini ma anche dell'albina stessa. Man mano che si avvicinava, la luce fioca di quel salotto lo illuminò. Una vestaglia porpora e medievale, abbinata ad elementi di colore viola quali stivali, guanti e un ampio mantello, copriva una corporatura robusta e imponente. Ciò che però saltò all'occhio dei tre era il suo sguardo: glaciale e maligno, ma allo stesso tempo fiero e affascinante. Esso era oscurato da un elmo romano scintillante, che aderiva perfettamente alla sua pelle ruvida. 

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