Petra;; « SHARON!! » La porta della camera venne spalancata da una Petra in preda al panico e dalla confusione. La suddetta sbattè contro la credenza, e il trambusto totale attirò l'attenzione di Sharon e Kimberly. La donna venne riportata bruscamente alla realtà , strappata dalla visione del monitor del suo pc e, dopo essersi accorta dell'arrivo improvviso di Petra, chiuse il computer che teneva sulle proprie cosce e si alzò dal letto, la cagnolina fece lo stesso. Sia la donna che Kimberly si avvicinarono preoccupate: la mutante era chiaramente agitata, non riusciva a placarsi in alcun modo; ella avanzò su e giù per la stanza.
Sharon;; « Petra..? Petra, tesoro, che succede? » Kimberly abbaiò e l'albina decise finalmente di sedersi a capo del letto.
Petra;; « Okay, allora.. Sharon.. Voglio che tu sia sincera con me.. Me lo prometti?? » Rialzò lo sguardo, e la indicò: il suo tono era serissimo e molto basso. I suoi occhi, per quanto ci provassero a rimanere fermi e concentrati, non smisero di vibrare e così anche le sue labbra, per quanto le serrasse. Sharon, che stava davanti a lei, posò una mano sulla sua spalla; la guardò, alquanto confusa.
Sharon;; « Amore ma.. Certo che sì! Non devi preoccuparti di questo.. » Nonostante la bionda tentasse di tranquillizzarla con un sorriso e un lieve massaggio alla spalla, Petra rimase totalmente immobile ed impassibile, come una statua. « Petra? » La mutante fece un lungo respiro, e dopo aver raccolto tutte le sue forze sussurrò un nome, esattamente quel nome.
Petra;; « ..Pietro. » Sharon spalancò gli occhi, e tirò via la mano che aveva posato sulla sua spalla, portandosela alla bocca. « ..Ti dice niente questo nome? » La bionda incominciò ad indietreggiare, molto lentamente. Kimberly abbassò le orecchie e guaì appena. Petra, per niente consolata dalla sua reazione, si alzò in piedi. « Sharon.. Chi è Pietro..? » La donna indietreggiò ancora, sbattendo contro l'anta dell'armadio: era in trappola. Petra la afferrò, e la tirò a sé, aggrappandosi ai vestiti di Sharon. Quest'ultima cercò di evitare il suo sguardo, ma fu impossibile, perché Petra alzò la voce. « Dimmi chi è!!! Dimmelo, io lo devo sapere, Sharon!! Chi è Pietro?!!! »
Sharon;; « ..Sei tu. »
Le gambe cedettero, tutto il corpo cedette. Petra scivolò via da Sharon, finendo per terra. Tenendosi in posizione simil-fetale, la mutante guardò sconcertata la bionda, con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. Quello che all'inizio sembrava uno scherzo di pessimo gusto, divenne una visione notturna e, successivamente, realtà. Petra non riuscì a rispondere, tutto ciò che fuoriuscì dalla sua bocca erano versi indecifrabili. Non doveva scoprirlo così. « Va tutto bene, tesoro.. Non preoccuparti. Tutto ti sarà più chiaro quando riusciremo a farti tornare come prima. » Tentò di consolarla, fallendo miseramente. Petra indietreggiò, strisciando via da lei, scuotendo la testa in cenno di disapprovazione. « Non hai niente di cui aver paura. » Mosse alcuni passi verso di lei.
Petra;; « No.. No, no... » Continuò a rifiutare ciò che stava sentendo, una volta trovato il modo di rialzarsi ed allontanarsi da lei. Sharon le tese la mano, ma Petra la schiaffeggiò via.
Sharon;; « Risolveremo tutto, insieme! » Petra strinse i pugni, visibilmente agitata e tremolante. Le sue gote e velocemente il resto del viso si arrossarono. Le labbra, separate, mostrarono i denti stretti e serrati, come quelli di un cane minaccioso. Alzò le braccia, mettendosi in guardia, nel mentre continuava ad indietreggiare. « Dobbiamo parlarne, da chi lo hai saputo? » Petra rispose immediatamente.
Petra;; « No! Non ti avvicinare!! » Il suo corpo era tutto una vibrazione, ma la mutante cercò di rimanere più minacciosa possibile. Kimberly impazzì, lasciandosi andare in un latrato.
Sharon;; « Amore, ti spiegherò tutto ciò che vuoi sapere.. Vieni quì! »
Petra;; « HO DETTO NO! LASCIAMI IN PACE! O IO.. »
Sharon;; « Hai paura, amore.. Sei spaventata.. Lascia che io ti aiuti.. Sono qui per questo. »
Petra;; « Io non ho paura di niente! Sei completamente fuori strada! »
Sharon;; « Chi te lo ha detto, Petra..? » Ribadì la domanda, ma ancora una volta venne ignorata.
Petra;; « Non ha importanza chi me lo ha detto, è..è... è una bugia!! » Tentò di aggrapparsi ad ogni dove, pur di sfuggire alla realtà.
Sharon;; « No.. No, tesoro.. Non lo è. »
Petra;; « Questo scherzo.. Questo scherzo è durato anche troppo! »
Sharon;; « Ti devo far vedere delle cose.. Cose che ti aiuteranno a capire e a ricordare.. Presto troverò il modo di curarti. »
Petra;; « IO NON SONO DA CURARE! » Petra fuggì via, e in un lampo si chiuse in bagno, sbattendo violentemente la porta e usando la chiave per intrappolarsi. Magari, in quel modo, avrebbe potuto difendersi dalla verità. Quelle parole vennero travisate dalla mutante, per questo sulle sue spalle ebbero tutt'altro peso. « Guarda cosa mi tocca sentire, non me lo aspettavo da te! Paura..? Paura di cosa..? Paura di cosa, Sharon??! » Nessuna risposta. « Dici che devo essere curata.. Io non ho bisogno di nessuna cura, hai capito?! » Alzò la voce, ma, ancora, nessuna risposta. « Vi state tutti prendendo gioco di me, sapete una cosa? Non è divertente, io non sto ridendo e presto smetterete tutti di ridere, tu per prima! » Petra si lasciò trasportare dall'irrazionalità del momento, facendo risuonare risate nella sua mente, quelle che, secondo lei, si stavano facendo scambiandola per ciò che non è. La mutante si reggeva al lavandino, interrompendosi con sospiri profondi. « Dicevi che ero bellissima, mentre ora son da risolvere e curare: mi hai detto una bugia, sei stata scorretta! » Petra non lo sapeva, ma Sharon stava proprio attaccata alla porta, non sapendo cosa risponderle. « Io non ho niente che non va! Il mio nome è Petra, e così sarà per sempre!! Io sono bellissima! » Sharon, come al solito, si era spiegata male. Dentro di sé sapeva che quel momento sarebbe, presto o tardi, arrivato; ma arrivò nel peggiore dei modi. Non aveva voglia di chiamare all'ospedale dal quale aveva prelevato Petra, non avrebbe fatto altro che complicare ancor più le cose; che strazio! Aveva fatto tutto ciò che c'era da fare: resettare il telefono, nascondere i vestiti.. Qualcosa o qualcuno doveva averle messo un grosso bastone tra le ruote, ma com'era stato possibile tutto ciò? Questi pensieri tormentarono la bionda a tal punto da dimenticarsi del grosso livido, leggermente attenuato, sulla sua guancia. Dal bagno non si sentivano più le grida di Petra; la donna decise di lasciarla un po' da sola, perché proprio questo era ciò che voleva: essere lasciata da sola, assieme ai suoi pensieri. Era assurdo, tutta quella situazione era a dir poco assurda: ora anche Sharon, la sua compagna, le aveva detto che in realtà era un'altra persona, come se lei non rappresentasse la realtà; ma lei era reale, tangibile, concreta.. Una creatura viva, razionale e capace di provare sentimenti: niente di diverso da qualsiasi altro essere vivente, in un certo senso. L'albina stette per un'ora intera a pensare e a tormentarsi sul come aveva fatto ad essere un'altra persona, senza ricordarsi nulla della suddetta; forse Sharon sapeva veramente qualcosa a riguardo. L'albina se lo augurò per lei: sarebbero stati dolori sennò. La mutante decise finalmente di uscire dal bagno, Kimberly corse immediatamente da lei, e lei la accarezzò. Sharon era tornata in camera, se ne stava seduta sul letto a giocherellare con le punte dei propri capelli dorati, almeno fin quando non si accorse che Petra era uscita. La donna si alzò dal letto e guardò la mutante avanzare dentro la stanza, seguita da Kimberly. La mutante aveva un'espressione stanca e irritata sul volto, ed andò a sedersi al lato del letto, dando le spalle a Sharon.
Sharon;; « Petra? » Dopo qualche secondo, l'albina si voltò verso di lei. « Faccio davvero schifo a parole.. » Petra la interruppe.
Petra;; « Sai benissimo che non è vero, basta solo che pensi a ciò che dici. »
Sharon;; « Io so solo che voglio mettere fine a tutto questo. »
Petra;; « Tutto questo cosa, Sharon? Non mi ami più? Non mi vuoi più vedere? »
Sharon;; « Cazzo: no, no e no.. Io ho bisogno di parlarti, di dirti tutto ciò che non ho potuto in questi giorni. » Ritornò sul letto, avvicinandosi da dietro a lei.
Petra;; « Ti ascolto. » Rispose, dopo essersi girata verso di lei.
Sharon;; « C'è qualcosa che desideri maggiormente.. chiedermi? » Sharon chiese, con non poca incertezza.
Petra;; « Voglio sapere chi era questo Pietro, tutto ciò che sai. » La mutante disse il suo nome con un filo di voce, quasi impercettibile. Sharon, alla richiesta, abbozzò un sorriso, per poi lasciarlo totalmente andare. Petra si sentì inadeguata, fu un vero schiaffo in pieno viso.
Sharon;; « Beh.. Lui era.. Aspetta, te lo faccio vedere.. » Nonostante Petra non morisse dalla voglia di vedere nuovamente quel ragazzo, anzi: non voleva proprio, non la interruppe. Sharon, dopo aver cercato nel suo cellulare la foto adatta, porse il proprio cellulare a Petra. Sul display vi era proiettata una foto di Pietro e Sharon: sembravano davvero felici e stavano davvero bene assieme.
Petra;; « Ma quì.. Quì ha i capelli castani.. Non sono come i miei. » Osservò la mutante.
Sharon;; « Sì, diciamo che non ha impiegato molto a prendere la decisione di tingersi i capelli. Dopo una settimana che l'ho conosciuto decise di farsi bruno; c'è stato per un periodo con quel colore.. La sua ricrescita era svelta, ma non quanto lui, ovviamente.. » La bionda riprese il proprio cellulare e lo ripose sul comodino; Kimberly si era, nel mentre, addormentata.
Petra;; « Come vi siete conosciuti..? » Domandò, aspettandosi un racconto da parte sua.
Sharon;; « L'ho conosciuto in quel pub dove siamo andate giorni fa. E' accaduto tutto così in fretta e, a pensarci bene, sembra assurdo raccontarlo.. »
STAI LEGGENDO
QUICKSILVER
Science FictionPetra Maximoff è una mutante col dono della supervelocità che si trova, di suo malgrado, alle prese di un mondo ostile nei confronti della sua razza. A rendere il suo viaggio ancor più intricato e complesso, ci sarà la scoperta di una vita passata...