IV° - Sfera protettiva.

92 13 0
                                    

La pace e la tranquillità della mattina seguente vennero, inesorabilmente, interrotte da Kimberly che iniziò ad abbaiare compulsivamente alla porta, cosa alquanto insolita per lei.
Nonostante fosse ancora una cucciola, il suo abbaio aveva già un tono grave e deciso. Petra dormiva, avvinghiata a Sharon; il casino che la terranova stava facendo non sembrava urtare la mutante in nessun modo, al contrario della bionda che venne strappata dalle braccia di Morfeo. Aprì lentamente gli occhi, alzando controvoglia la testa dal cuscino; il trucco era sfatto, i capelli disordinati e i vestiti sparsi per la camera da letto. Sia lei che Petra non avevano dedicato le ultime ore al sonno, quanto a compiacersi. Sharon avrebbe tanto voluto rimanere a letto a fissare la dormiente mutante, ma non poteva lasciare Kimberly ad abbaiare in quel modo. Non aveva mai fatto così, cosa la turbava? Con un sonoro sospiro scese dal letto, abbandonando il calore corporeo dell'albina, raccogliendo poi due panni da terra e mettendoseli in fretta e furia. Scese al piano di sotto, visibilmente stanca, fino a quando non vide la cagnolina, che si accorse di lei solo quando si fece sentire verbalmente. 
Sharon;; « Mhh.. Che hai, Kim? » Sussurrò, raggiungendo a porta. Guardando fuori, dal vetro in alto, scoprì che Kim non era la sola a fare tutta quella confusione; tre cani, visibilmente randagi, stavano abbaiando al cancello, saltando contro le sbarre arrugginite. Dovevano appartenere a delle persone scomparse, o semplicemente c'erano anche da prima; nella periferia di Detroit era difficile dirlo. Sharon non ci pensò, ma andò a prendere tre pezzi di pane dalla cesta: di più non poteva dare. Si avvicinò ai cani una volta uscita dalla porta, con la mano destra nascosta dietro la schiena, mentre la sinistra reggeva il pane; i cani erano più rabbiosi che mai. Prima di consegnare loro il cibo, Sharon mostrò la mano destra che reggeva una Berretta M9 e sparò un colpo in aria; i randagi si ammutolirono. « Molto meglio, tesorini. Ed ora andate. » E così il pane venne lanciato. Era perfettamente normale sentire spari in quelle zone, anche se ultimamente molto silenziose, quindi non si preoccupò di problemi con la legge. Era raro vedere autovetture della polizia, anche perché nessuno in quei quartieri aveva le mani pulite. Avere una pistola era essenziale, non potevi neanche lontanamente permetterti il lusso di girare senza "il ferro", soprattutto se eri una donna; anche se Sharon non era una bionda qualunque. Il tarlo che la tormentava era quello di nasconderla agli occhi di Petra; con la mente fragile che si ritrovava, come avrebbe reagito al convivere con una donna armata? Ritornò in casa, con Kimberly offesa e gelosa del fatto che quei cani avessero ottenuto da mangiare da lei. Sharon si ripeté più volte di fare una chiamata al canile comunale, nel mentre che diede la colazione alla terranova. Petra non si era ancora svegliata, quindi cosa poteva fare nel mentre? Dopo aver nascosto la pistola nella sua borsetta, che teneva gelosamente custodita, tornò in camera. Stare tutti quei giorni in ospedale dev'essere stato stressante per la mutante, dato che erano già le 10:00 del mattino e non accennava a dar segno di svegliarsi. Nel mentre che che la guardava, Sharon si ricordò di una richiesta specifica che le fece la dottoressa: resettare il cellulare di Pietro, o Petra a quel punto. Lo doveva avere ancora dentro la borsa e, come una ladra, lo prese in mano. Sbloccandolo poté constatare che la memoria era completamente piena, riempita da loro foto; Sharon, nel rivedere il mutante, le si strinse il cuore e gli occhi le si gonfiarono. Ripensò a tutti quei momenti immortalati. Non pianse, ma il compito di togliere tutto ciò che riguardava lui dal telefono la fece star male, togliendole anche l'appetito. Non aveva il coraggio di pigiare sopra la figura del cestino, ma proprio in quel momento ebbe un idea: perché cancellare, quando poteva trasferirsi le sue cose sul pc? E così fece, collegando con il cavo della caricabatteria i due dispositivi. Si preoccupò che tutte le foto, gli audio e i messaggi di Whatsapp venissero trasferiti, in modo tale che potesse essere sicura di tenere tutti quei ricordi con sé. Non lasciò traccia di Pietro sul telefono, e cancellò le chat di persone a lei estranee ( tutte ), in modo tale che non potesse avere distrazioni di alcun tipo. Lasciò solamente Spotify, in modo tale che potesse ascoltare la musica con la quale Pietro famigliarizzava di più. Non appena chiuse il proprio portatile, ecco il rumore di piccoli piedi che scendevano dalle scale, seguiti dal tap tap di Kimberly che li raggiunsero. Petra si era svegliata, ed ora era alle prese delle coccole mattutine con la terranova, che si strusciava addosso a lei con una visibile agitazione, sbattendo la coda contro i mobili. 
Sharon;; « Ciao, bambolina. » La guardò con una certa malizia, da dietro il divano.
Petra;; « Ciao.. a-amore.. » Lo disse con una certa incertezza; non aveva ancora ben presente come ci si doveva rivolgere, dopo tutte quelle sensazioni provate quella notte dove mille cose son state fatte e mille cose sono state dette, ma spalancò le braccia in cerca di un abbraccio. Sharon rispose pienamente, dandole anche un fugace bacio.
Sharon;; « Hai dormito bene? »
Petra;; « Sicuramente meglio quì che all'ospedale. »
Sharon;; « Ho una cosina per te. » Cambiò argomento, dopo aver ridacchiato per la sua risposta.
Petra;; « Che cosa? » La bionda consegnò nelle mani dell'albina il telefono di Pietro. La reazione di lei fu alquanto incuriosita, si mise a fissarlo e lo sbloccò con facilità, rimanendo incantata da tutte quelle icone. 
Sharon;; « E' un cellulare! »
Petra;; « Oh.. Ed è mio? »
Sharon;; « Oh sì! Ora ti spiego come si fa. Hai sempre avuto dei telefoni piuttosto antiquati, è normale che tu sia confusa. » Detto questo, iniziò a descrivere le funzioni del cellulare, spiegando che Whatsapp serviva solamente per comunicare tra loro due, durante quei rari casi in cui non condividevano la stessa stanza; inoltre, Sharon le spiegò come scattare foto, ascoltare musica ecc. Petra era sempre più contenta del "regalo" ricevuto, ed una volta che Sharon finì di spiegarle venne colta dal desiderio di provarlo.
Sharon;; « Ora vatti a divertire un po', io devo fare alcune cosette. Ti chiamo quando è pronto da mangiare, okay? » 
Petra si alzò, estasiata, con il dispositivo tra le mani, ringraziando ancora la donna. La mutante venne salutata da una lieve pacca sul sedere, e si mise a salire le scale in velocità. La bionda rimase nel salotto, con Kimberly che giocava con la sua pallina, a pensare sul da farsi. Prima o poi Petra si sarebbe chiesta come facesse ad avere una mazzetta da 500 dollari sempre a portata di mano, e quindi avrebbe dovuto inventarsi un lavoro. Cambiare vita di punto in bianco era quasi impossibile, soprattutto per lei; soprattutto per quello che negli anni era diventata. Si alzò dal divano, prese il pc con sé, e a passi felpati si allontanò, aprendo la porta situata dietro la cucina, che dava alle scale che conducevano al seminterrato. Richiuse la porta con le mandate, in modo tale che Petra non potesse raggiungerla; oltre quella porta non doveva mai andare. Nel mentre che Sharon si rifugiò nel proprio stanzino, Petra era ormai risalita in camera sua. Se ne stava coricata a letto, rilassata e del tutto incurante, a pigiare i pollici sullo schermo del cellulare. Si scattò come minimo trenta foto, prima di aprire l'icona di Spotify. La donna le disse che poteva ascoltare la musica, e si trovò davanti ad un elenco di canzoni. Piccolissimi quadratini bianchi componevano sullo schermo nomi altisonanti e alle volte difficili da leggere.
Petra;; « Wu-Tang Clan.. MF Doom, Mobb Deep, The Notorious... B.I.G. , Rakim, Nas.. » Scorse il dito sul display, leggendo tutti quei nomi. Chiaramente non conosceva nessuno degli artisti, ipotizzando che fossero stati tutti selezionati da Sharon per lei. In realtà l'Hip-Hop era l'unico genere musicale che piaceva a Pietro, quello a cui era da sempre stato legato. Petra decise di farne partire una, poi un'altra e un'altra ancora. Arrivò a starsene stesa ad ascoltare musica per ben due ore, ma per un buon motivo. Petra che ascoltò quei versi con molta attenzione. Divenne una barchetta cullata dalle onde del mare, che nonostante fosse agitato, non le mise alcuna soggezione; si parlava di criminalità, sparatorie, spaccio di droga ed ogni realtà che riguardava la vita da strada. I quartieri che venivano descritti erano molto simili a quelli di Detroit, che la mutante poté osservare in macchina con Sharon la sera prima: persone che vivevano in condizioni pessime, al limite dei diritti umani, relegati ad una vita di espedienti e tante volte senza possibilità di riscatto sociale. Il Rap doveva essere l'unico modo che queste persone avevano per esprimersi e Petra non poté risparmiarsi dal permettere a questi di sconvolgerla psicologicamente, ma non ci riuscirono. Non perché non bravi, non per una presunta insensibilità da parte dell'albina, ma perché sollecitarono in lei una sensazione di DeJa-Vu; come se avesse visto anche lei, con i propri occhi, tutte quelle cose: com'era possibile? La risposta, oramai, la sappiamo già. L'unica cosa certa per Petra era che non avrebbe ascoltato altro oltre all'Hip - Hop.
Sharon;; « Hai ascoltato la musica per tutto il tempo, ti piacciono le canzoni che ti ho messo nella "libreria" ? »
Petra;; « Sì! Diciamo che ci hai azzeccato bene. Come hai fatto? » La curiosità di Petra si fece sentire, nel mentre che le due erano sedute a tavola davanti ad una secca bistecca. Kimberly era ancora intenta a sfogarsi sulla sua pallina, aspettando che fosse il suo turno per mangiare.
Sharon;; « Intuizione. » Cercò di liquidare la questione alla svelta, ma mantenne un sorrisetto beffardo; se avesse continuato così, tutto si sarebbe sistemato. La differenza biologica della persona amata non le pesò come il giorno prima; certo, Pietro le mancava come l'aria, ma Petra era sulla strada per essere in tutto e per tutto uguale alla sua controparte maschile.
Petra;; « Che palle! » Esclamò.
Sharon;; « La tua volgarità è adorabile, amore. Lo è sempre stata. » La bionda non si sarebbe mai allarmata per questo, anche a causa del segreto che teneva ben nascosto all'amata.
Petra;; « A proposito, dovrei parlarti. » Era un tonfo al cuore ogni volta, per poco Sharon non si strozzò con il pezzo di carne che masticava. Quelle parole non piacevano mai all'interno di una coppia normale, figurarsi per una situazione come la loro.
Sharon;; « Di-Di cosa..? »
Petra;; « Voglio andare fuori, vedere cose. Non mi allontanerò, ma c'è tanto che vorrei visitare: tipo i quartieri.. » Era una tormenta di emozioni quella in cui venne gettata Sharon; si trovava davanti ad un Pietro primordiale al femminile: lui era irruento ai massimi livelli, stare al suo passo era difficilissimo. Si annoiava con poco e voleva sempre andare, più lontano e più veloce. La donna trovò che la richiesta di Petra fosse adorabile, ma quando menzionò i quartieri venne colta dallo scetticismo; la musica che Petra aveva ascoltato nelle ultime ore dovette essere stata la responsabile per questo improvviso interesse verso la vita da strada. Sharon sapeva di quello che Petra era in grado di fare, era ben cosciente del suo dono mutante, ma perché gettarla immediatamente in un contesto così difficile, e poco propenso alla bontà e alla gentilezza? Sintomo di irresponsabilità pura, ma come le avrebbe detto di no? Petra, sicuramente, le avrebbe chiesto il perché. Come si sarebbe giustificata? Con un "Non puoi e basta"? L'avrebbe solamente infastidita.
Sharon;; « Tesoro, ti va se stasera usciamo assieme? »
Petra;; « Andiamo a vedere i quartieri? »
Sharon;; « A dire la verità, no.. Ma mangiamo fuori! Ti porto in un posto che conosco, poi se ti andrà faremo qualche passo. Ci stai? »
Petra;; « Mhh.. » Non sembrò convinta della proposta della morosa e per questo ci dovette pensare su un attimo. Suppose, aggrappandosi alla fiducia che provava per lei, che non dovette trattarsi di un qualcosa di non valido e noioso. « E va bene.. »
Senza che Petra se ne accorgesse, si ritrovò la bionda dietro di lei, che la abbracciò da dietro. Sharon approfittò del voltarsi dell'albina per darle un bacio a stampo.
Sharon;; « Lo sai che ti amo? »
Petra;; « ..Ti amo anche io. » Quella pomeriggio passò piuttosto in fretta, e le due ritornarono alle loro attività mattutine. Quella a rimetterci fu Kimberly; il tempo, per lei, passava molto più lentamente.
Sharon;; « Stai bene ferma, tesoro. Ho quasi finito. » Il viso della donna era molto vicino a quello di Petra, e quest'ultimo venne studiato dai suoi occhi bicromatici. Tamburellò lievemente il suo viso con del fard, per poi rialzarsi. « Sei meravigliosa! Guarda Kim, guarda come è bella la mamma! » La terranova rispose con un abbaio di approvazione, nel mentre che Petra si guardò allo specchio. Le dita affusolate di Sharon massaggiarono le spalle all'amata, guardando assieme a lei il riflesso del suo operato.
Petra;; « E' molto bello.. »
Sharon;; « No, tu lo sei! Andiamo ora. Ciao Kim! Comportati bene in nostra assenza. » Si rivolse alla cagnolina, la quale grugnì. Non era mai felice quando rimaneva in casa da sola. La bionda uscì, seguita dall'albina, chiudendosi la porta alle spalle.
Durante il viaggio in macchina, che durò appena 10 minuti, l'albina fissò fuori dal finestrino la 8 Mile venire oltrepassata per raggiungere il centro di Detroit. Poté udire alcune canzoni che ascoltò quella mattina risuonare in lontananza. Vide persone in comunità, a ridere e scherzare tra di loro, bevendo costantemente alcol e fumando. Non sembrava, almeno in quei pochi secondi, che la loro situazione pesasse sul loro stato d'animo; a contrario, Petra pensò che dovessero divertirsi un mondo. Entrare nella zona più civilizzata e rinascimentale di Detroit sembrava di atterrare in un altro pianeta: edifici più luminosi, geometricamente e stilisticamente belli da vedere, traffico più intenso e un via vai di gente non indifferente. L'albina si chiese come mai ci fosse così tanta differenza tra dove abitava e dove Sharon l'aveva portata. La macchina si fermò di fronte ad un insegna luminosa di un pub. « Eccoci arrivati! Allora, ti piace? »
Petra;; « Sì.. Diciamo di sì. » Con molta incertezza, avvicinò la mano alla maniglia della portiera per aprirla, ma la bionda fu più veloce.
Sharon;; « Amore? »
Petra;; « Sì? »

QUICKSILVERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora