CAPITOLO 1 - LINE UP

757 41 43
                                    

Sono le quattro del mattino quando la sveglia di Izuku suona, facendolo destare da uno dei più bei sogni mai fatti.

Una volta spenta, il ragazzo non temporeggia nel letto e si alza immediatamente, sapendo che la sua giornata di allenamento sarebbe iniziata da lì a breve.

Apre l'armadio e prepara tutto l'occorrente, controllando più volte di non dimenticare nulla, altrimenti sarebbe stato obbligato a fermarsi a comprare degli accessori di ricambio.

Non che a lui dispiacesse comprare cose nuove, anzi, se voleva arrivare dove si era prefissato, avere le attrezzature migliori era d'obbligo.

Chiuso il borsone, se lo mise a tracolla e andò in cucina a prepararsi una colazione ricca di energia, composta da pane tostato con burro, marmellata e cacao, in quanto i carboidrati favoriscono il giusto apporto di energia per affrontare l'attività fisica intensa.

Come ogni giorno aveva appuntamento fisso con un gruppo di ragazzi e ragazze amanti come lui del surf, tutti con lo stesso identico obiettivo, ovvero vincere la Championship Tour.

Fuori dall'acqua erano amici, ma appena si entrava a contatto con quell'immensa distesa d'acqua chiamata mare, erano rivali. Senza però dimenticare le regole base del galateo del surf, tra le quali era incluso il rispetto del proprio turno per prendere un'onda e se già un surfista la stava cavalcando, vigeva la regola di non cavalcare la stessa, primo per il pericolo in cui si poteva incorrere e secondo per il rispetto dell'altro surfista.

Izuku stava lavando le stoviglie che aveva sporcato ascoltando un pó di musica e la testa che pensava alle diverse gare a cui avrebbe dovuto partecipare in giro per il mondo per aggiudicarsi quella tanto ambita coppa.

Ma per lui non si trattava solo di tenere tra le mani un oggetto d'oro massiccio diciotto carati, ma quella vittoria significava molto di più. Tutto i suoi sforzi, tutte le cadute, tutte le frustrazioni di non essere abbastanza bravo sarebbero state ripagate.

Izuku surfava dalla tenera età di cinque anni. Se lo ricorda ancora bene il giorno in cui sua madre gli portò a casa diverse brochure per potergli far fare dello sport nonostante economicamente non stessero poi così bene.

Avrebbe potuto scegliere il baseball, come la maggior parte dei suoi coetanei, oppure calcio o atletica, dato che nella corsa era veloce. Ma quando vide il volantino del surf i suoi occhi si illuminarono.

Quando mostrò lo sport che voleva fare a sua madre, a quest'ultima venne quasi un colpo, perché aveva preso tante brochure di attività sportive più sicure. E suo figlio che fa? Sceglie quella più pericolosa, quella in cui se si sbagliava, si rischiava di perdere la vita. Ma non ci fu nulla da fare. Nulla smosse quel bambino tanto caparbio dal fargli cambiare idea.

Il solo pensiero di dover sfidare le enormi onde per poi riuscire a domarle, elettrizzava Izuku a dismisura. Poter affrontare uno dei quattro elementi della Terra era impagabile per lui, anche se con il tempo e le varie cadute dalla tavola aveva capito che bisognava amare e temere in ugual modo quella distesa d'acqua salata.

Fu grazie a un bravissimo istruttore che non mollò mai, nemmeno quando le cose si fecero più dure, nemmeno quando lui stesso stava per dire basta. Quanta acqua salata aveva bevuto? Quanti scivoloni e rovesciate dalla tavola? E quando l'onda lo portava giù che gli sembrava di annegare?

Ma il suo maestro lo faceva risalire subito sulla tavola e lo spronava a cavalcare un'altra onda e poi un'altra e un'altra ancora, fino a riuscire a stare in piedi su delle onde altissime. Come ci si sentiva? Liberi.

L'acqua era il suo elemento naturale e ogni volta che ne entrava in contatto era come "far ritorno a casa". Lì non c'erano pensieri, preoccupazioni, obblighi. C'erano soltanto lui, la sua tavola e quelle gigantesche onde.

PER COLPA DI UN'ONDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora