CAPITOLO 62 - AWAKENING

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Non arrenderti. Rischieresti di farlo un'ora prima del miracolo.

🌊

L'auto si fermò in un punto che Katsuki riconobbe subito, perché Izuku ci si era fermato una volta assieme a lui. Era il parcheggio del Rainbow Bridge, un bellissimo ponte le cui torri bianche si armonizzavano con la skiline di Tokyo. Il panorama era da mozzare il fiato in quanto da li sopra si poteva ammirare il porto e la Tokyo Tower, sia osservare la baia e talvolta il Fuji.

- Perché ti sei fermato qui? - Chiese Katsuki, guardando triste fuori dal finestrino.

Takashi aspettò qualche istante prima di rispondere. Essere lì gli scatenava emozioni e ricordi non troppo belli.

- Dammi un minuto... Dobbiamo andare nella zona pedonale. - Rispose Takuya schiarendosi la voce e togliere il nodo dalla gola.

Katsuki si voltò a guardarlo. Takuya aveva lo sguardo triste come il suo, ma era attraversato anche dalla paura.

- Ok. Posso chiederti una cosa? - Domandò Katsuki tornando a guardare fuori.

Per quanto fosse difficile parlare, Takuya fece di sì con la testa.

Katsuki pensò a come formulare la domanda per non sembrare troppo invadente.

-Tu e Izuku come...si ecco...come vi siete conosciuti? - Chiese con voce che tradiva la sua insicurezza.

Takuya puntò i suoi bellissimi occhi verso il biondo e fece un sorriso amaro.

- Scendi e te lo faccio vedere. - Rispose aprendo la portiera, lasciando alquanto perplesso Katsuki, che scese a sua volta dall'auto.

Takuya si strinse nel giubbotto e si avviò verso un punto preciso del ponte, seguito in modo silenzioso da Katsuki che era perso nei suoi pensieri.

Quando il biondo vide dove il ragazzo si fermò, spalancò gli occhi incredulo. Era lo stesso punto dove lo aveva portato Izuku in estate, per ammirare la bellezza della baia.

La mente corse veloce a quel giorno: Izuku lo aveva abbracciato da dietro, mentre lui era appoggiato a un pilastro. Le labbra morbide del verdino appoggiate al collo e il suo respiro che gli faceva sentire brividi di piacere.

"Bello vero? Kacchan...grazie di essere entrato nella mia vita e averla resa speciale. Tu non lo sai, ma con te accanto riesco a tenere a bada i demoni che mi tormentano da anni. Quindi...grazie per essermi piombato addosso con la moto d'acqua!"

La bocca dello stomaco faceva male e le lacrime spingevano per uscir fuori a quel dolce ricordo. Si erano baciati con così tanto amore che Katsuki aveva avuto l'impressione che i due cuori si fossero realmente fusi assieme quel giorno.

Takuya si guardò attorno per vedere se stava passando qualcuno e poi si arrampicò sul parapetto del ponte, facendo spaventare Katsuki.

- Che cazzo stai facendo? Scendi da li! - Urlò Katsuki agitato.

Takuya si fermò per osservarlo con sguardo vuoto.

- Volevi sapere come ho conosciuto Izuku, no? Allora sali. - Rispose con tono spento Takuya.

Ma era impazzito? Perché salire sul parapetto del ponte?

Takuya riprese a scavalcare e si mise a cavalcioni sul bordo del ponte, per poi mettersi seduto con i piedi a penzoloni nel vuoto.

Katsuki deglutì svariate volte, guardando quello che aveva appena fatto quel pazzo. Si costrinse ad appoggiare le mani tremanti sul metallo freddo, per poi iniziare a salire pure lui, nonostante le gambe fossero rigide e la mente gli diceva di non farlo.

PER COLPA DI UN'ONDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora