48. L'amore

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Ci siamo presi una pausa

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Ci siamo presi una pausa.

Dopo quasi due settimane di stress fisico, emotivo e lavorativo, io e Rowoon abbiamo deciso di concederci una pausa da tutto e tutti e quindi di organizzare un piccolo viaggio, di breve durata, a poca distanza da casa, che ci permetta di staccare la spina, senza però allontanarci troppo, nel caso in cui sopraggiungano emergenze.

Con "emergenze" ovviamente mi riferisco a Jiwoo.

Ci siamo sentite per telefono e abbiamo deciso che ci vedremo domani, in orario di visita, dato che entrambe sentiamo la mancanza reciproca e abbiamo tante cose di cui parlare.
Sono felice che si sia instaurata una così bella amicizia tra noi, non so in che misura sia stato complice il modo in cui Rowoon ha parlato di me o la sintonia che ci ha avvicinate fin dai primi giorni del suo soggiorno, qui a Parigi. Mentre suo fratello era convalescente, a letto, io e lei abbiamo avuto modo di approfondire la nostra conoscenza e l'ho trovata una persona squisita.

Per questo forse fa ancora più male sapere che ha scelto di andarsene, se è quella la scelta definitiva. Vorremmo tutti più tempo da trascorrere con lei, me compresa, proprio perché ho appena iniziato ad apprezzarla e non so quanto ce ne rimarrà a disposizione.

Non ci resta che far valere al massimo quello che ci viene concesso. Qui e ora.

Io rimango sempre dell'idea che sia profondamente giusto lasciare a lei la scelta di continuare a curarsi o no. Ognuno di noi deve poter essere padrone del proprio corpo e della propria vita. Per quanto possa far male a chi le vuole bene, per Jiwoo potrebbe essere anche più doloroso dover continuare a curarsi e stare comunque male (o non del tutto bene), non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, sapendo di dover far sacrificare il fratello per lei.

Rowoon ha già espresso il suo pensiero a riguardo, mi hanno riferito entrambi che lui non vuole altro che aiutarla a stare bene, che non le importa se il suo è il ruolo di un fratello-pezzo di ricambio. Ama sua sorella profondamente. Hanno condiviso una vita intera insieme e non ci si può aspettare una reazione diversa.

Ma non è in fondo anche questo l'amore? Il donarsi a chi si ama in modo incondizionato, assicurare la felicità e la salute delle persone a cui vogliamo bene in modo disinteressato.
Secondo me è vero. L'amore, che sia all'interno di una famiglia o di un'amicizia o di una relazione, è anche altruismo, mettere gli altri al primo posto.

Sia io che Rowoon siamo in assoluta sincronia per quanto riguarda questo.

Ma se l'amore è altruismo e per Rowoon l'altruismo è offrire il proprio midollo a Jiwoo, per lei l'altruismo è offrire la libertà a suo fratello. E anche questo è amore.
Lasciare libera la persona a cui si è legati non significa abbandonarla, ma non volerla vedere più costretta e quindi sofferente.

Sia io che Jiwoo siamo in perfetta assonanza su questa visione.

E poi c'è l'amore che ha paura della lontananza, quello sincero, ma che non ha la certezza assoluta di sopravvivere, anche se separati. Quello che rischia di vedere una delle due parti sacrificarsi per l'altra, mettendo da parte opportunità lavorative.
Per Dawon e Penny è così. Stanno attraversando un momento molto delicato della loro relazione. Entrambi vogliono la felicità reciproca, entrambi la vogliono raggiungere insieme, ma ad ostacolare il loro progetto di unione è l'offerta di lavoro come insegnante di ruolo di lingua madre che lui ha ricevuto in Corea del Sud.
Lui sarebbe disposto a rinunciare, ma lei non vuole che lo faccia. Lei sta pensando seriamente di accettare di seguirlo, ma lui non vuole farla soffrire, portandola a rinunciare alla sua vita e carriera ormai avviata, qui a Parigi.

Love in Montmartre (Rowoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora