«Senti, vuoi spiegarmi per cortesia cosa ti è preso stamattina, ma chérie?»La domanda di Penny mi riporta alla realtà, distogliendo la mia mente dal solito gomitolo aggrovigliato di pensieri nel quale mi sono tuffata da ieri e da cui non riesco più ad uscire.
Fatico a mettere a fuoco il suo viso, perché i miei occhi sono ancora velati dalla stanchezza. Ad ogni modo cerco d'impegnarmi a ritrovare un briciolo di lucidità e forza per risponderle, senza sembrare uno zombie o una sottospecie di automa.
«Oh, scusami, ti stavo ascoltando, solo che non ho dormito per niente bene stanotte.»
Non è una bugia, la stavo davvero ascoltando ma in sottofondo il pensiero di ciò che ho commesso ieri mi tormenta e ciò che ho letto continua a farmi arrovellare. È una lotta tra la mia coscienza e la mia sete di conoscenza: entrambe hanno le loro ragioni, ma mentre una rimprovera l'altra per non aver avuto pazienza, l'altra insinua il sospetto e continua a ripetermi che se non avessi aperto quel diario non avrei mai saputo ciò che ho in effetti scoperto.
«Come mai? Mangiato pesante? O forse il tuo Rowy ti ha tenuta sveglia al telefono?» Chiede facendo un occhiolino d'intesa.
Mi scappa un sorriso, che nascondo dietro la mia tazza di caffè fumante. Sorseggio il liquido tanto amato che mi risveglia e mi restituisce un po' dell'energia persa a causa dell'insonnia da sensi di colpa.
«Nessuna delle due ragioni... purtroppo. Preferirei di gran lunga essere rimasta sveglia per aver esagerato con la pizza piuttosto che per quello che ho combinato», ammetto tenendo lo sguardo basso, «e con Rowoon ci siamo sentiti ma poi solo messaggiati.»
Penny lascia completamente da parte il suo entusiasmo per l'incontro imminente con Dawon e si concentra su di me.
«Okay, pausa. Cos'avresti combinato, scusa?! Quando? Come? Dove? Mi fai preoccupare, Bambi.»
Sospiro e serro gli occhi rassegnata. Il nervosismo mi porta come sempre a tirare indietro i capelli e raccoglierli in una coda improvvisata, tenuta assieme nel pugno. Il calore che si accumula sul mio collo non è altro che l'imbarazzo che cresce e la coscienza che morde e mi divora da dentro.
«Beh, ecco... insomma, potrei aver combinato accidentalmente un casino.»
«Di che casino stai parlando? Che intendi con "accidentalmente"?»
«Non l'ho fatto apposta, cioè... il gatto lo ha buttato per terra e il diario si è aperto, okay?! Non era mia intenzione rovistare tra le sue cose!»
Penny posa la sua tazza e alza i palmi verso di me, spingendoli in avanti quasi come se volesse tamponare un corso d'acqua ormai diventato fiume straripante: «Woah, woah, woah! Non capisco nulla, tesoro! Gatti? Diari?! Di che diavolo stai parlando?! Ricomincia da capo e vai con calma. Vado a prenderti dell'altro caffè.»
Le spiego la dinamica dei fatti, tralasciando senza neppure pensarci lontanamente tutto quello che ho letto tra le righe scritte a mano dal mio ragazzo.
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Love in Montmartre (Rowoon)
Romance[Romance] Appena Barbara arriva a Montmartre, s'imbatte in quello che scoprirà essere il suo dirimpettaio, un ragazzo sudcoreano trasferitosi lì anni prima per motivi di lavoro. Bello, gentile e premuroso, ma anche incline a flirtare in maniera sott...