È meglio la verità sempre e comunque o a volte è meglio non conoscerla fino in fondo?È ciò che mi chiedo da quando siamo partiti e Rowoon si è chiuso in un mutismo ostinato. Capisco che non voglia parlare di cose private in pubblico, ma in macchina nessuno ci sente. Perché si fa così tanti scrupoli? Forse ha paura di ferirmi? Forse ciò che potrei scoprire di lui e del suo passato rischierebbe di causarmi della sofferenza? Non so, ma non m'importa se fa male, voglio sapere!
«Non qui. Voglio guidare da concentrato, scusa Bambi.»
Sospiro rassegnata: «Va bene. Hai ragione, è solo che sembra che tu sia... non so...»
«Che io sia?» Chiede volgendo il capo verso di me per una frazione di secondo. La strada ha la sua priorità.
«Sembri arrabbiato, ecco» ammetto con un filo di tensione.
«Non sono arrabbiato, Bambi.»
Quella frase non sembra del tutto conclusa: «Ma? C'è dell'altro, vero?»
«Te l'ho detto, non ora, per favore.»
Stavolta sbuffo scocciata, forse sto solo facendo la bambina capricciosa, ma impazzisco dalla voglia di sapere e a fatica lo nascondo.
«Ora sei tu a sembrare arrabbiata.»
«Non lo sono» dico imbronciata e con la fronte appoggiata contro il finestrino.
«Sì che lo sei. Arricci il labbro inferiore quando sei arrabbiata, non negarlo!»
Cavoli! Mi conosce troppo bene!
«Non sono arrabbiata, semmai contrariata e impaziente. Tutto qui.»
«Lo vedi che ho ragione?» Dice con quel tono da saccente.
Non lo sopporto quando fa così! E non lo sopporto proprio perché non ho nulla da controbattere.
Alzo gli occhi al cielo e non replico, riservandogli lo stesso trattamento del silenzio ostinato.
«Te l'ho detto, è un argomento delicato e non voglio distrarmi mentre sono alla guida. Voglio parlarne con calma, io e te da soli.»
«O magari vuoi preparati la versione dei fatti che meglio ti favorisce», non appena lo dico avverto una puntura di profondo pentimento. Non avrei dovuto esprimermi in questo modo.
Rowoon non dice nulla, ma frena bruscamente e all'improvviso sterza a destra, accostandosi per poi fermarsi e spegnere l'auto.
Io rimango un po' sgomenta e smarrita per i primi secondi, non sapendo esattamente cosa voglia fare: «Ma che–»
Rowoon si toglie la cintura e si sporge verso di me, mandandomi per un attimo nel panico: «Bambi, guardami!» Ordina serio e perentorio, «Guardami bene negli occhi e ascoltami attentamente», il suo sguardo è talmente intenso da farmi sentire in soggezione, indifesa, come se fossi una bambina che sta per essere rimproverata dal padre.
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Love in Montmartre (Rowoon)
Romansa[Romance] Appena Barbara arriva a Montmartre, s'imbatte in quello che scoprirà essere il suo dirimpettaio, un ragazzo sudcoreano trasferitosi lì anni prima per motivi di lavoro. Bello, gentile e premuroso, ma anche incline a flirtare in maniera sott...