46. Le jardin

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Non può essere stato un errore

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Non può essere stato un errore. Ho sentito veramente quella frase uscire dalle labbra a bocciolo di Rowoon, giusto?

Gli scappa una risata pigra, una di quelle super morbide, che lo fanno somigliare a un felino, che non si sente, se non quando gli sono così vicina e il suo petto vibra accostato al mio.

«Scusa, Bambi... non volevo spaventarti!»

Solo ora mi rendo conto che, non solo non ho detto nulla dopo che lui ha pronunciato quelle parole così importanti, ma mi sono anche immobilizzata per lo scossone emotivo e devo avere l'espressione di chi ha appena visto un UFO.

Faccio un lieve cenno col capo per dire di no: «N-Non mi ha spaventata... solo... non me l'aspettavo, ecco. Mi hai solo presa alla sprovvista e... non so che dire.»

Rowoon mi guarda, sempre sorridendo con amore e mi avvolge meglio la vita con le sue braccia calde e poderose: «Non devi dire nulla, amore mio. Proprio nulla. Sto solo seguendo il consiglio di Jiwoo.»

«Quale consiglio? Aspetta, come sta, prima di tutto?» Mi affrettò a correggermi.

Rowoon chiude la porta di casa e mentre mi aggiorna, si toglie il cappotto per appenderlo alla gruccia e riporlo vicino all'ingresso.

«È stabile. Anche se le sue difese immunitarie sono molto basse. Ha ricominciato a mangiare e con appetito, per ora sta bene e... abbiamo parlato di molte cose... da soli.»

Tiro un sospiro di sollievo: «Sono così contenta! Avevate bisogno di chiarirvi e... spero abbiate recuperato un po' di... tempo di qualità» dico mentre lo accompagno in cucina e gli preparo qualcosa da mangiare «ci facciamo uno dei nostri toast leggendari?»

Lui annuisce e si prepara a darmi una mano, ma io glielo impedisco: «No, senti, so che la cucina è tua, ma adesso sta' seduto e rilassati! Ci penso io!»

Sbuffa una risata e si arrende, lasciandosi cadere su uno degli sgabelli della penisola. Chopin ne approfitta per dargli il suo caloroso bentornato a suon di fusa e struscini.

«Sì, comunque abbiamo parlato del nostro futuro...» spiega mentre stropiccia Chopin fra le braccia.

«Oh, quindi ha gia deciso riguardo alla terapia?»

«A dire il vero, con nostro futuro intendo mio e tuo, Bambi.»

Divento un'altra volta una statua di sale e tutto questo mentre sto tagliando le fette di pane.

«T-Tu... voi... avete parlato del nostro futuro?» Rowoon annuisce «E... che cosa avete detto, esattamente?» Sono nervosa, ma non so se sono emozionata in senso positivo o negativo.

E se il Signor Kim avesse già riferito ai figli della nostra conversazione?

«Lei ci tiene a... sistemare le cose prima di... insomma, hai capito...» non ce la fa a dirlo.

Love in Montmartre (Rowoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora