2. Il fidanzato

493 26 246
                                    

«Sì, mamma, ti assicuro che sto benissimo! Sì, te l'ho già detto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Sì, mamma, ti assicuro che sto benissimo! Sì, te l'ho già detto. D'accordo, lo farò! Mi mancate un sacco anche voi! Un abbraccio grande a te e papà! Ci sentiamo presto!»

Non mi piace mentire, non lo faccio mai, soprattutto se si tratta dei miei genitori. Alcune bugie però vengono raccontate a fin di bene e quella che ho raccontato io a mamma adesso lo è. Il sentimento che provo sapendo di essere la causa di ansie e preoccupazioni per loro non mi fa dormire. Ecco perché ho sostenuto di stare bene e che tutto filasse liscio.
Conosco i miei, soprattutto mia madre e lei andrebbe subito in apprensione se sapesse che la sua unica figlia, trasferitasi oltremanica, fosse a disagio e non si fosse ancora ambientata del tutto nella nuova città.

Quando metto giù il telefono mi rendo conto, ancora di più, quanto lontana sia andata dalla mia Inghilterra e soprattutto dalla mia famiglia. Sono passati solo tre giorni dal mio trasferimento qui a Montmartre, eppure mi sembra già passata una settimana!
Tutto sembra più difficile qui, forse a causa della lingua che capisco poco, o forse perché non conosco quasi nessuno e devo ancora orientarmi per le strade e memorizzare i nomi delle vie.

Sfortunatamente non ho avuto molto tempo per girovagare in totale relax, ho dovuto passare la maggior parte del tempo a casa per sistemare le mie cose e lavorare ai nuovi articoli per il giornale online. Le scadenze non aspettano e le scartoffie stanno lì a ricordarmi costantemente che ho dell'arretrato anche per quanto riguarda la casa editrice.
Ieri sono andata nella nuova sede e mi hanno mostrato l'ufficio che condividerò con altri colleghi; non è affatto male, ma è piuttosto lontano da casa se si considerano i chilometri da qui a Parigi. In macchina ci impiego mezz'ora ogni volta e no, non ero impreparata a questo, in realtà lo avevo tenuto in conto con tutto il resto, quando ho deciso di venire a vivere con Penny. Riuscire ad abituarsi però è un'altra cosa. Prima, a Londra, mi bastava percorrere pochi chilometri a piedi ed ero arrivata al lavoro. Vero è che spesso mi posso permettere di lavorare anche da casa, ma ci sono momenti in cui confrontarsi con altre persone del settore costituisce una risorsa irrinunciabile.

Mi manca tantissimo casa mia e, sebbene qui con Penny io mi trovi molto bene, non può certo passare tutto il tempo con me!
Anche lei si è trasferita qui da Londra, ma a differenza delle mie ragioni, che sono anche da ricondurre al "va' dove ti porta il cuore", per lei si tratta principalmente di motivi lavorativi. Il fatto che lei abbia trovato il modo di unire passione e dovere mi riempie di gioia e si vede che fare la guida turistica la entusiasma moltissimo. Dopo essersi laureata in lingue e letterature straniere si è dedicata al settore del turismo e non poteva fare una scelta migliore. I nostri stipendi non sono altissimi, ma per fortuna non dobbiamo pagare affitti, dato che l'appartamento che condividiamo è di proprietà dei genitori di Penny. A lei non piace che si sappia che sono ricchi, perché questo da sempre ha costituito per lei fonte di critiche da chi la invidia e nutre solo pregiudizi. Lei ha sempre lavorato sodo per la sua indipendenza economica e come me, mai ha voluto pesare sulla sua famiglia. I suoi hanno perfino dovuto insistere per farle accettare l'appartamento. E pensare che a guardarla sembra la ragazza più spensierata di questo mondo, in realtà non è sempre così. Un lato del carattere che ci accomuna è il fatto di non voler mostrare le nostre debolezze a nessuno, lei ancora più di me.

Love in Montmartre (Rowoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora