38. La furia

48 8 28
                                    

Ho una teoria

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Ho una teoria.

Sebbene io non gradisca incasellare o catalogare gli altri, alla luce degli ultimi avvenimenti, questa teoria si è dimostrata piuttosto valida.

Ci sono alcune persone che hanno bisogno di essere amate, persone che non hanno la capacità di amare e altre che sembrano nate solo per dare amore. Chi appartiene solo alla prima potrebbe essere stato sfortunato e non aver avuto affetto nel corso della propria vita; chi rientra nella seconda di solito non si rivela empatico o sentimentalmente educato, perciò può essere difficile relazionarsi; è facile immaginare invece che al contrario sia facile come respirare rapportarsi con chi fa parte dell'ultima tipologia. Chi ha la costante attenzione per gli altri e spesso mette se stesso in secondo piano è solitamente una persona piena d'amore che vuole donarsi interamente per coloro a cui tiene.

Quando si combinano queste tre tipologie possono uscire fuori dei caratteri specifici.

Le peculiarità nascono in due casi: se si mescolano la prima e la terza tipologia, si ottiene chi ha in sé un quantitativo d'amore tale da non poter reggere il confronto con quello di cui avrebbe bisogno, perché non ne riceve mai abbastanza e vive in una perenne anemia d'affetto; se invece a mescolarsi sono la prima e la seconda, si ottiene chi reclama amore in continuazione ma non sa offrirne a sua volta, chi vuole solo riceverne e basta, insomma, potremmo definirli dei veri e propri vampiri, che succhiano affetto e basta.

Da quando ho cominciato a scoprire di più su di lui, Rowoon mi ha dato l'impressione di essere anemico d'amore. I suoi genitori, al contrario, li assocerei all'immagine di vampiri affettivi.

Fin dalla nascita, Rowoon è stato educato a donare se stesso, a sobbarcarsi le sofferenze altrui, a sacrificarsi in nome dell'amore che nutre per sua sorella e la sua famiglia in generale. Lo hanno sempre spronato a mettere in primo piano le esigenze e i problemi di salute di Jiwoo e a vivere in funzione di questo. Lui doveva essere sano e perfetto, principalmente per poter aiutare la sorella, non per se stesso.

Ma l'amore non dovrebbe essere solo sacrificio e di certo non solo da parte di una persona.

La parte più crudele della storia è che Rowoon è stato trascurato e sfruttato proprio dai suoi stessi famigliari. Gli stessi che invece hanno perennemente ribadito che la loro scelta fosse dettata da puro e disinteressato affetto.
In realtà, in tutti questi anni, forse non si sono resi conto di aver agito per sottrazione e non per aggiunta: hanno tolto ad un figlio per dare ad una figlia.
Jiwoo è malata e ha bisogno di cure, questo è fuori discussione, ma solo perché Rowoon è forte e sano non significa che non abbia bisogno anch'egli di cure. E non si tratta esclusivamente di quelle mediche.

Forse sono troppo dura e frettolosa nel valutare i coniugi Kim, però in parte sento di essere giustificata visto il trattamento che mi hanno riservato non appena mi hanno incontrata. Prima il padre che mi punta l'indice contro e mi lancia una sorta di anatema in una lingua che è un mix fra coreano e inglese, poi lo sguardo e il silenzio colmo di disprezzo della madre, che mi perfora l'anima... insomma, a nessuno verrebbe in mente di pensare bene di loro dopo un approccio del genere.

Love in Montmartre (Rowoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora