6. I demoni

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Una nuova settimana ricomincia ed è l'occasione per dare una svolta alla mia vita, o almeno è ciò che mi ritrovo a dire a me stessa mentre scosto la tendina bianca di pizzo e apro la finestra di camera mia per guardare fuori il panorama di squisit...

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Una nuova settimana ricomincia ed è l'occasione per dare una svolta alla mia vita, o almeno è ciò che mi ritrovo a dire a me stessa mentre scosto la tendina bianca di pizzo e apro la finestra di camera mia per guardare fuori il panorama di squisita architettura francese, riempiendo la mia testa di buoni propositi.

Voglio dedicarmi al lavoro più intensamente di quanto abbia mai fatto sinora, voglio concentrarmi sui progetti non finiti, sulle lezioni di francese e su quel famoso articolo riguardo la stabilità emotiva, che ancora devo strutturare e consegnare per la prossima settimana.

Ma soprattutto...

Dovrò decidermi a sistemare quegli scatoloni, che non ho più svuotato da quando sono arrivata a Montmartre; credendo ingenuamente che non fosse necessario dato che, in base ai vecchi piani, non avevo intenzione di trattenermi a lungo da Penny. Alla luce dei fatti recenti però, credo mi converrà disfarli e pensare di stabilirmi qua, oppure andare alla ricerca di un appartamento mio, cosa che so la mia amica non mi permetterà di fare.

La fortuna nella sfortuna, suppongo.

Respingo e metto da parte l'altra motivazione che mi spingerebbe a non partire e lasciare questo appartamento. Quella ragione ha un nome ed un cognome ed è una persona che non lascia i miei sogni neppure quando sono sveglia.

Rowoon.

Dall'ultima volta che ci siamo visti è passato solo un giorno e mezzo, ma a me sembra un po' di più. Non che sia sparito o mi eviti, semplicemente il suo lavoro di ricercatore all'università lo tiene occupato, come è naturale che sia.
Mi ha anche spiegato con la passione nello sguardo a cosa lui e il suo team si stanno dedicando. Sono all'avanguardia tra le sperimentazioni sulle cellule staminali per combattere alcune malattie rare. Oltre a questo, lui affianca anche il docente di Biologia e Biotecnologia, ciò significa tenere delle intere lezioni quando il titolare della cattedra non è in sede. Una gran cosa per un ragazzo così giovane, ma lui non si considera più avanti o più in alto di altri. Quando mi ha raccontato di più del suo lavoro lo ha fatto con umiltà e orgoglio, ma parlava sempre al plurale, sottolineando quanto i suoi colleghi ricercatori siano fondamentali per ottenere risultati e che lui spesso non fa altro che aiutarli offrendo i suoi testi e la sua modesta conoscenza della materia.
Non importa quante volte gli dica che il suo è un ruolo da leader fondamentale, per lui si tratta solo di un lavoro di squadra.

Giuro che il suo impegno e abnegazione mi fanno venire voglia di rimboccarmi le maniche e migliorare sempre di più.

È proprio ciò che ho fatto stamattina, infatti. Non appena alzata di buon'ora, mi sono subito messa al lavoro al computer e ho inondato la scrivania di fogli, appunti e idee per l'articolo. Poi ho frequentato la lezione online di francese e mi sono sentita di nuovo una studentessa quando mi sono dedicata ai compiti che l'insegnante mi ha assegnato. Non si finisce mai d'imparare e la cosa m'intriga, ma ammetto che mi servirebbe qualcuno con cui fare pratica per la pronuncia e il dialogo. Le comprensioni del testo non sono difficilissime, ma l'aspetto pratico mi manca.

Love in Montmartre (Rowoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora